San Marino. Stefania e Daniela Podeschi: ‘condizioni di detenzione indegne di un Paese civile’

San Marino. Stefania e Daniela Podeschi: ‘condizioni di detenzione indegne di un Paese civile’

San Marino, indagine Conto Mazzini. Daniela e Stefania i, le due figlie di Claudio Podeschi, detenuto ormai da un mese nel carcere dei Cappuccini, si rivolgono con una lettera agli Ecc.mi Reggenti ed alle Istituzioni in genere per denunciare “condizioni di detenzione indegne di un Paese civile”.

Abbiamo sempre ritenuto di vivere nella Terra della libertà, nostro padre ci ha insegnato ad essere orgogliose di essere sammarinesi.
Queste certezze, oggi, vacillano.
Nostro padre è in carcere da un mese e non è stato mai consentito né a noi, né a nessun altro familiare, di visitarlo. Gli è stato concesso di mandarci un rapido saluto per telefono solo per due volte e solo dopo ben ventidue giorni di detenzione. Sappiamo che egli è mantenuto in isolamento e che gli è addirittura impedita la lettura dei giornali.
Queste sono condizioni di detenzione indegne di un Paese civile, che non si riservano neppure ai peggiori criminali (ci siamo messe a studiare: non abbiamo trovato un solo ordinamento giuridico che consenta, per nessuna ragione, di impedire l’incontro con i familiari!). Su questo ci permettiamo di sollecitarvi, perché qui è difficile affermare che qualcuno debba fare il proprio mestiere, perché nel ventunesimo secolo a nessuno può essere concesso di fare il mestiere di torturatore e a noi, figlie e cittadine, queste vessazioni (qualcuno, un giorno, ci spiegherà quale ne sia stata l’utilità) nient’altro che torture paiono. 

 Leggi la lettera di Stefania e Daniela Podeschi


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