22/05/2000 Convenzione con l’Italia su doppia imposizione

22/05/2000 Convenzione con l’Italia su doppia imposizione

Convenzione con l’Italia
su doppia imposizione

 

San Marino Oggi 22/05/2000 (Italia, partner o
colonizzatore?
)

Nel luglio del 1997 per l’economia sammarinese
si creò, per una decina di giorni, una situazione insostenibile quando la
Guardia di Finanza italiana si mise ai confini della Repubblica per stroncare
delle frodi fiscali. Un incidente. Uno spiacevole incidente. Così, il fatto, fu
giudicato dai nostri responsabili politici, che ne individuarono la causa in una
carenza nei canali di informazione fra i due Stati.

Prontamente fu istituita, fra i due Stati, una
commissione di tecnici per lo scambio diretto di informazioni. Qualcuno,
dall’opposizione, urlò contro quella ferita alla sovranità della Repubblica. Si
rispose, da parte dei politici al governo, che bisognava stroncare alla radice
ogni sospetto in materia per ricreare un clima di fiducia fra i due Stati.
Insomma trasparenza e massima collaborazione, anzi lotta comune, contro i
delinquenti. Fra l’altro, la Repubblica di San Marino aveva un bisogno assoluto
che proprio l’Italia – chi altri? – l’aiutasse a instaurare un buon rapporto con
la Comunità Europea.

L’episodio del 1997 fu un segnale d’allarme per
la nostra Repubblica. Di grande allarme. Un richiamo forte ai governanti perché
cambiassero atteggiamento verso chi dalla nostra Repubblica recava danno
all’economia e all’erario italiani. I governanti si impegnarono. Il cambiamento
ci fu?

Da alcune settimane sta circolando nel nostro
paese un documento dal titolo: Convenzione tra la Repubblica di San Marino e
la Repubblica Italiana per evitare
le doppie imposizioni in materia di
imposte sul reddito e per prevenire l’evasione, l’elusione e le frode
fiscali
. Non si tratta dell’appunto di lavoro di un funzionario. Il testo ha
la forma della stesura definitiva di una proposta avanzata da parte di uno dei
due Stati, l’Italia, verso l’altro, la Repubblica di San Marino. Un ultimatum?
Siamo come nel 1997?

Che il campanello d’allarme del 1997 non fosse
servito a richiamare i nostri governanti a un più avveduto comportamento, lo
sapevamo per quanto riguarda la  politica interna. All’interno dopo il 1997 si è
proseguito come prima di tale data. Si è continuato a spendere e spandere, senza
fare investimenti di sorta, addirittura anche quando i soldi sono cominciati a
mancare. Allegramente, si è cominciato a fare debiti. Insomma, una follia.
Ebbene in politica estera deve essere avvenuto qualcosa di simile o di peggio, a
giudicare dalla proposta di convenzione che l’Italia sta avanzando in questi
mesi in materia di doppia imposizione e frode fiscali.

I politici cosa dicono a proposito di tale
proposta di convenzione Italo-sammarinese? Parlano d’altro. Così che, settimana
dopo settimana, giorno dopo giorno, la scena è viepiù occupata da passaparola
che gareggiano in catastrofismo e già preannunciano una situazione permanente di
difficoltà quale si ebbe sì nel 1997, ma solo per una decina di giorni, quanto
stette la Guardia di Finanza ai confini.

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