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ambiente (periodico di P. Forcellini) 02/05/2008 (Sulla
informazione nella Repubblica di San Marino)
Il settore
dell’informazione sta cominciando ad acquistare a San Marino una certa
rilevanza. Soprattutto è percepito anno dopo anno come più importante. Radio e
televisione per molti non costituiscono più le uniche fonti di notizie. E
comunque sono sempre più coloro che sulle notizie di radio o televisione
avvertono la esigenza di conoscere particolari e di disporre di commenti che
solo la stampa o i blog possono soddisfare.
Compare qualche
giornale on line.
Quello che,
forse, ancora ha bisogno di essere sviluppato ulteriormente è, in tutta
l’informazione sammarinese nelle varie tipologie, la branca
dell’approfondimento. Cioè si sente la mancanza del giornalismo di inchiesta. Il
giornalista che porta avanti un’inchiesta ha bisogno più di altri colleghi di
accedere alle fonti. Ma qui si scontra con un modo di pensare inveterato
nell’ambiente sammarinese. Le fonti, anche quelle con notizie di interesse
pubblico, non sono in genere accessibili. O almeno non sempre.
È possibile
consultare le delibere del Congresso di Stato (che lo stesso Congresso non
‘secreta’). Ma nessuno può accedere direttamente ai verbali del Consiglio
Grande e Generale. O – a quanto pare – a quelli delle commissioni
consiliari. Per cui un giornalista non ha la possibilità di controllare,
ad esempio, quale è stata la presa di posizione esatta di un certo consigliere
su un dato argomento nemmeno nel momento che questi svolge ufficialmente il
suo compito in una sede ufficiale.
Stando così le
cose, il rischio della querela può essere altissimo per chi fa inchieste,
appunto per la impossibilità di accedere a fonti che altrove sono del tutto
pubbliche perché essenziali, ancor prima che alla libertà di stampa, alla
stessa democrazia
(Marino
Cecchetti)
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