L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 5/05/2010 (L’anonimato che nessuno vuole
abolire-3)
La legge
dell’anno scorso sull’anonimato societario era stata imposta da
Strasburgo. La
nuova legge, quella arrivata questi giorni in Consiglio, è stata imposta da
Roma.
Se pensate che sul volto dei politici sammarinesi
sia comparso almeno un po’ di rossore per l’ennesima figuraccia, vi sbagliate.
Si sono visti politici sammarinesi andare in
televisione a chiedere scusa al Paese per questa ennesima gravissima lesione di
immagine arrecata con questo loro vergognoso comportamento, dovendo ancora porre
mano alla legge sull’anonimato societario ancora su imposizione
esterna?
La domanda è fuori luogo.
Anzi, per chi li conosce, i politici sammarinesi, è
una domanda priva di senso.
La nuova legge stabilisce che le società anonime
vere e proprie (Sa) vengano
abolite tout court. O chiudono oppure entro il 2010 devono trasformarsi in
società per azioni o a responsabilità limitata cioè in Spa o Srl.
È la fine, dunque, a San Marino, del sottobosco
politico affaristico?
No.
La trasformazione delle Sa in Spa o Srl non
assicura la trasparenza, essendo anche queste, di fatto, società anonime, in
quanto possono intestare azioni o quote a società fiduciarie tenute al segreto
sui nomi degli effettivi titolari.
A chi ha obiettato che, procedendo in questo modo,
di fatto, ancora una volta non si cambia nulla, è stato risposto che le
società fiduciarie saranno costrette a deporre i nomi degli effettivi
proprietari presso un ufficio, il quale ufficio – poteva essere diversamente? –
sarà tenuto al segreto.
Fuori di San Marino non hanno ‘bevuto’ il deposito
dei nomi presso i notai, di cui alla legge 21 luglio 2009, come si può
pensare che non si avvedano di quest’altro marchingegno che ne sarebbe la
fotocopia?
(Fine. Marino Cecchetti.
www.libertas.sm)
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