20/10/2003 Gambini, il casinò, gli ecomostri ed i soliti piagnistei

20/10/2003 Gambini, il casinò, gli  ecomostri  ed i soliti piagnistei

Gambini, il casinò, gli  ecomostri

ed i soliti piagnistei

 

 

San Marino Oggi
20/10/2003 (Casinò e finanza, Titano bocciato
dall’Italia
)

 Il parlamentare italiano Sergio
Gambini venerdì della scorsa settimana in città nell’ambito del dibattito
pubblico sul turismo organizzato dal Partito dei Democratici è stato chiaro a
proposito del casinò. E anche di altro. Cominciamo dal casinò.

A parere di Gambini in Italia di
casinò se ne apriranno, a breve, uno per regione e quello dell’Emilia Romagna
avrà sede a Rimini (con una eventuale alternanza stagionale con Salsomaggiore).
Cade ogni speranza per Riccione. E ancor più per San Marino. Per San Marino,
infatti, fra l’altro, continua il pregiudizio circa la possibilità di assicurare
la vigilanza sul riciclaggio, considerata, in materia, un’esigenza prioritaria.

Altra stroncatura per San Marino è
arrivata da Gambini nel settore finanziario. Il modello indicato è quello di
Montecarlo. Per porre fine allo scandalismo e guadagnare una nuova immagine, è
stato riferito che il Principe ha preso una decisione drastica: alle richieste
di rogatoria internazionale fa rispondere entro le 48 ore. Come dire: questa è
la strada anche per San Marino. San Marino non può continuare a stare sulle
prime pagine dei giornali per questioni come Telekom Serbia o peggio.

Per San Marino Gambini vede una
prospettiva nello sfruttamento della sua sovranità. Non, però, a detrimento dei
vicini prossimi o meno prossimi, ma come risorsa anche per i vicini. A partire
dalla internazionalizzazione effettiva dell’aeroporto riminese, una formidabile
e modernissima chiave d’accesso per l’intero sistema economico adriatico.

Anche per Gambini, dunque, non è
auspicabile una omologazione del luogo San Marino al circondario. Al contrario
egli si rammarica per il fatto che San Marino stia perdendo la connotazione di
luogo diverso, caratterizzato dalla sua sovranità. La sovranità un tempo si
avvertiva – e si avvertiva positivamente – appena si entrava in Repubblica, ha
detto Gambini. Si percepiva anche fisicamente, fin dall’ingresso, con quel monte
che ti invitava a salire passo dopo passo sempre lì di fronte sempre più vicino
e intrigante. Oggi salire a San Marino è diventato così  difficile da venire
sconsigliato per il degrado della viabilità. La principale via di comunicazione,
la superstrada, è divenuta una delle strade più pericolose in
assoluto.

La superstrada – aggiungiamo noi – è
stata trasformata in una qualsiasi via di una qualsiasi anonima periferia. Per
renderla più anonima abbiamo opportunamente nascosto il monte al visitatore con
una serie di ecomostri. E ancora ci stiamo adoprando per portare a termine
l’operazione. Di quando in quando si ha notizia che fuori di qui gli ecomostri
hanno cominciato a demolirli. Noi continuiamo a costruirne. Ma qui gli ecomostri
non sono abusivi. Anzi sono costruiti con l’ausilio diretto dello
Stato.

Di fronte a tanto degrado e di fronte
a quanto detto e fatto intendere da Gambini sul turismo sammarinese, i
rappresentanti del turismo sammarinese non hanno espresso alcuna idea, alcun
progetto, alcuna alternativa. Solo piagnistei. Omologandosi tutti nel
piagnisteo, ciascuno ha potuto nascondere la propria incapacità a saper fare o
saper proporre qualcosa. Inoltre un piagnisteo così generalizzato lascia il
tempo che trova e, soprattutto, non disturba nessuno. Anche gli ecomostri
possono continuare a propagarsi e i politici possono – hanno qualche altro
impegno? – possono continuare a procurare clienti per quelli e per altri affari
a detrimento del paese, immagine turistica compresa.

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