3/04/2001 La riforma scolastica sammarinese si fa attendere. Perché?

3/04/2001 La riforma scolastica sammarinese si fa attendere. Perché?

La riforma scolastica sammarinese si fa
attendere. Perché?
 

 

San Marino Oggi 3/04/2001
(Riforma della scuola. Tema sentito)

Nelle  scorse settimane a Serravalle si è parlato di
riforma della scuola per iniziativa dell’Associazione il Sentiero.
Notevole la partecipazione. Specie di addetti alla scuola. A dimostrazione di
quanto sia vivo l’interesse per l’annunciata ‘Riforma dei cicli’. La relazione
di un esperto esterno ed il dibattito sono stati incentrati sulla riforma
italiana. Riguardo a quella sammarinese si è sentito solo riferire di riunioni,
di incontri, di documenti approvati o da approvare e non ancora del progetto
tecnico-esecutivo.

Della riforma italiana si è focalizzato l’attenzione
sulla scelta ideologico-pedagogica che vi starebbe alla base. La scuola dovrebbe
limitarsi a fornire gli strumenti per dare la possibilità a ciascuno di
costruire la sua personalità, astenendosi – sottinteso – dal far passare
‘valori’. E’ una vecchia questione. Al bambino, al ragazzo che si accinge ad
affrontare il viaggio della vita, lo zaino va lasciato vuoto di modo che egli
abbia il massimo di libertà nelle sue scelte o è meglio metterci dei ‘valori’
perché questi gli siano di paragone, di riferimento, quando ne incontrerà
altri?

In Italia, verso la fine degli anni Ottanta, un esperto
andava demonizzando il sistema scolastico usuale basato su una persona adulta
che si prende il compito di istruire e educare per un certo periodo di tempo un
certo numero di discenti: l’insegnante
. E ne mitizzava un altro in cui
l’educazione fosse affidata in misura considerevole a meccanismi o
ambienti di auto-educazione, con i quali i ragazzi possono interagire e
apprendere senza il necessario intervento di un insegnante.
Le tecnologie
informatiche (ancora non c’era internet!) avrebbero consentito il grande salto,
cioè la fine della millenaria tradizione pedagogica nata col presbyter,
l’anziano che, oltre a istruire, trasmetteva valori, incarnava la continuità
della società. Insomma robot al posto degli insegnanti. Per garantire che lo
zaino rimanga rigorosamente vuoto. D’altra parte proprio il ‘vuoto’ non è stato
presentato – con la maestria dei grandi artisti – come l’unico punto fisso del
pensiero italico di fine Novecento da Umberto Eco nel Pendolo di Foucault
?

L’incontro promosso da il Sentiero è certamente
servito ad attirare l’attenzione sulla complessità dei problemi che si dibattono
nel mondo della scuola. Non è stato certo di ostacolo ad una riforma che,
raddrizzate certe storture vetero-ideologiche, va portata comunque avanti, per
tentare di recuperare il ritardo dal resto dell’Europa. In Italia, salvo
imprevisti, la riforma entrerà in vigore già a settembre. La scuola sammarinese
non può mancare all’appuntamento. Perciò è giustificata l’attesa per la
pubblicazione del progetto tecnico-esecutivo sammarinese, sul quale, fra
l’altro, si era promesso il confronto almeno con le componenti fondamentali
della scuola, studenti, insegnanti, genitori.

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