17/07/2006 Fiorenzo Stolfi attacca la Democrazia Cristiana per la mancata firma dell’accordo di cooperazione

17/07/2006 Fiorenzo Stolfi attacca la Democrazia Cristiana per la mancata firma dell’accordo di cooperazione

Fiorenzo Stolfi attacca la Democrazia Cristiana per la mancata firma
dell’accordo di cooperazione

 

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 17/07/2006 (Un brutto
segnale
)

Brutto segnale quello proveniente dal nuovo governo PSD-AP-SU
ancora in via di definizione. Lo si è registrato nel dibattito fra politici che
ha avuto luogo la sera di giovedì nel Parco Ausa organizzato dai Popolari.
Fiorenzo Stolfi, prossimo Segretario di Stato per gli Affari Esteri in detto
governo, ha rimproverato, fra l’altro, alla Democrazia Cristiana di aver
contribuito a rendere più difficili i rapporti fra Italia e San Marino “dando
una mano per fare un pastrocchio
”. In cosa consisterebbe il
pastrocchio”, lo ha spiegato lo stesso Stolfi: la Democrazia Cristiana
ha annullato la firma del Trattato di Cooperazione a pochi giorni
dall’appuntamento fissato con il Ministro degli Esteri italiano
(cioè
Gianfranco Fini), mandando così all’aria mesi di lavoro”. Insomma, a
parere di Stolfi, quel “Trattato” andava firmato. Andava firmato perché
aveva richiesto mesi di lavoro e perché si era ormai alla vigilia della firma.
Come dire che i tempi per un ripensamento erano scaduti.

Alla Democrazia Cristiana va senz’altro rimproverato di aver
contribuito alla stesura del testo del trattato. Va rimproverato di aver fatto
approvare quel testo dai suoi rappresentanti in Congresso di Stato. Ma l’aver
stoppato la firma è da considerare un merito. Un grande merito.

Quel trattato è la prova più evidente di come i poteri forti – che hanno scommesso sulla fine del nostro
paese e speculano sulla fine del nostro paese – si muovono ormai da padroni in
mezzo a noi. È la prova che davvero “l’affarismo usa lo Stato come fosse di
sua proprietà
”, come ebbe a dire uno dei Reggenti appena sceso dal trono
nell’ottobre del 2005.

Ai poteri forti interessano gli
affari, non la salvaguardia della sovranità. Il Ministro italiano Fini era stato
invitato sul Titano a firmare un testo che impegna San Marino a recepire in
automatico norme emanate dallo Stato italiano, quasi che San Marino fosse
territorio italiano. A tanto sono arrivati pur di continuare certi affari, nel
settore finanziario, i poteri forti!

Quel trattato, così come è formulato,
ferisce mortalmente la sovranità sammarinese.
Offende la dignità e l’intelligenza di tutti i sammarinesi.
Di ieri e di oggi. In territorio e fuori territorio.

Ora, il fatto che quello stesso testo
di trattato venga valutato positivamente – tanto da rimproverare chi ne ha fatto
saltare la firma – significa che i poteri forti (di cui è nota la partecipazione
in campagna elettorale a sostegno di questo o quel gruppo di candidati) sono
riusciti nell’operazione di assicurarsi le condizioni per continuare il loro
progetto di sfruttamento del paese fino alla sua totale consunzione. Usi a
muoversi da un posto all’altro nella pura logica del profitto, senza alcun
vincolo di moralità, a loro cosa interessa della nostra comunità? Domani, loro,
saranno da un’altra parte.

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