San Marino Oggi 18/09/1997 (Dobbiamo preservare quel poco di verde che è
rimasto)
Sull’ultimo numero di “Duemila, Foglio di
informazione di Movimento Democratico”, ho letto, diversi giorni fa, che, in
Città, l’edificio “ex Ceramiche Titano, ex Cassa di Risparmio, ex Maranello
Rosso”, sta per essere sopraelevato. La notizia, se non altro per come è stata
presentata ed illustrata, è di quelle che in condizioni normali non sarebbe
certamente passata inosservata. Eppure non risulta che finora abbia avuto eco
alcuna. Non è apparsa nemmeno una foto a provare o smentire la notizia.
Eppure, si sa, il paese abbonda di professionisti della documentazione
fotografica. Attraverso le patinate edizioni a carico dello Stato, essi hanno
dato prova di quanto siano abili a scoprire, da veri virtuosi dello scatto,
tanti alberi e tanto verde nel nostro territorio senza che nelle inquadrature
compaiano quei capannoni, quei mega complessi, in cui l’occhio normale dei
sammarinesi comuni non riesce a non imbattersi.
Ci si aspettava, dopo la denuncia pubblica, di
ascoltare o leggere qualcosa dal fronte delle associazioni e dei comitati.
Silenzio assoluto. Nemmeno dalla Giunta di Città (Lista A e Lista B) abbiamo
saputo nulla. Nemmeno dal mondo della politica. E sì che il panorama politico
sammarinese è piuttosto affollato. Ultimamente si è arricchito di nuove
formazioni. Le formazioni nuove – come è logico – non perdono occasione per
mostrare che esistono. Eppure in questa circostanza non si sono fatte vive,
dando adito al sospetto che anch’esse abbiano già scheletri nell’armadio. Ma
essendo nate or ora, è peccato non ritenerle vergini.
In genere nelle ristrutturazioni degli edifici,
anche in zone marginali, ai sammarinesi comuni sono imposti – anche a seguito
delle leggi recentemente raccolte in un testo unico – dei criteri piuttosto
rigidi (altezza, distacchi, aperture, destinazione d’uso ed altro) e si
immagina che tali criteri siano rigidissimi nella zona di Città. Evidentemente
non è così.
Proprio in Città abbiamo un altro esempio di
elasticità nell’applicazione dei criteri urbanistici: zona Voltone, edificio
Sam (oppure ex Sam, oppure ex Panzavolta, ex Fazio Fufezio, ex Pinco Pallino, ex
tutto quello che si vuole visto che i proprietari sono anonimi). Si dice che
agli antichi proprietari (cioè quelli che facevano ceramica per intenderci)
fosse stato impedito di cintare l’agiamento verso la curva con una siepe di
sempreverde, alta – si presume – qualche decina di centimetri. Motivo:
avrebbe coperto la visuale e creato, quindi, seri problemi alla viabilità.
Successivamente (dopo un passaggio del pacchetto azionario?), senza che il
tracciato stradale venisse minimamente modificato, è stato fatto avanzare verso
la stessa curva, per una decina di metri, addirittura il corpo
dell’edificio. Inoltre, fin sul ciglio della curva e per tutto l’arco della
curva, a sottolineare, a mo’ di siepe, il limite della proprietà, sono
stati ricavati i posti-macchina. Singolare anche il modo di recuperare il
verde: è stato sviluppato in altezza, con tre sempreverdi cimiteriali di
altissimo fusto, che migliorano ulteriormente la visibilità.
Sono portato a credere che la mancata eco alla
denuncia, da cui siamo partiti, sia stata causata dal prolungarsi
generalizzato delle vacanze estive. Altrimenti si dovrebbe concludere che
l’omertà generalizzata ha preso il sopravvento nel nostro paese, con quel che
seguirebbe come giudizio sul paese stesso e sul suo avvenire.
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