4/08/2006 Guzzanti non è il vero problema. Il problema è: azzerare i giochi. C’è la volontà?

4/08/2006 Guzzanti non è il vero problema. Il problema è: azzerare i giochi. C’è la volontà?

Guzzanti non è il vero problema. Il problema è: azzerare i giochi. C’è
la volontà?

 

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 4/08/2006 (I giochi vanno
azzerati
)

Il primo a meravigliarsi del clamore suscitato a San Marino dai
suoi giudizi, a quanto pare, è lo stesso senatore Paolo Guzzanti. Come a sua
volta fu Sergio Gambini. Come a sua volta furono gli estensori di quel rapporto
internazionale che, ricorrendo a un eufemismo diplomatico, per dire che San
Marino è in mano a una banda di corrotti, affermarono che, sul Titano, la lotta
alla corruzione non è in cima alle preoccupazioni dei governanti.

La valanga di voti (52 consiglieri su 55 presenti) con cui il
Consiglio ha deciso di fare chiarezza sul rapporto fra politici e società
interessate a speculare sui giochi nella nostra Repubblica ci induce a sperare
in un cambiamento. Non resta che aspettare i fatti. Per fatti intendiamo
decisioni precise, concrete, vere. Il Congresso di Stato potrebbe cominciare
subito col rendere immediatamente e completamente operativo l’ordine del giorno
approvato dal Consiglio il  27 ottobre 2005 in cui è stata ribadita “in via prioritaria la necessità di dare immediata
attuazione alla deliberazione che la prosecuzione della concessione di esercizio
dei giochi in favore della “San Marino Giochi S.p.A.” avvenga secondo quanto
previsto dall’articolo 19 della Convenzione del 25 ottobre 2001 e Regolamento
allegato e fino alla naturale scadenza e senza impegni per il suo
rinnovo
”.

Finché si continua a non osservare le delibere consiliari che
hanno imposto il rispetto di certi vincoli nella conduzione dei giochi, non si
può dire che si è passati ai fatti.

In effetti tutta la questione dei giochi va azzerata per
riprenderla su basi nuove cioè con la rinegoziazione della materia con l’Italia
per riscattare il diritto cui la Repubblica di San Marino ha rinunciato nel
1953.

Quanto a Guzzanti il problema non è Guzzanti. Né Gambini. Né
Villiam Rossi (Agenzia Entrate dell’Emilia Romagna). Né Carlo di Iorio (Agenzia
Entrate delle Marche). Né la Guardia di Finanza di Rimini (caso Wonderfood) o di
Verona (caso GeFin e Banca del Titano). Nemmeno “Il Sole 24Ore” che non perde
occasione per tirarci in ballo. Il fatto è che dobbiamo riprendere a dialogare
con l’Italia affidando la nostra  rappresentanza a persone nuove, pulite e
credibili per dare, anche in questo modo, il segno di una volontà vera di
cambiamento e  per far capire che veramente – finalmente! – non sono più i
poteri forti a regolare la politica a San Marino.

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