27/09/2006 Comunicato di Alleanza Popolare e risposta sulla Commissione d’Indagine sui giochi

27/09/2006 Comunicato di Alleanza Popolare e risposta sulla Commissione d’Indagine sui giochi

 Comunicato di Alleanza Popolare e risposta sulla Commissione
d’Indagine sui giochi

 

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 27/09/2006 (Non tacere è
ancora un dovere
)

(In fondo
è riportato il  Comunicato di Alleanza Popolare cui si risponde
)

Alleanza Popolare
ha preso posizione – addirittura con un Comunicato specifico –  in merito ai
miei ultimi articoli sulla Commissione di Indagine sui giochi. Articoli
 pubblicati su “L’informazione di San Marino” e su www.libertas.sm. Non rispondo ai  giudizi
sulla persona. Nemmeno intendo far polemica.

Mi limito a una
precisazione ed  a qualche rammarico.

La precisazione
riguarda la composizione della Commissione. Il Comunicato imbastisce, sulla
composizione,  una tiritera che non ha ragion d’essere. Sì perché al riguardo
avevo solo scritto che la Commissione è stata composta “in base alle norme
vigenti
”. Senza neanche ricordare – lo faccio ora – che le ultime modifiche
a tali norme le ha fatte proprio l’attuale governo (di cui AP fa parte)  il 12
settembre scorso. Cioè quando già si sapeva che a distanza di una quindicina di
giorni dette norme sarebbero state applicate proprio per comporre la Commissione
d’Indagine in questione.  Norme per cui la DC, con 21 consiglieri su 60, in
Commissione viene ad avere  solo 4 rappresentanti su 20. Insomma, a giudicare
dai fatti,  prima si è deciso il limite massimo di Commissari da attribuire alla
DC, e poi si sono fatte le norme per conseguire quel risultato. La tiritera di
AP, più che di logica aristotelica,  sa di Azzeccagarbugli.

AP, nel Comunicato,
la fa lunga sulla composizione della Commissione – appena sfiorata nei miei 
articoli –  e  non dedica nemmeno un cenno ai consiglieri “a libro paga
delle società interessate ai giochi. Eppure, dopo tanto parlarne dai banchi
della opposizione, avrebbe potuto, finalmente,  rivelarceli i nomi di quei
consiglieri, utilizzando, appunto, la Commissione di Inchiesta. Perché ha perso
questa occasione? Negli articoli ho espresso il timore che quel libro sia
rimasto aperto anche dopo le elezioni del 4 giugno. AP, tacendo,  ha rafforzato
il sospetto.

Tanto più che AP,
nel Comunicato,  non fa menzione nemmeno della questione della legittimità delle
macchinette del Keno che pure tante volte aveva denunciato e che io ho
continuato a denunciare anche negli  articoli in questione. AP crede ai
risultati dell’indagine-Baldassarre pagata dalla Giochi San Marino, cioè la
società che, quelle macchinette, le gestisce?

Ultimo rammarico la
questione Guzzanti. Ho scritto  che non doveva essere lo Stato a querelarlo.
L’azione, a mio modesto parere, avrebbe dovuto  essere promossa dai singoli
politici. E ne ho spiegato le ragioni. Ragioni di buon senso. Ragioni da comune
cittadino  profano della materia giuridica. Eppure nessun cenno nel Comunicato.

AP non me ne voglia se
continuerò a scrivere e parlare. Non tacere, purtroppo,  continua ad essere un
dovere.

 

COMUNICATO
di Alleanza Popolare
del 25 settembre 2006

Il nostro
fustigatore di costumi Marino Cecchetti, che aveva scelto di candidarsi nelle
liste democristiane per combattere la corruzione e il malaffare, ha ripreso il
ruolo di censore o senza conoscere i fatti o travisandoli volutamente. Andiamo
con ordine.

La Commissione consiliare d’inchiesta è
stata istituita sulla base di “elementi” portati a conoscenza del Consiglio il
giorno stesso in cui si doveva insediare il nuovo Governo. Quanto alle polemiche
su cui è stato sollevato il caso, AP si è limitata a constatare coincidenze
singolari ma ha operato in tutte le sedi per fare chiarezza.

Quanto ai numeri della composizione della
Commissione, vorremmo ricordare al nostro interlocutore che la maggioranza
consiliare ha il diritto di non vedersi defraudata del suo rapporto numerico con
l’opposizione. Non è colpa di AP se i criteri di rappresentanza in alcune
commissioni, tra cui quelle d’inchiesta, erano stati tarati sulla base di
principi fra loro incompatibili. Se Marino Cecchetti ha un sistema, logico ed
aritmetico, che consenta contemporaneamente

1)     il rispetto della maggioranza consiliare,

2)     la rappresentatività di tutte le forze presenti in
Consiglio,

3)     il rispetto della proporzionalità,

può solo tirarlo fuori e lo terremo in
debito conto.

Che sia completamente falsa l’affermazione
che “i partiti di minoranza di fatto sono relegati in un ruolo di pura
rappresentanza formale”, lo dicono i numeri: la Commissione è formata da 20
Consiglieri di cui 11 della maggioranza e 9 dell’opposizione. E’ questa una
rappresentanza formale?

Sarebbe interessante che il nostro
interlocutore dimostrasse con i fatti e non con l’aria fritta dove AP ha male
operato ignorando la chiarezza e la trasparenza. Il caso è stato sollevato sulla
base di documenti da verificare quanto alla provenienza ed all’autenticità; per
inciso ci pare che Guzzanti abbia svicolato parecchio rispetto alle
dichiarazioni rese!

Gli stessi presentatori dei documenti hanno
convenuto, votando un ordine del giorno, che il progetto di legge di istituzione
della Commissione d’inchiesta doveva essere discusso entro il 30 settembre, cosa
che sarà fatta.

L’ordine del giorno approvato con una
scansione dei temi inerenti al caso sollevato, segue una logica che è stata
tranquillamente accettata anche dai presentatori dei documenti. Mancano
chiarezza e trasparenza?

Allo stato attuale la maggioranza consiliare
ha compiuto sollecitamente e senza dilazioni tutti gli atti necessari. Quando la
Commissione sarà nominata secondo le regole che abbiamo e quando tutto sarà
pubblico, tempo massimo il 30 gennaio, si potranno legittimamente dare
giudizi.

Prima di questo è solo aria fritta o
processo alle intenzioni.

San Marino, 25 settembre 2006 

                                  
                                          Alleanza Popolare

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