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L’INFORMAZIONE DI
SAN MARINO 2/02/2007 ( Giochi a
Rovereta. Una provocazione)
La legittimazione della Giochi San Marino da parte
dell’attuale governo (Psd, Ap ed Su) con la concessione di una proroga, è stata
completata con la decisione di far proseguire senza soluzione di continuità
l’attività dei giochi a Rovereta.
Il trasferimento delle sale giochi a Rovereta è avvenuto
nell’agosto del 2005 su deliberazione del Congresso di Stato nonostante le
veementi proteste di tantissimi, fra cui i politici di area Alleanza Popolare e
di area Sinistra Unita.
Uno dei due Reggenti di quel semestre, qualche settimana dopo la
fine del mandato, non ebbe remore a parlare di un “affarismo, inteso nel suo
significato più deleterio, che usa lo Stato come fosse di sua proprietà”.
L’affermazione, gravissima, acquista, oggi, un significato ancor
più sinistro, alla luce di quanto dichiarato da Marco Arzilli: “Alle associazioni di categoria era stato offerto un
miliardo di vecchie lire per due anni per non contrastare il trasferimento del
Bingo da Città a Rovereta”.
Giochi-a-Rovereta vuol dire asservimento del governo ai poteri
forti che gravitano attorno ai giochi, visto il danno, enorme, che ne deriva
alla Repubblica.
San Marino ora ha riaperto il dialogo con l’Italia. Avrebbe
bisogno di liberare il tavolo dai residuati ingombranti dei governi precedenti,
per recuperare prerogative di sovranità in bilico. I giochi a Rovereta
(praticamente in territorio italiano) sono una provocazione verso l’Italia. Solo
un governo non libero di prendere le sue decisioni in ordine al bene comune,
può decidere di lasciarli ancora lì.
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