San Marino. Potrebbe riaprire il caso mai risolto della morte di Niki Aprile Gatti?

San Marino. Potrebbe riaprire il caso mai risolto della morte di Niki Aprile Gatti?

Potrebbe riaprire il caso mai risolto della morte di Niki Aprile Gatti? E’ quanto sostiene Andrea Cinquegrani sul sito lavocedellevoci.it in un articolo pubblicato il 5 settembre.

La madre Ornella Gemini non si è mai arresa nella ricerca della verità per la morte del figlio ‘suicidato’ nel carcere di massima sicurezza di Sollicciano

La storia ha come epicentro San Marino, sede della società di informatica Oscorp, dove lavorava il giovane Niki. I misteri – e forse la chiave del giallo – corrono lungo l’asse tra il piccolo stato ai piedi del Titano e Londra, e in particolare seguendo la traiettoria degli affari illeciti messi in piedi da alcuni giganti della telefonia, come Telecom e Fastweb. Un asse che ritroviamo nell’inchiesta “Premium”, portata avanti – a quanto pare – sia dalla procura di Roma che da quella di Firenze. Un giro di danaro sporco e riciclaggio internazionale da 2 miliardi 400 milioni di iva evasa. Nel mirino degli inquirenti Telecom Italia Sparkle spa e Fastweb spa, accusate di associazione per delinquere transnazionale aggravata.
I pm fiorentini Canessa e Monferini indagano su alcune società, come Oscorp spa, Orange, OT&T, TMS, tutte localizzate a San Marino, sull’aretina Fly Net e su altre sigle londinesi. Oltre a Niki, un semplice operatore informatico, coinvolti alcuni pezzi grossi, come Piero Mancini, presidente dell’Arezzo Calcio, titolare di Fly Net, costruttore e interessato ad alcuni grossi business, come l’appalto per la ristrutturazione dell’aeroporto Marconi di Bologna; e Carlo Contini, in affari con il gruppo perugino di Salvatore Menzo, a sua volta in rapporti con personaggi border line. L’accusa, per tutti, era di frode informatica. Ma ecco un altro fatto incredibile: tutti gli arrestati vengono trasferiti nel carcere di Rimini (per passare, in poco tempo, ai domiciliari), mentre il solo Niki viene portato nel super carcere di Sollicciano, uno dei più duri d’Italia.

Leggi l’intero articolo di Andrea Cinquegrani

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