L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 4/05/2010 (L’anonimato che nessuno vuole abolire-2)
Di fatto la
legge
100/2009 sull’anonimato
societario si è occupata esclusivamente delle società anonime vere e proprie,
cioè le Sa. E non per eliminarle. Ha solo stabilito che i nomi dei titolari
della azioni fossero depositati presso un notaio. Notaio – è stato scritto ben
in chiaro- tenuto al segreto professionale.
In pratica, nulla ai fini della
trasparenza.
Nulla di quel che aveva chiesto Moneyval.
Invano dall’interno della comunità sammarinese fu
denunciato, in tutte
le occasioni possibili e con tutti
i mezzi possibili, quell’ignominioso escamotage, inventato dai politici per
salvaguardare il sottobosco affaristico (importante, per loro, come l’acqua per
i pesci).
Perfino il
giornale degli industriali, Fixing – che non è il bollettino di ‘orgoglio operaio’ – ironizzò
sulla singolare invenzione, tutta sammarinese, da premio Nobel dell’economia,
sfoderata in quella legge. E parlò di ‘anonimato trasparente’. Come a dire
‘ghiaccio bollente’ o ‘delinquente santo’ (“legge ossimoro”).
I politici nemmeno si curarono di rispondere né a
Fixing né ad altri. Anzi fecero capire, con malcelata irritazione, che
continuare a criticare quel provvedimento, pubblicamente, equivaleva a
danneggiare l’immagine del Paese.
Perché adesso i politici ci hanno ripensato e ancora
una volta, col plauso generale del loro ‘povero’ mondo, presentano una nuova
legge per abolire – dicono anche questa volta – l’anonimato
societario?
(Puntata 2- continua. Marino Cecchetti.
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