14/08/2002 SAN MARINO GIOCHI Spa INFORMA Incredibile avvertimento ai commercianti, alle autorità di governo, ai partiti, al paese

14/08/2002 SAN MARINO GIOCHI Spa INFORMA  Incredibile avvertimento ai commercianti, alle autorità di governo, ai partiti, al paese

San Marino Giochi Spa, monito al
paese

SAN MARINO
GIOCHI Spa INFORMA

Incredibile avvertimento ai commercianti, alle autorità di governo, ai
partiti, al paese

San Marino Oggi 14/08/2002 (Giochi della sorte e politici
compromessi
)

La San Marino Giochi Spa (anzi, nome esatto Giochi San
Marino
) dopo averlo fatto in privato, ha dovuto passare – con tirata
d’orecchi! – alla risposta pubblica nei confronti dei commercianti che
attraverso il loro Presidente, nei giorni scorsi, si erano permessi di esprimere
stupore e perplessità nell’apprendere dalla stampa che a Rovereta sta per
inaugurarsi una sala scommesse. Sì. È vero, dice la Società. Perché
stupirsi? Da dove le perplessità? E spiega. La San Marino Giochi Spa
oltre a quanto previsto a Murata (e già appreso dai sammarinesi attraverso
la stampa estera) ha ottenuto non in esclusiva, la possibilità di aprire una
seconda sala
adibita al gioco delle scommesse e abilità. Come dire:
non si capisce perché i commercianti protestino se si parte dalla seconda
anziché dalla prima. Da Rovereta anziché da Città.

La San Marino Giochi Spa, resasi conto dei fastidi che le
stanno derivando dalla mancanza di informazione in materia, coglie l’occasione
della lezione ai commercianti, per estenderla, la lezione, a tutto il paese.
Informa il paese una volta per tutte – in supplenza delle autorità, latitanti,
di questo e del precedente governo – che a detta società spetta in
esclusiva
la facoltà di aprire sale bingo e keno e di gestire
lotterie e gioco del lotto
.

Infine l’avvertimento: c’è una convenzione col Governo
sottoscritta il 25 ottobre 2001
. Un chiaro avvertimento. Alle autorità di
governo, ai partiti, al paese.

Il paese aveva creduto che il massimo della aberrazione della
sua classe politica fosse stato raggiunto con la profanazione della Prima Torre.
Si è sbagliato. I vertici dei partiti sono più compromessi di quanto allora si
pensasse. Questa volta non basterà una manifestazione pubblica, magari promossa
dagli – umiliati – commercianti a risolvere il problema.

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