15/05/2000 La Caverna del Santo

15/05/2000 La Caverna del Santo

La Caverna del
Santo

 

San Marino Oggi 15/05/2000 (Celebrando il Sacello. Si vede ancor oggi
nella Rupe del Monte la Caverna…
)

Si vede ancor oggi nella Rupe del Monte la Caverna, ed
Horto, dove trà le spine dell’astinenze fiorirono i gigli della purità di
Marino, et arreca un devoto orrore alle menti l’orrore di così erto luogo e
selvaggio; Poiché la spelonca, ove compì quel miracoloso digiuno di sei giorni,
è disagiata e picciola, si scorge scavata dalla natura à pié del sasso più
eminente della Balza, avanti cui si spiega l’angusto piano dell’Horticello
circondato d’un’orrida siepe di precipitij. Et è stato sempre fama che quivi
senza coltura humana miracolosamente da se stesso germogli, e moltiplichi
l’aglio propagato da quello, che vi piantò di sua mano il santo: Mà simil grido
creduto da pochi, veniva trascurato da tutti per il pericolo di salir trà i
dirupi à verificarlo con la testimonianza degli occhi; Oggi però la devotione
d’alcuni Cittadini primarij della Republica non lascia più campo di dubitare à
gli increduli, mentre essi sotto il di 20 Ottobre 1661 con
l’appoggio delle scale agevolatasi la salita si sono con molt’altre persone
fatti spettatori di questa meravigliosa verità, partecipata poi quasi à tutti
con il dispensar l’Aglio fresco, e secco carpito da quel picciolo ridotto di
beata primavera, del che vie più s’accresce lo stupore, mentre si vede frà
l’ingiuria delle Nevi, e giacci, che troncano ben spesso la vita à gli Arbori di
corteccia più durevole, viver quasi all’eternità herbaggio così caduco. A destra
della spelonca spunta dalla Genga una vaga Pianta di Violle gialle, ed ivi
appresso veggionsi molte piante di Garofani, forsi per l’incoltura, selvaggi, et
all’intorno verdeggia un’odoroso recinto d’Alloro, c’honora con la pompa delle
trionfali sue frondi i gloriosi trofei della Castità di Marino, d’onde fù
illustrato quel luogo; Ne può vantar la Natura d’haverlo quivi prodotto per
inutil vaghezza, mentre in verun’altra parte del Monte hà saputo vestirsi di tal
ornamento; Onde è forza riconoscer’ in tutto, e riverire la Providenza di Dio,
quale con caratteri di tali prerogative hà voluto esprimere la dignità di questo
suo favorito.

Da una Vita del Santo del Seicento pubblicata in: 
V.E. PIZZULIN – M. CECCHETTI, Libera abuntrocle, San Marino, 1997, p.
111.

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