23/09/2006 Sui giochi il governo (PSD, AP e SU) non fa passi avanti, anzi fa passi indietro

23/09/2006 Sui giochi il governo (PSD,  AP e SU) non fa passi avanti, anzi fa passi indietro

Sui
giochi il governo (PSD,  AP e SU) non fa passi avanti, anzi fa passi indietro

 

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 23/09/2006 (Marcia
indietro sui giochi
)

La valanga di voti (52 consiglieri su 55 presenti) con cui
il Consiglio ha deciso di fare chiarezza sul rapporto fra politici e società
interessate a speculare sui giochi nella nostra Repubblica ci induce a sperare
in un cambiamento
. Così si è scritto su questo stesso giornale ai
primi di agosto dopo aver appreso della nomina di una Commissione d’Inchiesta.
Commissione che avrebbe dovuto, col concorso, appunto, di maggioranza e
opposizione, mettere nell’angolo l’uomo-bastone-del-pollaio in cui si è
personificata la corruzione che sta infradiciando il sistema politico
sammarinese, sino ad arrivare – è stato detto – a mettere a “libro
paga
”dei consiglieri.

A distanza di due mesi, purtroppo, dobbiamo cominciare a
ricrederci.

Alla Commissione di Inchiesta, infatti, a rigor di logica, si
sarebbe dovuto assegnare anzitutto il compito di portare allo scoperto i nomi
dei consiglieri presenti su quel libro paga e preoccuparsi che che il libro paga
per caso non fosse  rimasto aperto anche dopo le elezioni del 4 giugno. Invece
niente di tutto questo. Altro segnale negativo viene dalle macchinette del Keno.
Dopo tanto predicare sulla loro illegalità non se ne parla più. Non se ne parla
più perché sono state tolte o perché sono diventate legali? La barzelletta della
perizia commissionata ad Antonio Baldassarre e pagata dal controllato, cioè la
Giochi San Marino, per favore teniamocela per noi. Non facciamola uscire dai
confini. I sammarinesi si sono rassegnati a digerire di tutto. Al di là dei
confini, a volte, qualcuno è più delicato di stomaco.

Già, oltre confine, le cose non ci vanno bene, proprio in
materia di giochi. Siamo andati a denunciare come Stato, cioè come Repubblica di
San Marino, in un tribunale italiano un cittadino italiano, Paolo Guzzanti che,
da giornalista, ha offeso l’onore dei politici della nuova maggioranza
governativa per atti che questi avrebbero compiuto prima di entrare a far parte
del governo. Buon senso – per non dire altro – avrebbe voluto che i singoli
politici, offesi dal giornalista Guzzanti, avessero promosso detta azione a
titolo personale. Adesso al querelato – che gioca in casa! – basta presentare in
tribunale i dossier su San Marino che negli anni si sono accumulati presso gli
organismi dello Stato italiano per difendersi e contrattaccare. Guzzanti è un
senatore. Non gli sarà difficile reperire quei fascicoli.

Altro capitolo sui giochi – tutt’altro che onorifico per la
nuova maggioranza – è la proposta di legge che istituisce la Commissione
d’Inchiesta. Se ne parlerà in un altro articolo.

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