San Marino Teramo. Dall’11 febbraio 2015 processo Tercas, a Roma. Aggiornamento

San Marino Teramo. Dall’11 febbraio 2015 processo Tercas, a Roma. Aggiornamento

Aggiornamento

Da emmeelle.it,  i nomi di altre persone (alcune note anche a San Marino)  per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio sono: Cinzia Ciampani, compagna di Di Matteo; Francescantonio Di Stefano, imprenditore televisivo, avezzanese come Di Matteo, considerato il “re” delle tv private; Raffaele Di Mario, grande immobiliarista e imprenditore edile molisano, un re del mattone con interessi in tutta Italia; il suo socio Lucio Giulio Capasso; Pancrazio Natali, altro immobiliarista, così come Pierino Isoldi e Vittorio Casale; Gilberto Sacrati, imprenditore noto soprattutto come ex presidente della squadra di basket Fortitudo Bologna; Antio Sarni, patron dell’omonima catena di punti di ristoro presenti lungo molte autostrade italiane; gli imprenditori romani Cosimo De Rosa, Saverio Signori e Paola Ronzio. Gli indagati erano 19.

Il testo riportato  sotto,  è stato scritto e pubblicato  il 19 nov.  ore 18,11

E’ stato calendarizzato presso il Tribunale di Roma il processo  Tercas, Cassa di Risparmio  di Teramo (ora di Banca Popolare di Bari), ‘gemellata’ con San Marino International Bank, ex  Banca del Titano, ora Banca Impresa San Marino, acquistata da Banca di San Marino su imposizione delle istituzioni sammarinesi

Lo si apprende da un lancio dell’Agenzia Adnkronos.

Si terrà l’11 febbraio 2015 l’udienza preliminare del procedimento contro Antonio Di Matteo, ex direttore generale di Banca Tercas, l’avvocato Giampiero Samorì e gli altri imputati coinvolti nel crac dell’istituto di credito. La decisione è stata assunta dal Gup Giulia Proto del Tribunale di Roma, con il decreto firmato il 3 novembre, che l’Adnkronos ha potuto consultare. Il reato contestato, come emerge dalla richiesta di rinvio a giudizio allegata, è quello di associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità (…)

 Per quanto riguarda l’ostacolo all’attività della Vigilanza, gli imputati “esponevano fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria di Banca Tercas, ovvero occultavano fatti che avrebbero dovuto comunicare alla Banca d’Italia”.  Quanto all’appropriazione indebita, gli imputati “si appropriavano, grazie a delibere carenti nell’analisi sulla capcità di rimborso degli imprenditori affidati e spesso adottate in assenza dei requisiti di assoluta e improrogabile urgenza, di ingenti somme di denaro”

Quanto al versante sammarinese fra i documenti sequestrati in Banca Centrale, alcuni riguardano questa vicenda? Banca Centrale, autorizzò la cessione di Banca del Titano a certi nominativi gravitanti  su Tercas, di nascosto da Banca d’Italia, ed ostacolando di fatto il recupero dei 16 milioni spesi dallo Stato. Anzi  ha erogato altri 5 milioni a detti compratori a nome dello Stato,  senza – a quanto è dato sapere – senza un  provvedimento ad hoc, da parte delle competenti istituzioni statali.  

 

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