L’INFORMAZIONE DI
SAN MARINO 14/06/2010 (Fare di più perché non credibili)
L’Italia, per entrare nell’euro, vinse la ritrosia di
Francia e Germania, mostrandosi, nei fatti, Paese più virtuoso di
loro.
Nel 1996 il rapporto deficit-Pil italiano era del 6,5 per
cento, cioè più del doppio di quanto stabilito a Maastricht. Nel 1999 scese a
meno del 2.
Sarebbe bastato il 3.
Perché l’Italia fece più di quanto dovuto?
Perché l’Italia – spiegò Prodi in una trasmissione
televisiva, presente, fra altri, Tremonti – non aveva credibilità. Chi non ha
credibilità deve necessariamente essere più virtuoso degli altri. Anche di
Francia e Germania, che, certamente, verso l’Italia erano prevenuti.
San Marino, per salvarsi nell’attuale contingenza, è nella
necessità di dimostrarsi più virtuoso degli stessi Paesi presso i quali deve
riacquistare credibilità. Italia anzitutto.
Non si riacquista credibilità pastrocchiando con leggi
(‘anonimato trasparente’, luglio 2009, e ‘trasparenza opaca’, giugno 2010) che
aboliscono l’anonimato societario teoricamente, ma, di fatto, lo perpetuano con
l’uso di fiduciarie. Anche se le fiduciarie, mutatis mutandis, esistono – è vero
– anche in Italia.
A San Marino, in questa contingenza, a causa del suo
passato, non resta, in questo momento, che far sì che tutte le partecipazioni in
società (e tutte le proprietà immobiliari) siano affiancate da nome e cognome,
verificabile da chiunque, sammarinese o non, con un click.
Per recuperare credibilità all’interno, poi, occorre
imporre – e con sanzioni pesantissime – a ogni residente in territorio,
sammarinese o non, anche la dichiarazione dei ‘redditi esteri’, sfruttando lo
scambio automatico delle informazioni (alla rovescia).
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