14/09/2000 Casinò? Peggio che niente

14/09/2000 Casinò? Peggio che niente

Casinò? Peggio che
niente

 

San Marino Oggi 14/09/2000

Mentre stiamo brancolando nel vuoto, anche se
ancora non vediamo il fondo, per non perdere tempo, cominciamo già a pensare a
cosa fare poi! Seriamente. Finora si è sentito parlare di casinò. Cioè peggio di
niente. Dire casinò è niente: la possibilità di aprilo non esiste in quanto
ancora vige l’impegno di non aprilo, assunto da San Marino verso l’Italia una
cinquantina di anni fa. Dire casinò è peggio di niente perché significa che
ancora riteniamo di poterci cavare dalla situazione con qualche
escamotage. Insomma, che ancora non ci siamo rassegnati a cambiare rotta.

Invece, bisogna cambiare rotta e mettersi ad
elaborare progetti seri e realistici.

Prodi, secondo Il Resto del Carlino, al termine
del suo intervento al Meeting di Rimini, in risposta ad una specifica domanda di
un giornalista, avrebbe suggerito ai sammarinesi di adoprarsi affinché gli
organismi e gli istituti internazionali, nello scegliere il luogo ove fissare le
loro sedi, comincino a prendere in considerazione anche Repubblica di San
Marino. Non pare che qualcuno abbia raccolto. Eppure è una proposta seria,
quella di Prodi. Una proposta che utilizzerebbe in modo intelligente la
sovranità a vantaggio anche del circondario. E Dio sa se abbiamo bisogno anche
del circondario! Non mancherebbe certo il sostegno pieno dell’Italia
all’iniziativa suggerita da Prodi e, attraverso l’Italia e lo stesso Prodi,
potrebbe venire quello di qualche altro paese. Insomma si potrebbe cominciare a
mettere assieme anello dopo l’altro la catena dei consensi per arrivare alla 
realizzazione effettiva.

Certo, si tratta di un lavoro paziente,
faticoso, lungo, che richiede impegno, tempo, perseveranza, intelligenza. Chi ha
un progetto che risolva i nostri problemi dall’oggi al domani e senza fatica?

Siamo in periodo di vacche magre per il
circondario, dove la ‘riminizzazione’ ha finito per pregiudicare l’unica vera
risorsa di quest’area geografica, il turismo balneare. L’Italia intera fatica ad
andare avanti, avendo sulle spalle un debito pubblico colossale. Anche l’Europa
è in difficoltà, a causa del prezzo del petrolio in continua crescita, della
nuova economia che non decolla.

Non possiamo continuare a illuderci che siano
altri (Rimini, Roma, Bruxelles), a farci il favore di risolvere i nostri
problemi.

Qualche anno fa era circolata la proposta di
dare vita a San Marino ad una camera arbitrale internazionale. Poi più nulla.
Evidentemente il crollo della nostra credibilità  ha finito per spegnere già sul
nascere anche questo progetto. Superato – si spera – questo terribile momento,
il progetto andrà ripreso. Come saranno da riprendere altri progetti, seri, nel
settore delle comunicazioni e delle nuove tecnologie, e in quello del turismo
culturale,  accantonati con sufficienza dai soliti personaggi che, sorretti dal
plauso del loro codazzo di lacchè,  credevano di poter continuare  ad andare
avanti  all’infinito con le furbizie (le furbizie dei sensali da fiera, nell’era
di internet).

Prima di tutto va ricostruita – perché non
cominciare subito? – l’immagine della Repubblica a partire dalla sua storia, una
carta completamente nelle nostre mani. L’unica, forse,  su cui al momento 
possiamo contare.

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