L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 19/03/2007 ( )
La questione dei giochi? “affrontata con piglio e decisione
fin dalla nascita di questo Governo e di questa maggioranza, e si può
considerare uno dei suoi maggiori successi”. L’assegnazione dei giochi?
“sensata e ragionevole”. Cogetech? “una società italiana, esperta
nel settore, seria e immacolata”.
Questo pensano i giovani di Alternativa Giovanile (Ap).
A noi non resta che concludere che l’uomo-bastone-del-pollaio,
in cui abbiamo personificato il sistema di corruzione gravitante attorno ai
giochi, ha vinto su tutta la linea.
Ha vinto in Consiglio: ai vecchi difensori, quelli della
conferenza di Palazzo Begni, ha aggregato i nuovi dell’Ente di Stato dei
Giochi.
Ha vinto sul campo: aveva scelto Rovereta e lì è andato. Lì
adesso ha ottenuto di restarci definitivamente, per farne la testa di ponte
della nuova economia sammarinese incentrata sui giochi.
Ha vinto nelle menti: perfino dei giovani attenti alla politica
non hanno remore a indicare, per questo Governo, nella proliferazione delle sale
gioco, “uno dei suoi maggiori successi”.
Il vero successo è quello
dell’uomo-bastone-del-pollaio. Successo ottenuto arruolando, in aggiunta agli
altri, i politici che prima delle elezioni 2006 hanno contrastato i giochi (e
guadagnato consensi in tali elezioni proponendone l’azzeramento). Appena questi
sono giunti al potere, con mefistofelica spregiudicatezza – i predecessori, al
confronto, sono stati delle educande? – si sono posti al suo servizio ed hanno
fatto dei giochi, anzi del gioco d’azzardo, la nuova identità del paese: la
Repubblica del Gioco d’Azzardo.
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