1/10/2005 Governanti o figuranti? Il trasferimento della Giochi San Marino a Rovereta

1/10/2005 Governanti o figuranti?  Il trasferimento della Giochi San Marino a Rovereta

Governanti o figuranti?

Il
trasferimento della Giochi San Marino a Rovereta

LIBERTAS  1/10/2005

SOTTOBOSCO Ottobre
2005

 

Il 18 luglio 2005 si leggeva su TRIBUNA: Dall’Italia
occhi puntati sulla Repubblica di San Marino … All’indirizzo del ministe­ro agli
interni è stato ad­dirittura recapitato nei mesi scorsi una relazione
informativa dall’eloquente titolo: “Gioco d’azzardo nella Repubblica di San
Marino”. Dossier che è poi stato visionato dal prefetto Sabato Malinconico, capo
del dipartimento per gli affari interni e territoriali, e massima autorità sui
giochi in Italia.
Inoltre si veniva informati che probabilmente il dossier
era accompagnato dalla relazione, di analogo tenore, di un altro prefetto.
Quello di Rimini?

È un’accusa pesante. Fra Italia e San
Marino dal 29 aprile 1953 è in (da togliere, rispetto a quello inviato)
in vigore l’accordo aggiuntivo alla convenzione del 1939 che modificando l’art.
47 di detta convenzione recita:
Il
Governo della Repubblica di San Marino si impegna … a non permettere nel proprio
territorio l’impianto o l’esercizio di case da gioco o di altri centri del
genere comunque denominati, nei quali si svolgano giuochi di
azzardo
.

 

Provocazione verso
l’Italia

San Marino come ha reagito
all’accusa? Nulla si sa circa il risultato della delegazione formata in tutta
urgenza e – come potrebbe essere altrimenti? – subito inviata a Roma. Fra
l’altro va tenuto presente che, in questi tempi, i rapporti italo-sammarinesi
sono un nervo scoperto, come dimostra, ad esempio, l’accordo contro la doppia
imposizione firmato da anni, ma non ancora ratificato dall’Italia.

Non è stata convocata alcuna
conferenza stampa per respingere l’accusa. Come dire che qualificare i
sammarinesi come dei fedifraghi è così dato per scontato che nessuno – nessuno!
– dei governanti ha sentito  il dovere di intervenire in ragione del suo
incarico o, almeno, per dignità personale.

Tutti i governanti si sono
preoccupati invece della Giochi San Marino. Le zone limitrofe hanno denunciato
che si pratica il gioco d’azzardo nelle sale del Kursaal gestite dalla Società?
I governanti autorizzano la Società  a trasferire quelle sale a Rovereta, cioè
proprio dentro le zone limitrofe!

Per mandare la Giochi San Marino a
Rovereta, il Governo ha dovuto addirittura violare la convenzione stipulata in
materia di giochi nel 2001.

 

Rovereta, una pura regalia 

La convenzione che sta alla base
della questione dei giochi è stata firmata il 25 ottobre 2001 dai Segretari per
gli Affari Interni, Fiorenzo Stolfi; per le Finanze, Clelio Galassi; per
l’industria, Maurizio Rattini; per la Pubblica Istruzione, Pasquale Valentini;
per il Territorio, Fabio Berardi; per il Turismo, Paride Andreoli.

All’art. 16 di detta convenzione si
legge: “Le parti si danno atto della esigenza di dare inizio il più velocemente
possibile alla messa in attività dei giochi previsti all’art. 19 della presente
nel centro storico di San Marino …..”. E all’art. 20, trattando della
“gestione del gioco del lotto, del bingo e delle lotterie” si precisa che queste
sono “attività da svolgersi nel centro storico sui fabbricati agli
articoli 15 (cioè ex Garage Masi) e 16 (cioè Palazzo Congressi)” . Viene
aggiunto, nello stesso articolo, che “Il Congresso di Stato si riserva di
eventualmente autorizzare nel Centro storico alle predette società altri
locali per l’esercizio dei giochi”.

Adesso la Giochi San Marino va a
Rovereta. Mandata dal Governo stesso. Se escludiamo la corruzione, dobbiamo
concludere che il Governo di San Marino ha deciso di dare, ex abrupto, uno
scossone ai rapporti con l’Italia. Oppure, nell’occasione, ha concesso
preventivamente sottobanco all’Italia una contropartita di cui è vergogna
parlare.

Di certo, al momento, c’è solo il
trasloco della Giochi San Marino a Rovereta per scelta del Governo. Al paese i
danni, alla Giochi San Marino i benefici. Non è una stranezza?

 

Le stranezze iniziano con la
convenzione

Le stranezze nel comportamento dei governanti
sammarinesi in materia di giochi non sono una novità. Cominciano già con la
convenzione base, quella Stato-Consorzio di Singapore, approvata dal Congresso
di Stato nella seduta del 22 ottobre 2001. Fu approvata dai congressisti dopo
aver “sentito il riferimento” dei Segretari (da aggiungere  nel testo
inviato
) Fiorenzo Stolfi, Clelio Galassi, Pasquale Valentini, Fabio Berardi
e Paride Andreoli.

La convenzione si compone di titolo, premessa e 23
articoli. Tratta due argomenti: il complesso edilizio a Murata (mega albergo e
annessi) e la concessione dei giochi in esclusiva.

La parte del leone la fa il complesso edilizio.

La concessione dei giochi occupa solo 5 articoli, non
compare nel titolo, ha un solo accenno nella premessa (indiretto, col richiamo a
un articolo). In sostanza è stata eclissata.

Anche i 5 Segretari di Stato referenti hanno sorvolato,
nella illustrazione, sulla concessione dei giochi? Il dubbio viene dalla
delibera. La quale approva, sì, la convenzione nel suo complesso e, quindi,
anche – indirettamente – la concessione dei giochi che vi è contenuta. Ma non lo
fa alla luce del sole. La delibera, esplicitamente, si occupa solo del complesso
edilizio. La concessione dei giochi non compare né nel titolo né nella
motivazione né nel testo.

I 5 segretari referenti hanno fatto tutto da soli? Nella
delibera non si fa cenno a riferimenti di uffici pubblici, a studi preparatori,
a consulenze. I referenti sono tutti anche firmatari della convenzione.

Vien da sospettare – col senno di poi – che artatamente
(per iniziativa, diciamo, dell’uomo-bastone-del-pollaio?) si sia in qualche modo
tenuto celato l’obiettivo vero della convenzione, che è risultato essere non
l’investimento a Murata, ma lo sfruttamento della concessione dei giochi. Anzi
la concessione dei giochi a Rovereta.

 

La Giochi San Marino realizza appieno il suo
obiettivo

La Giochi San Marino già nel 2002
aveva allestito a Rovereta (spostato rispetto al testo inviato) una sede.
Non si è mai saputo chi, allora, avesse dato il benestare. Si sa, però, che,
costui, recedette. Preso da vergogna? Timoroso di un sospetto di corruzione?
Preoccupato per l’ignominia che gli sarebbe derivata dai riflessi nei rapporti
fra San Marino e Italia? Rovereta è un pezzo di territorio sammarinese incuneato
in quello italiano. La provocatorietà della ubicazione era troppo evidente per
non temere reazioni che avrebbero potuto comportare – non li abbiamo già
sofferti? – anche impedimenti nei movimenti sui confini. Erano da mettere in
conto quei riflessi negativi. E furono messi in conto. La sala giochi non fu
attivata.

Questa volta sì. Questa volta
sappiamo anche chi ha dato l’autorizzazione: il Congresso di Stato. Il paese
l’ha saputo a ridosso di ferragosto. I tempi sono stati scelti per
vigliaccheria? Per irrisione delle forze di opposizione? Come beffa verso la
società civile?

Il paese è stato tradito dal suo
stesso Governo. Sfrontatamente. Adesso si sa chi detiene il potere effettivo a
San Marino anche se la delibera è stata emessa, al solito, dal Congresso di
Stato (composto dai Segretari Fabio Berardi, Rosa Zafferani, Pier Marino
Mularoni, Claudio Felici, Gian Carlo Venturini, Paride Andreoli, Massimo Roberto
Rossini, Giovanni Lonfernini e presieduto dai Reggenti).

Che altro aggiungere? La signorina
con accento tedesco che ha convocato la conferenza stampa a Palazzo Begni, una
sede ufficiale del Governo della Repubblica, per mettere in guardia chi avrebbe
osato opporsi a quegli interessi, non è stata un incidente. Adesso sappiamo
anche chi darà il placet per la scelta dei Capitani Reggenti a venire. Le
persone dovranno essere allineate a quegli interessi, di sei mesi in sei mesi.

Poi verrà deciso, “colà dove si
puote / ciò che si vuole
”, di prolungare il mandato reggenziale per rendere
più funzionale il tutto?

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