29/07/2004 Sentenza dirompente del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme

29/07/2004 Sentenza dirompente del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme

Sentenza dirompente del Collegio Garante della
Costituzionalità delle Norme
 

 

San Marino
Oggi
29/07/2004 (La politica ha
altro a cui pensare
)
 

Come è noto, mercoledì 21 luglio il Collegio
Garante della Costituzionalità delle Norme ha emesso le sentenze relative ai
referendum promossi dall’Associazione Micologica e da un gruppo di
cittadini.

La proposta di far deliberare il Consiglio con
una maggioranza qualificata di 40 consiglieri quando venga ceduto un bene
immobile dello Stato, è stata dichiarata ammissibile, sulla base di una norma
contenuta negli Statuti.

La proposta di intestare i beni immobili siti in
Repubblica solo a persone fisiche è stata dichiarata non ammissibile, sulla base
del fatto che una delle tre eccezioni previste (quella sulle società) è stata
ritenuta – a quanto pare – non di sufficientemente chiara ed evidente
interpretazione per quanto riguarda – a quanto pare – le società
immobiliari.

La proposta di far ratificare dal Consiglio con
una maggioranza qualificata di 40 consiglieri (anziché con una maggioranza
semplice) le convenzioni stipulate dal Congresso di Stato è stata dichiarata non
ammissibile, in quanto atto amministrativo di competenza esclusiva – se non
andiamo errati – del Congresso di Stato, in base al principio della divisione
dei poteri enunciata nella Carta dei Diritti.

Tutte e tre le sentenze richiedono molta
attenzione e impongono una riflessione. Una riflessione non facile in quanto ci
mancano gli strumenti di analisi che solo una cultura giuridica e una
professionalità del livello di quelle dei membri del Collegio Giudicante
potrebbero fornire. Non ne abbiamo. Tuttavia sulla sentenza riguardante le
convenzioni, cioè quella che stabilisce che fin da ora (e non da quando sarà
realizzata) è operante la divisione dei poteri, non ci pare che sia possibile
soprassedere. Ci pare una sentenza eclatante. Dagli effetti dirompenti. Ed
immediati. Molti atti del Consiglio potrebbero, forse, da subito essere
impugnati.

Dalla politica nessuna reazione.

La politica ha altro a cui pensare. È notizia di
questi stessi giorni che sono state autorizzate altre società immobiliari.
Questa volta all’ingrosso per recuperare un certo rallentamento. E buone
vacanze. Ecofin? Accordi con l’Italia? Frontalierato? Crisi del turismo?
Viabilità? Sentenza del Collegio Giudicante sulla divisione dei poteri? Priorità
alla società immobiliari. Questo richiedono le cordate politico-affaristiche.
Questo si fa.

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