6/10/2008 Banche in crisi: a San Marino si proteggono i furfanti, nel resto del mondo i clienti

6/10/2008 Banche in crisi: a San Marino si proteggono i furfanti, nel resto del mondo i clienti

Banche in crisi: a San Marino si proteggono i furfanti, nel resto del mondo i
clienti

Seguono:

Risposta di Pier Marino Mularoni  7/10/2008

Replica di Marino Cecchetti           8/10/2008

Risposta di Pier Marino Mularoni   9/10/2008

Replica di Marino Cecchetti           10/10/2008

 L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 6/10/2008 (Sammarinesi
derubati per la BdT)

Il governo straordinario (alle Finanze Pier Marino
Mularoni) e i governi post giugno 2006 (alle Finanze Stefano Macina) hanno
fregato a tutti i sammarinesi 500euro a testa (neonati compresi) per la Banca
del Titano. E senza che lo Stato entrasse dentro la proprietà, come invece aveva
chiesto Sinistra Unita. Addirittura Stati Uniti e Gran Bretagna non esitano a
subordinare gli interventi finanziari in aiuto alle banche, a certe condizioni
estese alla proprietà delle stesse!

Detti governi della Repubblica di San Marino, invece, hanno
erogato soldi a fondo perduto. E non per proteggere i clienti, in attesa di
rivalersi sui responsabili. Ma a favore dei responsabili: autentici masnadieri
della finanza, autori di un ammanco di tre-quattro volte il capitale sociale. A
quei masnadieri sono stati assicurati ‘anonimato’ e immunità giudiziaria con
tanto di atto notarile.

Oggi si legge su IlSole24Ore, a proposito degli interventi
nel settore bancario concordati ieri a Parigi da quattro governi europei: “In
caso di sostegno pubblico a una banca, ogni Stato membro del G-4 farà in modo
che i dirigenti siano puniti e i contribuenti protetti”. Paragone amaro se si
pensa a quel salvacondotto rilasciato ai responsabili della BdT.

E c’è di più. In
Italia, ad esempio, c’è un fondo di garanzia per i clienti delle banche che
copre ciascuno fino a 103milaeuro. A San Marino Mularoni e Macina l’hanno
promesso e ripromesso quel fondo. Anche  in Consiglio. Fondo mai realizzato,
nonostante insistenti pubbliche richieste anche dei sindacati. Se l’avessero
fatto, non avrebbero pagato i cittadini per BdT.

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Risposta di Pier Marino Mularoni

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 7/10/2008 (“Vicenda BDT
chiusa in maniera positiva”
)

I continui interventi
di Marino Cecchetti sulle pagine dell’ ”Informazione” sul tema Banca del Titano
meritano alcune doverose precisazioni da parte di chi ha ricoperto l’incarico
istituzionale di Segretario di Stato per le Finanze e Bilancio nel 2006 anno in
cui la vicenda Banca del Titano iniziò.
Ciò che è accaduto fra il 2006 e il
2007 ripete specularmente quanto accade in tutti i paesi normali in caso di
operatori finanziari al centro di crisi.
La conclusione nel novembre 2007
della procedura di amministrazione straordinaria della Banca del Titano S.p.A.
con l’Assemblea dei Soci che perfezionò tutti gli atti relativi all’integrale
ripianamento del disavanzo patrimoniale, alla ricostituzione del capitale
sociale e alla nomina dei nuovi organi sociali, ha dimostrato l’efficacia
dell’intervento congiunto dello Stato e di Banca Centrale. E’ stato detto più
volte, anche da autorevoli esperti, che gli intermediari bancari per la
particolare tipologia di attività svolta non possono essere trattati come un
normale operatore economico; questa situazione è ancora più delicata se si
tratta di un microstato in cui operano un numero limitato di banche.
Il 2008
sarà probabilmente ricordato come “annus horribilis” della finanza sammarinese e
dispiace vedere che un evento con un epilogo positivo per l’intermediario sia
strumentalizzato per una demagogia spicciola.
Marino Cecchetti omette di dire
che nessuno ha prelevato o addirittura “fregato” denaro dalle tasche dei
cittadini che fra l’altro hanno una delle pressioni fiscali più basse del
continente europeo. Vorrei a tale proposito ricordare che nè il sottoscritto nè
il Segretario di Stato per le Finanze Stefano Macina hanno istituito tasse di
scopo per il salvataggio Banca del Titano.
Una domanda invece è lecita,
quanto sarebbe costato in termini economici, d’ immagine più danni diretti ed
indiretti, il default di Banca del Titano ? Chi avrebbe ripagato investitori,
clienti, lo Stato, il sistema bancario nel suo complesso per i danni materiali e
di immagine provocati ? Cosa c’è di diverso fra la crisi di Banca del Titano e
la crisi delle finanziarie americane ed europee agli onori della cronoca in
questi giorni ?
E’ pericoloso politicizzare una vicenda che di politico ha
ben poco ma che ha rilevato la necessità di aumentare la vigilanza prudenziale
sugli intermediari e contestualmente ha per la prima volta mostrato come una
piazza finanziaria abbia inseti in se anche rischi legati agli operatori sui
quali, accertando le responsabilità, lo Stato non può esimersi
dall’intervenire.
I governi dal 2006 ad oggi non hanno dato salvacondotti ad
alcun dirigente della Banca del Titano ma hanno agito, ritengo con coraggio e
senso di responsabilità, per chiudere positivamente una vicenda molto delicata
per il sistema finanziario sammarinese.
Ci sono, e la crisi finanziaria
internazionale lo sta dimostrando, delle interconessioni fra tutti gli
intermediari di un sistema e ritengo sia stato doveroso l’intervento del governo
supportato da Banca Centrale, che Marino Cecchetti omette di dire ha iniziato ad
operare con il suo statuto odierno ed accresciuti poteri in ambito di vigilanza,
proprio durante il periodo nel quale ho avuto la responsabilità istituzionale
della Segreteria di Stato per le Finanze.
Se non ritenessi importante un
sistema di vigilanza moderno non mi sarei impegnato dal 2002 al 2006 affinché
Banca Centrale acquisisse autonomia operativa e gestionale nel settore della
vigilanza bancaria. Marino Cecchetti omette di dire che fino al 2002 il sistema
finanziario era retto da una struttura di vigilanza poco consona ad un sistema
moderno ed evoluto e con poche garanzie per i risparmiatori (mancanza di
regolamenti sulla base di elevati standard europei). E’ evidente che ci sono
ancora passi da compiere come l’istituzione di un fondo di garanzia
interbancario ma sono certo che nella prossima legislatura anche questo vuoto
sarà presto colmato con buona pace di Marino Cecchetti che spero, in ragione del
ruolo che ricopre nel sistema bancario sammarinese, possa affrontare con
maggiore equilibrio argomenti che coinvolgono tutti gli intermediari
sammarinesi.
San Marino, li 5 ottobre 2008
Pier Marino Mularoni

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Replica  di Marino Cecchetti

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 8/10/2008 (BdT, con i 500
euro presi ad ogni cittadino lo Stato avrebbe potuto costruire ben quattro
scuole di Falciano
)

In merito alla
questione Banca del Titano ho ricevuto una risposta dal Segretario Mularoni in
stile funzionario bancario -romano?- con tanto di avvertimento finale stile
sammarinese. Avvertimenti cui ormai ho fatto il callo. Ne ho ricevuti per
trattare di immobiliari (60 rilasciate in una sola seduta di congresso del
governo straordinario) o di antenne nel settore delle telecomunicazioni
(regolato con modalità a mezzo fra la feudalizzazione medioevale e il liberismo
ottocentesco) o di giochi d’azzardo (macchinette Keno, considerate come cartelle
della tombola).

Singolare la
teoria – ovviamente non è stato detto tutto allo scrivente – secondo cui
prelevare fondi dall’erario pubblico non è come prelevare soldi dalle tasche dei
cittadini. Con i 500euro presi ai cittadini lo Stato ‘pagadebit’ avrebbe potuto
costruire ben quattro scuole di Falciano. E in questo paese, non solo mancano
scuole, ma esistono edifici scolastici non messi benissimo addirittura sotto
l’aspetto della sicurezza.

Quanto ai
controlli sul sistema bancario e finanziario effettivamente non so se quanto
avvenuto in BdT sarebbe potuto accadere anche con Loperfido e Tremonti, quando
erano questi a svolgere a San Marino tale funzione.

Infine
un’osservazione su una circostanza di cui forse lo scrivente non è stato
informato. Mentre anche negli Stati Uniti e in Inghilterra quando lo Stato
interviene a salvare una banca, mette pure mano sulla proprietà, a San Marino i
soldi – forse fino a 20milioni di euro- sono stati dati a fondo perduto. Non
solo. Nell’operazione sono rimasti celati i nomi dei soci BdT sia vecchi che
nuovi. Così che potrebbero essere gli stessi. Cioè qualcuno potrebbe averci
guadagnato due volte: creando l’ammanco e facendo ricoprire lo stesso ammanco
dallo Stato. Di certo meraviglia quanto si legge nell’atto di passaggio della
proprietà: “Con la sottoscrizione dell’Atto di Cessione, SMI e AMPHORA si
obbligano – quali nuovi azionisti di BDP- a non fare deliberare alla assemblea
dei soci della BDT ogni e qualsiasi azione, tra le quali quella di
responsabilità, nei confronti degli organi sociali di BDT che si sono succeduti
precedentemente alla istituzione dell’amministrazione straordinaria di BDT
medesima
”. Insomma immunità giudiziaria. Insomma tutto il contrario di
quanto sta avvenendo negli Stati Uniti ed in Europa e in ogni parte del mondo.
Altrove si proteggono i clienti delle banche. Qui, a San Marino, si proteggono i
masnadieri o furfanti delle finanze, fino a non rivelarne nemmeno i nomi, fino a
beneficiarli con soldi presi dalle tasche dei comuni cittadini, senza alcun
impegno di restituzione.

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Nuova risposta di Pier Marino Mularoni

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 9/10/2008 (Bdt, Mularoni a
Cecchetti: “Demagogia che aumenta la sfiducia dei
risparmiatori”
)

Mi dispiace di
nuovo essere costretto a chiedere ospitalità all’Informazione per questo ping
pong mediatico con il prof. Marino Cecchetti, ma credo sia doveroso fare alcune
defintive precisazioni.

E’ pura
demagogia accostare la vicenda Banca del Titano all’edilizia scolastica,
sparando cifre, moltiplicando effetti, con slogan di sapore molto
elettoralistico.

Penso di non
essere simpatico a Marino Cecchetti al quale ritengo di non avere mai fatto
nessun torto né minaccia, rispetto il lavoro che fa, in favore
dell’informazione, ma francamente questa polemica mi pare stia divenendo
stucchevole e sterile.

Io non ho mai
protetto “i masnadieri o furfanti della finanza” e sfido il Cecchetti a portare
atti o dichiarazioni a me attribuibili nei quali ho tenuto un atteggiamento
simile e ritengo che chi ricopre incarichi rilevanti in istituzioni finanziarie
sammarinesi debba avere un atteggiamento consono rispetto al sistema finanziario
e all’autorità di vigilanza preposta al suo controllo.

La vicenda
Banca del Titano è esplosa nei primi mesi del 2006, ma grazie a Banca Centrale
il Congresso di Stato ha potuto, con solerzia, agire per tutelare i
risparmiatori ed il sistema procedendo senza indugi al commissariamento della
banca.

L’intervento
di risanamento ha comportato degli oneri a carico dello Stato ma vorrei
segnalare che nel 2006 e nel 2007 la raccolta totale delle banche ha avuto un
incremento e questo dimostra come le azioni attuate dal Governo e da Banca
Centrale hanno difeso la credibilità del sistema evitando pericolosi effetti
domino su altri intermediari.

L’ipotesi di
nazionalizzazione della Banca del Titano sarebbe stato a mio avviso un
grossolano errore per un sistema finanziario di piccole dimensioni nel quale
operano 12 intermediari; il controllo diretto di un intermediario avrebbe
rappresentato un fattore destabilizzante per il sistema, lanciando un istituto
“statale” in diretta competizione con istituti privati nel settore del
credito.

E’ opportuno
che il nuovo Esecutivo metta fra le proprie priorità il potenziamento dei
meccanismi di garanzia per i risparmiatori e l’aumento della vigilanza
prudenziale su gli intermediari.

I fatti di
questi giorni che stanno interessando il mondo della finanza sono preoccupanti
ma non devono alimentare sfiducia nei risparmiatori sammarinesi e sinceramente
mi dispiace che Cecchetti alimenti con demagogia gratuita la diffidenza verso il
nostro sistema finanzario lanciando anche illazioni e dubbi sul mio operato e su
responsabilità che non ho, citando documenti che non ho sottoscritto ne
condiviso considerato che nel periodo luglio 2006 novembre 2007 non ho ricoperto
incarichi di Governo.

La credibilità
di un sistema deve essere difesa soprattutto da chi ne fa parte, specie in
frangenti molto delicati come l’attuale; é singolare che chi ha un ruolo
rilevante in un istituto di credito si avventuri in considerazioni decisamente
“pesanti” su un competitor di mercato.

Pier
Marino Mularoni

Segretario
di Stato per il Lavoro, la Cooperazione e le Politiche
Giovanili

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Nuova replica di Marino Cecchetti

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 10/10/2008 (Bdt Cecchetti:
“informazioni pubbliche”)

Riguardo alla
questione Banca del Titano, mi sembra che sia opportuno precisare che le
informazioni di cui sono in possesso sono soltanto quelle pubbliche. Come del
resto per qualsiasi argomento che tratto.

Nello specifico,
 ho fatto più volte riferimento al  documento con cui è stata rilasciata ai
responsabili della BdT la ‘immunità giudiziaria’:  l’atto notarile (“Atto di
Cessione”, notaio Matteo Mularoni) del passaggio di proprietà fra i vecchi e i 
nuovi soci di detta banca  stipulato in data 25 ottobre 2007. Copia di tale atto
è stato distribuita ai giornalisti presenti alla conferenza stampa tenuta il 5
dicembre 2007 nella sede del Partito Democratico Cristiano Sammarinese.

Visto
l’interesse,  riporto  per intero  l’art. 6 di detto “Atto di Cessione”,
intitolato “Obbligo delle parti”. L’articolo è suddiviso in due commi:

“6.1 Con la sottoscrizione dell’Atto di Cessione, SMI e
AMPHORA si obbligano – quali nuovi azionisti di Banca del Titano – a non fare
deliberare all’assemblea dei soci della BDT ogni e qualsiasi azione, tra le
quali quella di responsabilità nei confronti degli organi sociali di BDT che si
sono succeduti precedentemente alla istituzione dell’amministrazione
straordinaria di BDT medesima
.

6.2 Nel caso di eventuale cessione a terzi di tutte o di
parte della Azioni di BDT, SMI e AMPHORA si obbligano a far sottoscrivere ai
loro aventi causa l’impegno di cui al precedente comma 6.1 ed a curarne
l’inserimento nella relativa scrittura priva di cessione delle
Azioni
”.

Insomma detta immunità deve essere, per così dire,
eterna. Dei colpevoli non devono trapelare  nemmeno i nomi.

Detta immunità è considerata tanto importante che è
riportata tale quale anche in un’altra parte del contratto (il punto g delle
Premesse).

In Italia  e nel mondo si difendono i contribuenti e
puniscono   i responsabili degli ammanchi. A San Marino ci si preoccupa di
salvare i responsabili degli ammanchi coi soldi dei contribuenti. 500euro a
testa. Quattro scuole di Falciano.

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