11/11/2002 Seduta del Consiglio senza radio LIBERTA’ DI INFORMAZIONE

11/11/2002 Seduta del Consiglio senza radio LIBERTA’ DI INFORMAZIONE

Seduta del Consiglio senza
radio

LIBERTA’ DI INFORMAZIONE

 

San Marino Oggi 11/11/2002 (Quell’informazione
negata
)

Sì, la mancata trasmissione via
radio della parte pubblica dell’ultima seduta del Consiglio costituisce
un’autentica vergogna per il sistema politico. D’altra parte la decisione è in
linea con la scelta di inciviltà democratica che da anni spinge il nostro paese
fuori dal novero dei paesi normali. Il nostro Parlamento non si preoccupa di
stilare i verbali delle sue sedute. I vertici dei partiti che si succedono al
governo sono usi a impegnare lo Stato in gravose convenzioni con privati, senza
pubblicarle sul Bollettino Ufficiale e spiegarle alla gente.

La gente è perplessa. Disorientata. Arrabbiata. Per mesi si è
detto che la situazione è difficile, che occorre tirare i remi in barca, che si
deve cambiare rotta. Per cambiare rotta si è ritenuto necessario estromettere
dal governo la Democrazia Cristiana. Ora si ritiene necessario riportarla. E non
si vuole far sapere alla gente perché. La radio stia spenta.

 Intanto i problemi si aggravano. Emergono tensioni sociali di
antica memoria. La gente è veramente preoccupata. Lo dimostrano la larga
partecipazione e la voglia di discutere che si sono viste giovedì nel Ridotto
del Teatro in Città in risposta a un invito del Comitato civico di iniziativa sammarinese (Cocis).

Vanno ricercate strade nuove per pungolare i partiti. Ad esempio
dando alla società la possibilità di esprimere candidature in concorrenza con
quelle dei partiti o rendendo più agevole l’organizzazione dei referendum per
tenere in permanenza  sul collo degli eletti il fiato degli elettori.

La nuova maggioranza politica che si va prospettando ha
cominciato decisamente male: isolandosi dalla gente. Legittimando ancora una
volta, di fatto, in questo paese, la oligarchia dei vertici dei partiti. Quegli
stessi vertici, che, purtroppo, da anni paiono solo capaci di offrire, ai poteri
forti, la loro voglia di farsi corrompere.

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