18/12/2006 San Marino è divenuto la Repubblica del Gioco d’Azzardo L’articolo è seguito da Risposta di Roberto Tamagnini di Sinistra Unita Replica a Tamagnini Risposta di Rifondazione Comunista Risposta di Fabrizio Perotto di Alleanza Popolare Rep

18/12/2006 San Marino è divenuto  la Repubblica del Gioco d’Azzardo  L’articolo è seguito da  Risposta di Roberto Tamagnini di Sinistra Unita  Replica a Tamagnini   Risposta di Rifondazione Comunista  Risposta di Fabrizio Perotto di Alleanza Popolare  Rep

 San
Marino è divenuto

la
Repubblica del Gioco d’Azzardo

L’articolo è
seguito da

Risposta di Roberto Tamagnini di Sinistra Unita

Replica
a Tamagnini

 Risposta di Rifondazione Comunista

Risposta di Fabrizio Perotto di Alleanza Popolare

Replica
a Perotto ed Rc

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 18/12/2006 ( La Repubblica del Gioco
d’Azzardo
)

Questa è la
Repubblica del Gioco d’Azzardo, dei Loschi Affari Anonimi, degli Intrighi alla
Scaramella.
Tre titoli acquisiti in una settimana di Consiglio. Cominciamo
dal primo.
Contro il gioco d’azzardo hanno lottato per anni Ap ed Su,
guadagnandosi un largo consenso elettorale nel giugno scorso. Ai due partiti,
per essere coerenti, sarebbe bastato lasciare decadere le convenzioni sui giochi
al loro termine, come avevano sempre chiesto e proposto agli elettori.

Invece, a meno di
sei mesi dalle elezioni, proprio Ap ed Su ci hanno fatto diventare – con legge!
– la Repubblica del Gioco d’Azzardo. La malavita è dalla metà dell’Ottocento
che ci provava. Invano. Oggi ce l’ha fatta, grazie ad Ap ed Su.

In meno di sei mesi
si è realizzato, da parte di Ap ed Su, il più eclatante immorale devastante
trasformismo della nostra storia politica. Sì, perché per motivi abietti.
Di
fronte alle contorsioni verbali di esponenti di Ap ed Su per giustificare –
anche a se stessi, ai propri figli, ai familiari – il cambiamento, Giuseppe
Morganti, Presidente del Psd, è stato chiarissimo: il gioco che andiamo a
regolamentare, “questo, signori, è gioco d’azzardo”. Altrimenti perché lo
facciamo?

L’ipotesi che i
poteri forti – protagonisti nelle elezioni di giugno – avessero consentito la
formazione del governo Psd-Ap-Su, solo se Ap ed Su avessero accettato le loro
condizioni, è risultata vera. L’uomo-bastone-del-pollaio in cui abbiamo
personificato il sistema di corruzione
politica dei giochi,
in sei mesi ha fatto dei suoi avversari, Ap ed Su, 

i suoi paladini.

————

Risposta di
Roberto Tamagnini di SU

Dispiace
constatare come la brillante mente scientifica del Prof. Marino Cecchetti, sia
ormai offuscata dalla senescenza.

Il
Prof. Cecchetti farnetica, al limite della diffamazione, parlando di scambi
disonorevoli attuati da Ap e Su con oscure forze economiche, arrivando a dire ci
“più eclatante, immorale, devastante trasformismo della nostra storia politica e
per di più, per motivi abietti”.

I
motivi abietti sarebbe meglio li ricercasse, per altre situazioni, in casa Dc,
nella quale ha sempre militato.

Io,
quale coordinatore di Zona Franca in Sinistra Unita, ho partecipato a tutte le
trattative e posso assicurare che nessuno scambio, nessun cedimento, si è mai
verificato verso i poteri forti, ma solo ragionata dialettica.

Il
Professore dovrebbe essere grato a Su che, assieme ad altri, ha riportato i
giochi in sede statale con garanzie, controlli e introiti, invece c’insulta
gratuitamente.

La
Repubblica d’azzardo paventata dal Professore, era quella corrente, a cui si è
posto fine con l’ultima legge; s’egli non è contento, allora mi sorge il dubbio
che il Professore sia imbeccato proprio da quei poteri forti che siamo riusciti
a sconfiggere.

Stia
pur tranquillo Marino Cecchetti che Sinistra Unita proseguirà nella sua opera a
vantaggio della collettività e della moralità in politica di cui se ne sente
l’estremo bisogno.

 

Roberto
Tamagnini

Sinistra
Unita

 

——

Replica di Marino Cecchetti a Tamagnini
di Sinistra Unita

L’INFORMAZIONE DI
SAN MARINO
 20/12/2006 (Compagni, età e
democristianeria
)

Roberto, tu ritieni infondata la mia accusa ad Su di aver
tradito gli elettori, votando la legge che fa di San Marino la Repubblica del
Gioco d’Azzardo. In effetti a me risulta che Su, in passato, si è battuta sempre
e comunque contro i giochi. Anche quelli della sorte. Nel programma elettorale,
sotto il titolo “No ai giochi delle sorte” si legge: “L’attuale
assetto delle istituzioni e della politica sammarinese non consente, a nostro
modo di vedere, la presenza sul territorio di ‘case da gioco’. Lo Stato non
sarebbe in grado di arginare gli effetti negativi delle ricadute sociali
…..
”. Ci sono articoli, comizi, dichiarazioni, interventi in Consiglio
(alcuni  su internet).

Eppure la scorsa settimana Su ha votato la legge che fa del
nostro paese la Repubblica del Gioco d’Azzardo.

Questa è l’amara realtà!

E c’è di peggio.

Gilberto Rossini, a suo tempo, ha ipotizzato che il viaggio a
Londra di Scaramella “potrebbe esser servito a rassicurare i russi che la
Casa
” da gioco a San Marino, comunque, si sarebbe fatta. Insomma “che non
si preoccupino troppo e siano comprensivi
”.

Di certo il Governo sulla legge dei giochi ha mostrato molta
fretta. Non ha esitato a forzare il regolamento, per non rimandarne
l’approvazione di qualche giorno. Roberto, ne sai i motivi? Cosa dici
dell’ipotesi Rossini?

Ti scrivo, Roberto, con immutata amicizia e in tutta sincerità.
Spero di averti compagno in altre battaglie contro i poteri forti, se non ti
vergognerai di schierarti con me, nonostante l’età e la democristianeria che mi
addebiti.

—–

Risposta di Rifondazione
Comunista

L’intervento
di Marino Cecchetti pubblicato ieri (18 dicembre) ha
dell’incredibile: invece
che salutare con soddisfazione la legge sui giochi approvata nell’ultima
sessione del Consiglio Grande e Generale, o quanto meno prendere atto che
finalmente è stato riaffermato l’interesse dello Stato, l’autore si lancia a
testa bassa in un attacco tanto violento quanto sconclusionato contro AP e SU
che hanno invece permesso assieme al PSD l’approvazione di detta legge.
     
Tralasciando le espressioni offensive e diffamatorie di cui ci
occuperemo a
parte, appare chiaro come nell’articolo emergano tutte le contraddizioni
espresse in Consiglio dall’opposizione, in particolare dalla DC nelle cui fila
Cecchetti ha corso alle ultime elezioni, e che ha sempre impedito che si andasse
nella direzione della tutela dell’interesse pubblico, di fatto consentendo alla
Giochi San Marino di operare indisturbata.
      Dopo lo scetticismo circa il
rispetto dei tempi per la presentazione e
la definitiva approvazione della
legge, e nonostante qualche difficoltà registratasi in Aula, la maggioranza ha
mandato in porto un provvedimento che pone fine alle chiacchiere ed alle
speculazioni politiche dimostrando comunque la sua compattezza e la sua
determinazione.
      Quello di Cecchetti ci pare un tentativo di ribaltare
il tavolo creando confusione e disinformazione verso i cittadini, proprio ora
che la posizione della DC e di altri si fa insostenibile. Da una parte infatti
c’è questa maggioranza, che ha deciso di riportare la gestione dei giochi in
capo allo Stato, così come sostenuto pubblicamente da tanto tempo sia da
Rifondazione Comunista sia da SU di cui RCS fa parte, e di evitare che i poteri
forti potessero impossessarsi di posizioni strategiche nell’economia del Paese.
Dall’altra parte c’è chi, come l’autore dell’intervento o il suo partito, non
voleva questa legge per mantenere la situazione esistente. Comprendiamo
l’imbarazzo di chi non è riuscito o non ha voluto dare soluzione al problema ed
ora si trova di fronte ad un governo che ha dimostrato con i fatti che il
cambiamento è possibile, ma soprattutto si ritrova in compagnia proprio del
famigerato “uomo – bastone del pollaio” che a parole si dice di volere
contrastare ma di cui alla prova dei fatti si dimostra di sostenerne le
ragioni!
      Riteniamo che Cecchetti farebbe meglio a prendersela con i
suoi amici
democristiani per avere ostacolato in ogni modo questa legge ed
averne consentito l’approvazione solo passando all’opposizione. L’accusa di
asservimento ai poteri forti va dunque rivolta altrove,  e non certamente a SU.
Per di più è francamente grottesco cercare di ribaltare il tavolo attraverso un

giochetto assai noto e per questo inutile: per cercare di nascondere
le
proprie mancanze e sfuggire al giudizio severo dei cittadini, si cerca di
gettare le proprie responsabilità addosso a chi invece ha sempre combattuto
contro i poteri forti.
      Sarà meglio quindi collaborare con la
maggioranza quando sono in gioco
interessi così vitali  per il Paese, anziché
salire sull’Aventino o per posizione preconcetta, o per fini inconfessabili, e
poi gridare allo scandalo quando ci si rende conto dell’occasione persa per
partecipare alla svolta e si è preferito rimanere ancorati ad una stagione che
si dichiarava di volere superare.
Rifondazione Comunista  Sammarinese.

———

Risposta  di Fabrizio Perotto di Ap

Nella scorsa seduta consiliare è stata approvata un’importantissima
legge che disciplina i giochi della sorte.

La nuova legge stabilisce, che zone d’ombra su di un tema così delicato
non ci saranno più:la proprietà dei giochi andrà nelle mani dello
Stato.

La normativa stabilisce che lo Stato, oltretutto, avrà la maggioranza del
51% anche nella società che gestirà direttamente la sala e le sale, in cui si
svolgeranno i giochi della sorte.

Inoltre, la legge stabilisce che le società concessionarie dei giochi, se
hanno inadempienze nei confronti dello Stato,non potranno più far parte delle
società di gestione.

In questo caso la San Marino Giochi, che nella scorsa legislatura tanto
ha fatto parlare, dovrà uscire di scena.

Questa è una buona legge che taglia i ponti con il passato, che impedisce
nuove polemiche su di un argomento così delicato.

Ho già letto commenti faziosi, incomprensibili, che sfiorano il ridicolo
da parte di coloro che osteggiano questa normativa.

Tra la marea di sciocchezze che ho letto in questi giorni, il premio lo
darei al signor Cecchetti.

Prima di parlare di
Ap, in questi modi offensivi, sarebbe meglio che l’esimio professore, pensasse
ai suoi ultimi mesi di vita politica.

Quando seppi da un amico della candidatura di un certo Cecchetti Marino
nelle file democristiane, pensavo e speravo che avesse un
omonimo.

Invece no, il signor Cecchetti da buon moralizzatore da alcuni anni a
questa parte, si è candidato, ha prestato il suo nome e la sua faccia, con
personaggi che oggi ritroviamo al fianco di quel “sant’uomo” di
Scaramella.

Proprio così, il signor Cecchetti dà lezioni di moralità ad Ap e Su
essendosi candidato nella Dc.

Perché come si sa, il partito va cambiato dall’interno.

Ricordo al signore in questione che di una legge si può dire che è buona
o meno, ma nell’esprimersi bisognerebbe vedere gli enormi passi in avanti dalla
situazione odierna.

Fabrizio Perotto

——

Replica di Marino Cecchetti a  Perotto (e
Rifondazione Comunista)

L’INFORMAZIONE DI
SAN MARINO
 22/12/2006 (L’azzeramento
dei giochi
)

Fabrizio Perotto,

ribadisco che Ap ed Su non hanno tenuto fede all’impegno assunto
con gli elettori sui giochi. Fatto gravissimo in sé e per le conseguenze nel
mondo politico.

Il governo nato dopo le elezioni con la partecipazione di Ap, fu
subito appoggiato da Nps, Ns e Popolari dall’esterno con un voto di astensione.
Che sarebbe diventato a favore sui singoli provvedimenti: azzeramento dei giochi
anzitutto.

L’azzeramento dei giochi non è arrivato: i tre partiti sono
passati dall’astensione al voto contrario.

Ora, il governo, per allargare la base di sostegno in Consiglio,
dovrà, necessariamente, ricorrere a quello che in Italia è chiamato il mercato
delle vacche, e rassegnarsi a stoppare il processo di rinnovamento e di
trasformazione del paese, per cui è nato.

Da ultimo una osservazione: nessuna vera argomentazione è stata
opposta alla mia analisi sulla legge sui giochi. Da chicchessia. Mi è giunta
solo l’accusa di essere democristiano.

Ricordo che non ho avuto remore a pubblicare, anche su internet,
i nomi dei responsabili – democristiani compresi – della convenzione originaria
sui giochi. Come non ho avuto remore a pubblicare, anche su internet,
nell’agosto del 2005, i nomi dei responsabili della delibera del trasferimento
delle sale gioco dal Kursaal a Rovereta. Tanto che il governo di allora, fatto
anche da democristiani, non ha trovato di meglio – per tentare di stopparmi? –
che farmi accusare dall’Avvocatura dello Stato di un reato con pena da sei mesi
a tre anni.

Il procedimento penale è ancora in corso.

In tutta sincerità.

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy