10/10/2006Democrazia e Cristiana e Alleanza Popolare potrebbero unire gli sforzi per il risanamento morale a partire dalla questione dei giochi

10/10/2006Democrazia e Cristiana e Alleanza Popolare potrebbero unire gli sforzi per il risanamento morale a partire dalla questione dei giochi

Democrazia e Cristiana e Alleanza Popolare potrebbero unire gli sforzi
per il risanamento morale a partire dalla questione dei
giochi

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 10/10/2006 (Denunce Masi e
Gatti. “Un comune primo obiettivo di Ap e Dc
“)

Pasquale Valentini, democristiano,  interviene contro i 21
aderenti alla Democrazia Cristiana che stanno manifestando dissenso nei
confronti dei vertici del Partito. Ne contesta  “modi e tempi” .
Rin
faccia loro di operare con la “stessa
logica che si dice di voler combattere, fatta di ambizioni personali, rivalse,
vendette, accordi sotto banco e di tutto ciò che ha inquinato gli ultimi anni
della vita del Partito  e della politica in generale
”.

Nel documento firmato dai 21 si sostiene che  il recente momento
elettorale, tutt’altro che felice per la Dc,  è stato caratterizzato ‘da
carenze di scelte di fondo e da una visione progettuale non all’altezza del
ruolo e della storia
’ del Partito. Ebbene, dice Valentini, non è credibile
che a denunciare ciò siano tre esponenti del passato governo straordinario
(Giovanni Lonfernini, Rosa Zafferani e Pier Marino Mularoni) assieme ad alcuni
membri della direzione del Partito: “chi, se non loro innanzitutto, aveva il
compito di mostrare questa capacità progettuale?
” .

Valentini dice che in prima fila fra i 21  si trovano proprio  i
più accesi  ex sostenitori della coalizione Dc-Psd.  Sono altri – fra questi,
per sua ammissione, lo stesso Valentini – coloro che “ritenevano che fosse
giunto il momento per il Pdcs di ricreare una collaborazione con le forze ad
esso più omogenee
” (cioè, in primo luogo, con Ap) per moralizzare la
politica e isolare i massimalismi.

A dire il vero, quando il Segretario Pier Marino Menicucci si è
presentato, dimissionario, alla prima riunione del Consiglio Centrale della Dc
dopo le elezioni (13 giugno, Palazzo SUMS) tutto il Consiglio Centrale
all’unanimità ha respinto le dimissioni  ed ha delegato  lo stesso   Menicucci a
portare avanti il progetto di un governo col Psd, in base alla linea già fissata
dalla Direzione del Partito e già annunciata pubblicamente senza alcun dissenso.
E nella delegazione incaricata di formare il governo Dc-Psd,  sono stati
nominati, fra gli altri, proprio in quel Consiglio Centrale, Rosa Zafferani e
Pier Marino Mularoni.

Oggi si va notando fra gli esponenti democristiani quasi una
gara a rileggere il passato per  mostrare che da sempre sono stati contrari
 alla formazione di un governo Dc-Psd. Per  guadagnare qualche benemerenza nel
governo, in particolare, presso Alleanza Popolare? Siamo certi che questo è il
modo migliore per riacquistare credibilità e sul piano personale e su quello
politico? Quando Mario Venturini, membro (Ap) del Consiglio Grande e Generale,
venne querelato per la questione dei giochi, non ricordo che gli sia stata
espressa alcuna solidarietà da parte dei colleghi Dc.   E quando – ancora in
materia di giochi – Tito Masi denunciò papale papale  in Consiglio  l’esistenza
di consiglieri della maggioranza (Psd e Dc) “a libro paga” di società
interessate ai giochi, nessun consigliere Dc propose una sospensione della
seduta e la nomina immediata di una Commissione di Inchiesta (se ben ricordo,
soltanto Sante Canducci colse lo sconcerto di quella denuncia).  

La denuncia di Tito Masi avanzata in Consiglio  il 27 ottobre
2005,  non so se è meno o  più grave di quella di Gabriele Gatti,  lanciata pure
in Consiglio, il  27 luglio 2006.

Fare piena luce sull’una e sull’altra denuncia, cogliendo
l’occasione della Commissione di Inchiesta sui giochi,  potrebbe essere subito
un comune primo obiettivo di Ap e Dc. Da portare avanti alla luce del sole.
Nell’interesse del paese.  Tutta la Dc si compatterà di certo  davanti a una
tale possibilità visti gli ideali cui tutti i democristiani dicono di ispirarsi
sia quelli del gruppo dei 21 sia quelli che di quel gruppo non fanno parte.

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