23/06/2006 San Marino e le zone limitrofe, un confronto che ci fa vergognare

23/06/2006 San Marino e le zone limitrofe, un confronto che ci fa vergognare

San
Marino e le zone limitrofe, un confronto che ci fa
vergognare

 

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 23/06/2006 (Viabilità e
degrado. Mediocrità vero problema. Da motivo di vanto a vergogna nei confronti
dei vicini
)

Nei giorni scorsi è esplosa la questione delle strade. Un
degrado evidente, quello delle strade, che fa parte del degrado ambientale
generale, divenuto anno dopo anno, giorno dopo giorno, via via più eclatante.
Tanto che, ormai, cominciamo a vergognarcene anche presso i nostri vicini.

Da tempo abbiamo smesso di confrontarci con San Leo dove una
lucida conservazione sta facendo guadagnare punti nella considerazione di una
fascia medio alta di visitatori. Lo stesso dicasi – mutatis mutandis – per
Verucchio. Il fatto è che, ormai, dobbiamo cominciare a vergognarci anche nel
confronto con località come Morciano e, soprattutto, Santarcangelo.

A Morciano – ed ancor prima e con ancor più evidenza a
Santarcangelo – da qualche tempo hanno portato al governo la intelligenza. Noi
ci siamo illusi di poter continuare governare con la mediocrità. La mediocrità è
assenza di idee. È gestione del potere per il potere. Se poi la mediocrità si
accompagna alla corruzione, si va incontro al disastro. La riprova del disastro
è quel che si è fatto e si sta facendo ai lati della superstrada. Il colmo, ai
Tavolucci.

Come è possibile che, in un paese retto da governanti
normodotati non corrotti, avanzi anno dopo anno, mese dopo mese, una cortina
cementizia come quella dei Tavolucci? Eppure degli ecomostri della superstrada
si è parlato raramente in campagna elettorale. Ai poteri forti che hanno deciso
di sfruttare il paese fino alla consunzione è bastato investire poco, molto
poco, per avere il silenzio sul prosieguo del loro programma.

I costi, anche quelli materiali come ad esempio per le strade,
continueranno ad essere addossati allo Stato. Siccome lo Stato i soldi non li
ha, o si faranno debiti come a Dogana (29 miliardi di lire per un tratto di 1200
metri) o dovremo rassegnarci a utilizzare le strade attuali gravate
dall’ulteriore traffico che continuano a creare i poteri forti dell’edilizia,
autorizzati dai governanti a costruire immobili su immobili e a venderli a
chiunque voglia stabilirsi qui.

Che problema c’è? Ad esempio, per rilassarci basta prendere la
macchina e scendere a Santarcangelo. Siamo o non siamo i più furbi?

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