24/06/2002PROGRAMMA DEL NUOVO GOVERNO Un governo senza di discontinuità e di svolta perchè senza la Democrazia Cristiana

24/06/2002PROGRAMMA DEL NUOVO GOVERNO  Un governo senza di discontinuità e di svolta perchè senza la Democrazia Cristiana

Un governo senza la Democrazia
Cristiana

PROGRAMMA
DEL NUOVO GOVERNO

Un governo  di discontinuità e di svolta perchè senza la
Democrazia Cristiana

 

San Marino Oggi 24/06/2002 (Buoni propositi e richieste
inascoltate
)

Venerdì sera i rappresentanti dei tre partiti che stanno per dar
vita al nuovo governo hanno presentato il programma. Senza retorica. E con un
punto fermo: il loro sarà un governo di discontinuità, di svolta. Ci sarà un
cambiamento forte dunque e nelle cose e nel metodo rispetto ai governi a
partecipazione democristiana. In sostanza Alleanza Popolare, il Partito dei
Democratici e il Partito Socialista si accingono a dimostrare coi fatti che
quanto di negativo si è verificato nella conduzione dello Stato da una
quindicina d’anni in qua è colpa della Democrazia Cristiana.

Comincia, dunque, un nuovo modo di gestire lo Stato. In passato
c’è stata qualche delusione di fronte ad analoghe affermazioni. È successo, ad
esempio, quando con la Democrazia Cristiana si sono coalizzati il Partito
Progressista Democratico ed i Socialisti per le Riforme. L’ultimo atto di quella
maggioranza fu la porcilaia. E fu proprio detta maggioranza a svendere il
Palazzo delle Assicurazioni in Città con un solo voto di scarto (voto, peraltro,
non valido come questo giornale denunciò pubblicandone per giorni e giorni la
prova fotografica).

Oggi, con la Democrazia Cristiana all’opposizione, si potrà
finalmente cambiare registro, è stato detto venerdì. Al che, in fiducia, vien da
ritirare fuori richieste in passato inascoltate a causa, si può presumere,
proprio della Democrazia Cristiana. Ad esempio la stesura dei verbali del
Consiglio. Ad esempio la pubblicazione delle famose convenzioni, magari a
cominciare da quella denominata ‘Hotel Murata-Palazzo degli Uffici’, frutto
dell’ultimo governo a compartecipazione democristiana. Sono richieste in linea
coi buoni propositi enunciati venerdì. E non costano. Per cui non c’è nemmeno da
aspettare che sia completato l’accertamento – in corso – sul reale stato della
finanza pubblica.

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