8/06/2009 Quel “Tangentisti e pirati della finanza” del sen. Paolo Guzzanti

8/06/2009 Quel “Tangentisti e pirati della finanza” del sen. Paolo Guzzanti

Quel
“Tangentisti e pirati della finanza” del
sen. Paolo Guzzanti

 

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 8/06/2009 (Nessun
rinsavimento)

.

La classe politica sammarinese attuale,
contrariamente a quelle del passato, non è stata in grado non solo di anticipare
ma di adeguarsi ai cambiamenti (oltre a non aver posto in cima alle proprie
preoccupazioni la lotta alla corruzione).

Il mondo e le regole sono cambiati come ha
messo in evidenza sabato su questo giornale Simona
Michelotti
(*), presidente della Camera di Commercio. Eppure a San Marino i
politici non ne vogliono sapere. In nome della sovranità, dicono. O per
altro?

Nel luglio 2006 i politici si presero del
Tangentisti
e pirati della finanza
” per la questione giochi.
Oggi la boutade di
Guzzanti fa meno ridere. IlSole24Ore, di fatto, al posto della bandiera
biancoazzurra mette un biglietto da 500
euro
, simbolo dei flussi di danaro fra San Marino e zone limitrofe.

Eppure dai politici nessun rinsavimento.

Il casinò automatizzato è ancora lì a
Rovereta, provocatoriamente in territorio italiano a ridosso di una Riviera in
fibrillazione per il rischio di infiltrazioni malavitose.

Per salvare il sistema finanziario sono in
corso trattative difficilissime con Strasburgo e con Roma. Eppure i politici non
trovano di meglio – ancor prima di concludere quelle trattative! – che elevare
provocatoriamente il numero dei ‘soggetti autorizzati’ ad operare nel settore
(arrivato a 12 banche e 60 tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione,
compagnie di assicurazioni, per 61 Kmq e 31mila abitanti). Quanto alla vigilanza
interna ancora non si vede l’ombra di un fondo
di garanzia
per i clienti. E chi non osserva le regole, la può fare
tranquillamente franca come per l’ammanco di Banca
del Titano:
i governanti hanno speso un punto e mezzo del Pil del Paese, per
non fare emergere i nomi dei responsabili.

Questo è il modo dei politici sammarinesi di
intendere la sovranità.

———————

 (*)

Volevamo
mantenere le nostre peculiarità: società anonime, segreto bancario. Un tempo
potevamo permetterci di non modificare quelli che sono stati definiti i nostri
capisaldi.
Adesso ci troviamo nella condizione di dover cambiare perché il
mondo e le regole sono cambiati. Anche l’Italia, il nostro interlocutore
diretto, non può fare diversamente. Ci chiede certi comportamenti perché sono
richiesti a lei stessa”.

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