4/01/2010 Governo e Banca Centrale di San Marino, contrasto

4/01/2010 Governo e Banca Centrale di San Marino, contrasto

Governo
e Banca Centrale di San Marino, contrasto

  L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 4/01/2010 (Finanza, banche. Amarezza e
preoccupazione)

Quanto sta accadendo  fra Banca
Centrale e governo  desta amarezza e preoccupazione. Avviene, per altro,  a
scudo fiscale ancora aperto. Uno scudo  che già ha salassato il sistema
finanziario  di ben 4 miliardi  di euro con una ricaduta sul Pil di  5,5 punti
circa.

Il caso Caringi non può essere
l’unico motivo scatenante del dissidio. Anche se  la pubblicazione su
IlSole24Ore di brani del verbale  (o della registrazione) della sua deposizione
alla procura di Forlì, era logico che provocasse  delle  reazioni.

I vertici di Bcsm  sono andati
ben oltre. Fino ad attribuirsi il ‘merito’ – a che fine? – di un atto puramente
politico, quale  la firma dell’accordo di collaborazione finanziaria. 

Qui ci si limita a una
considerazione a proposito di detto accordo. Papi, il  direttore  di Bcsm, in
conferenza stampa, lo ha   magnificato  come premessa di chissà quali
prospettive di sviluppo per il Paese. Quando si sa che tale accordo, invece,
soffoca le potenzialità  economiche del Paese e, politicamente,  lo riduce, di
fronte all’Italia, alla condizione di Monaco nei confronti della Francia.

Accanto a Papi,  il Presidente
Bossone. Cioè colui che,  per effetto della suddetta ‘monachizzazione’ di San
Marino, si vede azzerato il progetto  di fare di San Marino un luogo di mezzo
fra gli Stati del Mondo, nell’era dell’economia globalizzata.  Un progetto per
il quale la piena sovranità è ‘conditio sine qua non’, perché solo la piena
sovranità può far superare a San Marino  la  condizione geopolitica di enclave.

Perché venisse realizzato
detto  progetto  tutti i sammarinesi avevano  tifato, a suo tempo,  Biagio
Bossone,  come certificato, fra l’altro,  dalla votazione, unanime,   in  
Consiglio Grande e Generale.

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