L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 14/04/2008 (C’è da
vergognarsi)
Che l’uomo
bastone del pollaio, in cui abbiamo personificato il sistema di corruzione dei
giochi nella Repubblica di San Marino, avesse vinto lo si è capito già quando
Alleanza Popolare e Sinistra Unita, tradendo il proprio paese ed i proprio
elettori, con un incredibile voltafaccia politico, hanno prolungato dette
attività oltre il 31 gennaio 2007. I due partiti poi hanno addirittura mantenuto
dette attività a Rovereta, nonostante avessero fatto fuoco e fiamme contro il
trasferimento dal Kursaal.
L’uomo bastone
del pollaio in questi mesi è andato oltre.
L’Ente di Stato
dei Giochi (membri nominati dal Consiglio Grande e
Generale!) si è messo a curare il gioco patologico negli stessi locali dei
giochi. In pratica (lo si è già detto) come invitare a tener lezione in un corso
di educande la tenutaria di un bordello o aprire un centro per la ricerca del
cancro polmonare nei laboratori di una multinazionale del tabacco.
Quando nemmeno per il tabacco si fa più pubblicità, la –
statale! – Giochi del Titano per adescare nuovi clienti a Rovereta, organizza
proprio lì spettacoli per gente di bocca buona, presentandoli come ‘serata di
beneficenza’.
C’è effettivamente da vergognarsi di appartenere ad uno
Stato che, come ebbe a dire Giovanni Giardi nell’incontro con Don Ciotti a Borgo
Maggiore, sfrutta la malattia del gioco. Fra l’altro, la beneficenza di “Bingo
Live” – lo spettacolo nel Diamond di Rovereta si chiama così – , fa venire in
mente quei ‘signori’ che facevano la carità ai disgraziati gettando monete
dall’alto delle loro finestre nella fossa dei liquami.
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