20/11/2005 Sull’Accordo Italo-sammarinese di Cooperazione Economica San Marino è ancora uno Stato Sovrano?

20/11/2005 Sull’Accordo Italo-sammarinese di Cooperazione Economica  San Marino è ancora uno Stato Sovrano?

Sull’Accordo Italo-sammarinese di Cooperazione Economica

San
Marino è ancora uno Stato Sovrano?

 

LIBERTAS  20/11/2005

LA VOCE DI ROMAGNA 23/11/2005 (Accordo di Cooperazione, ma San Marino è
ancora uno Stato Sovrano?
)

Una sberla da trauma cranico incombe sulla Repubblica di San
Marino.

Per giovedì 17 novembre 2005 il Ministro degli Esteri della
Repubblica Italiana, Gianfranco Fini, aveva annunciato – all’improvviso – il suo
arrivo sul Titano per firmare un Accordo … di
cooperazione economica
”. Poi lo stesso Fini ha mandato a dire – pure
all’improvviso – che un’eventuale anticipazione del Consiglio dei Ministri lo
obbligava a rimanere a Roma.

Un Accordo, denominato già in origine
di ‘cooperazione’, era stato pensato come un’appendice della Convenzione contro
le doppie imposizioni firmata il 21 marzo 2002. Detto Accordo, ora, invece,
balza in primo piano. Diventa più importante della stessa Convenzione contro le
doppie imposizioni, che, fra l’altro, non è ancora entrata in vigore perché non
ratificata. Anzi, proprio da detto Accordo di ‘cooperazione’, che avrebbe dovuto
essere firmato giovedì 17, si apprende (Art.12) che l’Italia non si ritiene
impegnata a ratificare la Convenzione contro le doppie imposizioni.

Il testo della Convenzione contro le doppie imposizioni fra
Italia e San Marino era stato stilato nel 2002 sulla falsariga di uno standard
internazionale confezionato dall’OCSE. Proprio perché basata su uno standard
internazionale, ai governanti sammarinesi parve troppo penalizzante per la loro
Repubblica. Per cui proposero subito all’Italia di mitigarne gli effetti
affiancandola con un altro accordo, un Accordo, appunto, di Cooperazione fra
Italia e San Marino. Un accordo in cui San Marino non fosse più visto e trattato
dall’Italia come luogo da cui proteggersi per non avere distorsioni nella sua
economia, ma come un luogo in grado di offrire nuove straordinarie opportunità
per la stessa economia italiana.

L’Italia prese inizialmente in considerazione la proposta
sammarinese di una collaborazione. Per poi ricredersi, subito dopo, di fronte
alla manifesta incapacità dei governanti sammarinesi di controllare i fenomeni
distorsivi verso la sua economia. Per cui mutò atteggiamento. Niente
collaborazione con San Marino, ma difesa da San Marino. La Convenzione contro le
doppie imposizioni firmata nel 2002 (elaborata su un modello internazionale e
quindi distante dalla realtà dei rapporti economici effettivi fra Italia e San
Marino) è stata accantonata. L’Accordo di ‘cooperazione’ suggerito da San Marino
è diventato (senza cambiarne il nome!) lo strumento  per procurare alla economia
italiana quella difesa dalle distorsioni provocate da San Marino, che la
Convenzione contro le doppie imposizioni non avrebbe assicurato.

Nella Convenzione contro le doppie imposizioni all’Art.2 si
legge: Le autorità competenti degli Stati
contraenti
(cioè Italia e San Marino), si notificheranno le modifiche importanti apportate alle
rispettive legislazioni fiscali
. Dunque,
pari dignità fra i due Stati. Stati entrambi sovrani.

Nell’Accordo di ‘cooperazione’ (ironia del nome!) all’art.1 si
legge: la Parte
sammarinese si impegna a recepire nell’ordinamento della Repubblica i principi e
gli istituti rilevanti della normativa comunitaria e italiana in materia
finanziaria
. Insomma, un diktat verso San
Marino. I diktat  non sono da  Stati sovrani.

Il Forattini di una volta avrebbe
sintetizzato la situazione con – in primo piano – uno stivale nero che scalcia
il Titano facendone scardinare le Torri.

Basterà questo scossone a far
riprendere l’afflusso del sangue al cervello dei
sammarinesi?

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