12/09/1997 Ex Agricolsemi, ipermercato con chiesa incorporata

12/09/1997 Ex Agricolsemi, ipermercato con chiesa incorporata

Ex Agricolsemi,
ipermercato con chiesa incorporata

San
Marino Oggi 12/09/1997 (Ipermercato a Rimini, una
lettera di Marino Cecchetti
)

Signor Direttore,

              ho letto, sul  numero di  sabato
scorso del suo giornale,  di un  ipermercato che potrebbe sorgere lungo la
superstrada, nei pressi di Rimini,  nell’ex stabilimento “Ball”. Ho notato che,
nel riferire la  notizia,  si è mostrato sorpresa e indignazione, quasi che
l’amministrazione di Rimini sia venuta meno a  un accordo che  avrebbe vincolato
quella  amministrazione – e, si presume,  altre del circondario – a non
autorizzare  la costruzione di iper nei  territori di competenza avendo  San
Marino, a suo tempo,  rinunciato a costruirne uno a  Rovereta.

Rovereta è, di fatto, un pezzo di San Marino in
territorio italiano. A lungo si è evitato di farvi sorgere  attività  che 
avrebbero potuto recare disturbo alle  zone vicine. Poi le cose sono cambiate. A
Rovereta è venuto fuori di tutto. Inevitabile il  malumore delle 
amministrazioni che si sono ritenute danneggiate.  Il malumore è esploso in
protesta quando  si è cominciato a ventilare  la creazione di un ipermercato.
Nonostante che l’ipermercato alla fine non sia  stato realizzato, il  tiremmolla
sulla vicenda  protratto per anni,  tenuto per anni in primo piano con 
dichiarazioni  enfatizzate  sui fogli e presso le televisioni locali,  ha finito
per deteriorare i rapporti  fra San Marino ed il circondario.

E’ di sabato la notizia di un eventuale iper
nell’ex Ball, che,  si immagina, non abusivo, ma con le carte in regola,
rilasciate dalle autorità di competenza. Questa estate  abbiamo assistito al 
plauso dei massimi  rappresentanti politici del circondario   ai controlli 
della Guardia di Finanza attorno al nostro paese. E di quando in quando qualcuno
ci  agita sulla testa, a mo’  di spada di Damocle,    il progetto di   una
discarica a ridosso del confine.

La  protesta sammarinese per quanto avviene o si
presume che avvenga nella ex Ball, ammesso che si decida di inoltrarla,  non so
quale effetto sortirà. Mi viene in mente la questione dei semafori. Anche i
semafori apparvero  sulla superstrada all’improvviso   proprio all’altezza  
dell’ex Ball. I sammarinesi protestarono immediatamente. Denunciarono a Roma  il
mancato rispetto degli accordi fra Italia e San Marino che  impegnavano i due 
Stati  ad assicurare un collegamento  veloce fra Borgo  e la costa adriatica. 
Ebbero  assicurazione  che i semafori, benché installati, non sarebbero entrati
in funzione.

Poi i semafori, come si sa,  entrarono in
funzione. I sammarinesi continuarono a protestare. Ma sempre più debolmente.
Fino a smettere. I danni che essi stessi cominciarono a provocare alla
scorrevolezza della  superstrada, costruendo  edifici enormi ed a ridosso del 
ciglio, sfruttando il ciglio come parcheggio,  sovrastarono di gran lunga quelli
dei   semafori. Fra l’altro, nel tratto italiano,  gli edifici  sono sorti, in
genere,  più lontani dalla carreggiata  che  nel tratto sammarinese: lì c’è
ancora la possibilità di costruire lateralmente  degli svincoli; a San Marino,
per l’Atlante,  si è dovuto impegnare  la stessa superstrada:  dimezzarla.

E’  difficile per noi sammarinesi addebitare ad
altri i guai della superstrada. E, forse, è difficile  anche protestare per
l’eventuale iper nell’ex stabilimento della Ball, se si tien conto di quel che
sta avvenendo nell’area dell’ex stabilimento Agricolsemi, proprio a ridosso del
confine (confine anche dell’amministrazione di Rimini),  sul ciglio della
superstrada per Rimini.  “La Tribuna Sammarinese”, alcuni mesi fa,  in una
vignetta (o in una foto)  associava il pennone del nuovo arco all’ingresso di
Dogana alle poderose gru che a tempo di record stanno erigendo  il complesso
dell’ex Agricolsemi,  complesso che per dimensioni, impatto ambientale, 
conseguenze sulla viabilità ed altro, difficilmente potrà essere superato da
quello della ex Ball a qualche chilometro di distanza. Non so se 
l’amministrazione di  Rimini ne è stata  informata preventivamente.  I
sammarinesi stessi  per anni  ne hanno saputo  poco. Ed   ancora ne sanno poco.
La convenzione a suo tempo stipulata fra il Deputato al Territorio e la società
in questione – ovviamente, rigorosamente anonima – non è stata pubblicata.   E
non risulta che  i partiti abbiano intenzione di mettersi in gara per 
soddisfare la  richiesta dei cittadini   circa quella convenzione.

La scorsa settimana, in una riunione del
Consiglio, gran parte dell’opposizione ha abbandonato l’aula per esprimere un
profondo dissenso sulla riforma del Congresso di Stato presentata dal governo.
Forse il paese avrebbe meglio capito se quella clamorosa protesta  fosse
avvenuta per far emergere (o anche per fare emergere)  i nomi di chi continua a
speculare nel settore delle costruzioni abbinando   le vendite a forensi  a
intestazioni rimediate coi marchingegni più vari, dando adito alla voce di 
strette  connivenze  fra   personaggi potenti, in rappresentanza dei vari
partiti, con le massonerie degli affari,  sammarinesi e non. 

Il complesso ex Agricolsemi è emblematico ed
interessante sotto diversi punti di vista e non solo in relazione all’ex Ball. 
Potrebbe fare notizia   anche oltre  Rimini.  E’ il primo caso – almeno credo –
di un mega complesso di questo tipo che – a giudicare da come si presenta oggi
il cantiere – ingloba un’area, per così dire,  sacra, una chiesa. Alcuni giorni
fa si è visto in televisione un matrimonio in un iper americano, all’interno del
quale è stata costruita una chiesa, in cui   stanzia  un prete  sempre a
disposizione appunto per  matrimoni ed altro. Qui la chiesa c’era già. Non c’è 
stato bisogno di costruirla. Una chiesa parrocchiale addirittura.   Si dice che
i fedeli  potranno continuare ad  accedere alla  loro chiesa senza pagamento di 
pedaggio. Non sappiamo se questa concessione derivi da uno scrupolo degli
anonimi ‘benefattori’ o da un calcolo, dato che  anch’essi, cioè i fedeli,  come
tutti i comuni mortali,  mangiano, non vanno nudi,  insomma  sono potenziali
clienti. C’è chi propende per la seconda interpretazione,  dato che circola
voce  che i fedeli della parrocchia di Dogana, se   esagereranno  in  devozioni
o  matrimoni o  funerali,   dovranno pagare il  parcheggio come appunto  gli
ordinari fruitori dell’area del mega complesso.

La ringrazio per la cortese  ospitalità.

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