17/11/2008 Gli errori dei politici per il sistema bancario e finanziario di San Marino a cominciare da Banca del Titano

17/11/2008 Gli errori dei politici per il sistema bancario e finanziario di San Marino a cominciare da Banca del Titano

Gli
errori dei politici per il sistema bancario e finanziario di San Marino a
cominciare da Banca del Titano 

Risposta di Ivan Foschi 

replica di Marino Cecchetti

 L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 17/11/2008
(
Sistema bancario, errori colossali)

A San Marino sono
stati fatti errori colossali nel settore bancario e finanziario.
Invece di
creare un fondo di garanzia e stabilire un insieme di regole a protezione dei
clienti, regole da far rispettare col massimo rigore fino a prevedere
‘l’impiccagione al torrione più alto’ (come suggeriva l’esperto di Studio Ambrosetti) per chiunque tentasse di
infrangerle, si è finiti per proteggere i ‘pirati della finanza’ che hanno
sfruttato la scarsa vigilanza nel settore  per portare avanti  operazioni
sospette, con la manifesta complicità dei politici.
La complicità dei
politici con i masnadieri della finanza è emersa nel caso della rogatoria Asset Banca ed ancor più nel losco tentativo di
mettere sullo stesso piano Re Nero con la supposta infrazione delle nuove normative europee di cui è stata
accusata  Cassa di Risparmio.

Complicità ancor più manifesta nel caso Banca del Titano: i responsabili dell’ammanco hanno
avuto  una ‘immunità giudiziaria’ senza che alcun congressista
intervenisse, nemmeno il Segretario alla Giustizia (Ivan Foschi), se non altro
per dovere d’ufficio. Immunità  accompagnata, a mo’ di premio,  addirittura  da
una erogazione a fondo perduto di soldi dello Stato per un importo quasi pari al
costo di quattro scuole di Falciano.
Vien da sorridere ad ascoltare Giulio
Tremonti, Ministro della Economia italiano, quando afferma: “se la banca
fallisce i banchieri vanno a casa o vanno in galera
”. O precisa che
l’eventuale intervento dello Stato verso le banche deve servire per “salvare
il risparmio
”, cioè proteggere i clienti e, appunto, non i responsabili
degli ammanchi. A San Marino tutto il contrario: coi soldi e la complicità dello
Stato si sono salvati i masnadieri della finanza. Masnadieri
protetti fino al punto da mettere a rischio l’intero sistema bancario e
finanziario, dodici banche e cinquantotto finanziarie ed oltre 600 addetti. Una delegazione
di dipendenti della Cassa di Risparmio ha fatto appello alla Reggenza, tanto la
situazione è divenuta preoccupante.

—————————————————————————

Risposta del Segretario di Stato alla Giustizia Ivan
Foschi

 

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 18/11/2008 (Banca del
Titano, Foschi replica a Cecchetti
)

Il dr. Marino Cecchetti è solito lanciare un’accusa e poi
ignorare sistematicamente ogni precisazione, ogni correzione ed ogni
osservazione che gli viene mossa.

Oltre alle considerazioni già espresse, anche da altri soggetti
da lui tirati in ballo di volta in volta, sulle ricadute che il fallimento di
Banca del Titano avrebbe prodotto sui risparmiatori, sui posti di lavoro, sui
fondi pensione depositati in tale istituto e sull’intero sistema bancario, è già
stato spiegato in più di una occasione che non esiste alcuna immunità
giudiziaria per i responsabili della Banca del Titano, così come più volte è
stata ribadita l’esistenza di un fascicolo aperto presso il Tribunale Unico dove
lo Stato può fare valere le proprie ragioni.

Diverso è il caso che riguarda la nuova proprietà: se ad essa
infatti non interessa rivalersi su quella precedente, questo si inserisce in una
trattativa tra due soggetti privati nella quale lo Stato non c’entra nulla. Se
dunque l’attuale dirigenza non ha inteso promuovere azioni giudiziarie contro i
responsabili del dissesto, questo non ha alcuna ricaduta per lo Stato, né in un
senso né nell’altro, mentre gli interessi pubblici sono ben rappresentati
dall’Avvocatura dello Stato nel procedimento aperto in Tribunale.

Stupisce inoltre che Cecchetti attribuisca alla classe politica
il tentativo di mettere sullo stesso piano la vicenda della Cassa di Risparmio
con l’inchiesta “Re Nero”, quando simili accostamenti sono venuti proprio dal
mondo giornalistico di cui egli stesso fa parte. In un editoriale dell’11 giugno
scorso, infatti, era lo stesso Marino Cecchetti a dare atto proprio al
sottoscritto di avere dissipato ogni dubbio, durante una conferenza stampa di
qualche giorno prima, quando avevo invitato la stampa a non accomunare le due
questioni come invece era stato fatto nei giorni precedenti.

Mi verrebbe infine da sottolineare che se si è riusciti ad
evitare il paventato blocco dell’operatività a proposito degli assegni
circolari, lo si è dovuto anche grazie all’azione del governo uscente che,
promuovendo le azioni più opportune, ha dimostrato ancora una volta di sapere
tutelare il sistema sammarinese anche in situazioni non facili, situazioni che
in questi due anni non sono certo mancate ma che sono state sempre e
puntualmente affrontate cercando di affermare ogni volta l’interesse
pubblico.

Ora che la campagna elettorale è terminata e le elezioni si sono
svolte regolarmente, sarebbe gradito un ritorno all’obiettività e alla realtà
dei fatti specialmente da parte di chi pretende di fare informazione e al tempo
stesso insiste nel diffondere notizie non corrispondenti al vero al solo scopo
di favorire una precisa parte politica.

—————————————————————————-

Replica di Marino Cecchetti

 

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 19/11/2008 (Caso Bdt. Lo
Stato c’entra eccome!
)

Sono stati sempre
riconosciuti al Segretario di Stato alla Giustizia Ivan Foschi  il merito di
aver da subito contrastato il tentativo di mettere nel calderone di Re Nero la
vicenda forlivese della Cassa di Risparmio ed, ancor prima, il merito di aver
cercato di proteggere i giudici del tribunale sammarinese dalla interferenza
della politica riguardo alla rogatoria di Fabio di Vizio.

Quanto a Banca
del Titano è altra cosa.

Nel passaggio
della proprietà di Banca del Titano datato  25 ottobre 2007, gli acquirenti si
sono impegnati a non promuovere azioni di responsabilità verso i venditori. Dice
Foschi che lo Stato non c’entra, perché quello è stato un patto fra privati.

Lo Stato c’entra,
eccome! Su quel tavolo lo Stato, rappresentato dal Congresso di Stato, Foschi
compreso, ci ha portato dai 15 ai 20 milioni di euro.

E lo Stato
c’entra come amministrazione della giustizia: si può ammettere che chi si rende
responsabile di un ammanco in una banca di 30milioni di euro, pari a oltre
quattro volte il capitale sociale, e reca un danno diretto allo Stato di
15-20milioni di euro riceva una immunità giudiziaria a tempo indeterminato?

Dei venditori e
degli acquirenti non si conoscono nemmeno i nomi, nascosti dietro l’anonimato
societario.

E se fra gli
acquirenti ci fossero anche i venditori?

 ‘Pirati della
finanza’ hanno trovato un luogo in cui si  sono trovati così sicuri dalla
giustizia da arrivare  alla strafottenza di spremere, per il tramite dei
governanti, oltre 500 euro a testa da tutti gli abitanti, neonati compresi. Il
luogo è la Repubblica di San Marino.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy