Programma di Governo. La cultura, la scuola, l’università e la formazione

Programma di Governo. La cultura, la scuola, l’università e la formazione

15.1.              
La cultura


Investire sulla cultura per uno Stato, e a maggiore ragione per
una realtà come San Marino, rappresenta la possibilità di
assicurare la presenza e la crescita delle risorse umane, vero
patrimonio di una comunità. La cultura è non solo ciò che dà
volto, espressione e identità a quello che siamo, il biglietto
da visita che consente di presentarci agli altri e di
interloquire con tutti, ma è soprattutto la possibilità di
costruire su valori solidi e di conquistare il futuro che
vogliamo.


Forti della ricchezza della nostra eredità  storica e culturale
e gratificati dal recente inserimento nel Patrimonio Mondiale
dell’Umanità dell’UNESCO, ci sentiamo carichi di una rinnovata
responsabilità nei confronti dell’oggi, delle future generazioni
e nel consesso internazionale. Dovremo per questo promuovere la
conoscenza della nostra storia e degli ideali fondativi della
nostra comunità, nella consapevolezza che così facendo sapremo
dare futuro e nuova linfa al presente.

A questo impegno
dovranno attendere in primo luogo gli Istituti culturali,
in particolare i
Musei, l’Archivio e la Biblioteca, ciascuno secondo la propria
vocazione, le istituzioni scolastiche e formative, l’Università,
le diverse associazioni e realtà a carattere culturale.

 

15.2        La
scuola

L’impegno del Patto per San
Marino
sarà rivolto ad assicurare risorse e ad individuare
modalità e strumenti per continuare a qualificare e a potenziare
l’offerta scolastica e formativa.

La scuola che vogliamo dovrà
sempre di più caratterizzarsi come la scuola di
ciascuno, capace di modulare la propria attività in modo
rispondente alla realtà dei giovani, favorendo un processo di
integrazione e di inclusione, in cui ogni studente
possa sviluppare al massimo le proprie potenzialità.

In particolare intendiamo
operare per il conseguimento dei seguenti obiettivi:


§
           


La riforma della scuola


        Il processo di riforma dovrà proseguire secondo le linee
di indirizzo fissate dalla Legge 21/1998 “Norme generali
sull’istruzione”, alla quale si dovrà dare piena attuazione, in
particolare riguardo alla redazione dei piani di studio,
all’autonomia didattica, alla valutazione del sistema scolastico
e ad una sempre più efficace continuità didattica orizzontale e
verticale.


        La scuola sammarinese dovrà mantenere e consolidare una
propria identità fondata sulla specificità storica, culturale,
sociale ed economica della Repubblica e al contempo sulla
consapevolezza della dimensione mondiale della vita
contemporanea e del contesto europeo di cui siamo espressione
attiva.


          La scuola dovrà, in sintonia con la Raccomandazione
del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea del
12 dicembre 2006, impegnarsi attivamente affinché ogni studente
possa disporre di un’ampia gamma di competenze chiave per
adattarsi in modo flessibile ad un mondo in rapido mutamento (la
capacità di comunicare nella lingua madre e nelle lingue
straniere, l’acquisizione di competenze di base matematiche,
tecnologiche e scientifiche, l’acquisizione di competenze
informatiche, la capacità di imparare ad apprendere,
l’acquisizione di competenze interpersonali, interculturali,
sociali e civiche, l’acquisizione di competenze di cultura
imprenditoriale, l’acquisizione di capacità di espressione
culturale).


          Adeguate risorse dovranno essere indirizzate al
potenziamento della conoscenza delle lingue straniere, con
particolare attenzione alla lingua inglese, individuando anche
modalità di supporto extrascolastiche affinché ogni cittadino
sia in grado di comunicare con il resto del mondo.


          Dovrà essere emanata una specifica legge che favorisca
l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, disturbi
di apprendimento e in condizioni di svantaggio sociale, in modo
che la scuola possa attivare tutte le risorse per
rispondere adeguatamente ai bisogni speciali degli alunni e per
favorire l’inclusione di tutti i cittadini nella società.


          Dovranno infine essere adottate nuove modalità di
coinvolgimento dei genitori alla vita scolastica, affinché sia
stabilita un’alleanza educativa fra scuola e famiglia, in vista
di un  progetto formativo ed educativo condiviso.


§
           


Gli insegnanti


       Il ruolo degli insegnanti deve essere valorizzato: sono
infatti i docenti che con la loro preparazione e la loro
dedizione assicurano la qualità della scuola. Tale
valorizzazione deve avvenire, oltre che attraverso una adeguata
preparazione iniziale di grado accademico per gli insegnanti di
tutti gli ordini e gradi di scuola, anche mediante la previsione
di un tirocinio professionalizzante e della formazione in
itinere e di opportune modalità di verifica. Il precariato degli
insegnanti dovrà essere superato o, quantomeno, contenuto a
livelli strettamente fisiologici, provvedendo in modo tempestivo
alla copertura dei posti di insegnamento necessari, attraverso
modalità di reclutamento del personale che riconoscano la
preparazione, la professionalità, le competenze.




 

 

 


§
           


L’organizzazione scolastica


       L’organizzazione scolastica, soprattutto per quanto
concerne i servizi amministrativi e le risorse, dovrà essere
oggetto di una fase di approfondimento che conduca ad un
progetto di costituzione di servizi comuni e di centri risorse
erogati in modo organico e funzionale.


       Dovranno inoltre essere definiti in ogni ordine
scolastico le figure di staff dirigenziale o figure di sistema.


§
           


I Servizi alla Prima Infanzia


       Gli asili nido e i servizi alla prima infanzia vanno
mantenuti ai più alti livelli qualitativi e vanno estesi fino
alla risposta piena della domanda, alla cui soddisfazione potrà
concorrere – insieme allo Stato – la libera iniziativa dei
soggetti privati.


       Lo Stato dovrà assicurare la vigilanza su tutte le
strutture, statali o private, perseguire i più alti livelli
qualitativi del servizio, garantire la possibilità di accesso a
tutti. A questo scopo si dovrà procedere all’accreditamento e al
convenzionamento delle strutture private e introdurre forme di
sostegno per le famiglie che ne usufruiscono.


§
           


La Scuola dell’Infanzia, Elementare e Media Inferiore

       In un
documento di lavoro redatto dalla Commissione Europea nel luglio
scorso dal titolo “La scuola per il 21° secolo” viene con
chiarezza esplicitato che “alcune delle sfide più importanti e
più significative per il benessere degli individui e per il bene
della società si riferiscono alla qualità dell’istruzione e
della formazione iniziali, a partire dall’istruzione precoce e
prescolastica”.

       Per questo è
necessario prestare una particolare attenzione alla continua
qualificazione dei gradi scolastici iniziali, affinché tutti i
ragazzi che escono dalla scuola dell’obbligo, riescano ad
acquisire competenze considerate cruciali (individuazione degli
obiettivi essenziali), siano preparati all’esercizio di una
cittadinanza attiva e responsabile.

       L’impegno
dello Stato deve essere, quindi, finalizzato a sostenere gli
operatori scolastici nel garantire l’accesso a tutti ad una
formazione di elevata qualità e ciò rende necessaria una
riflessione ed una eventuale revisione dei criteri che hanno
guidato la definizione della scuola, da quelli organizzativi, a
quelli pedagogici, a quelli didattici.

       In questo
senso va potenziata, in tutti gli ordini scolastici, una cultura
di valutazione del sistema, che può fornire indicazioni sui
punti di forza e su possibili punti di debolezza del nostro
sistema formativo e vanno sperimentate, dopo attenti
approfondimenti, modalità – da tempo utilizzate in campo europeo
ed internazionale – di valutazione degli apprendimenti, al fine
di monitorare i nostri istituti scolastici e di fornire elementi
per introdurre opportune modifiche.




 

 

 


§
           


La Scuola Secondaria
Superiore


       Occorre pensare alla nostra Scuola Secondaria Superiore
come ad una istituzione scolastica di eccellenza, in grado di
offrire, anche se non in modo autarchico ed esclusivo, un ampio
ventaglio di opzioni. In tal senso si rende opportuno prestare
attenzione alle proposte avanzate dal corpo docente in ordine a
progetti e ad ipotesi di sviluppo della scuola nel suo
complesso, ad aggiustamenti curriculari e alle indicazioni per
l’elaborazione dei singoli piani dell’offerta formativa.


§
           
L’obbligo
scolastico e formativo fino al 18° anno


       L’attuazione dell’obbligo scolastico e formativo
fino al diciottesimo anno dovrà trovare piena applicazione nei
primi anni della prossima legislatura. Ad esso si potrà dare
corso mediante l’attivazione di strumenti idonei a favorire una
positiva permanenza dei giovani dentro il sistema scolastico e
della formazione, che consenta loro di terminare il ciclo
scolastico con il conseguimento di un diploma di Scuola
Secondaria Superiore oppure con una qualifica professionale.
Sarà pertanto necessario potenziare i servizi di orientamento
alla conclusione della Scuola Media Inferiore e della Scuola
Secondaria Superiore, attivare servizi di orientamento e
riorientamento nel passaggio da un percorso formativo ad un
altro, svolgere azioni di tutoraggio delle situazioni di
abbandono scolastico e formativo.


       Il Centro di Formazione Professionale va coordinato con
gli altri ordini scolastici del Dipartimento dell’Istruzione,
consentendo così una maggior integrazione nell’ambito dei
servizi educativi per gli studenti del ciclo secondario. Un
apposito organismo dovrà presiedere al monitoraggio e alla
raccolta dei dati necessari alla valutazione del sistema
scolastico e farsene referente presso tutte le scuole
secondarie, dentro e fuori territorio.


§
           


Scuola, formazione, lavoro


       La funzione orientativa della scuola dovrà dispiegarsi a
tutto campo favorendo nei giovani la capacità di operare scelte
consapevoli e ponderate. Scuola, formazione e lavoro sono
chiamati ad operare in sintonia per la crescita dei giovani e
per il loro inserimento maturo e fecondo nella vita del Paese.
Stages aziendali, esperienze lavorative, alternanza scuola –
lavoro, apporti e testimonianze di imprenditori, assumono,
soprattutto nel ciclo secondario, una alta valenza formativa per
la scuola di oggi.


§
           


Il Diritto allo studio


       Il diritto allo studio va assicurato a tutti attraverso
l’adeguamento delle norme ai nuovi percorsi scolastici e alle
esigenze del sistema accademico e formativo,  attraverso il
mantenimento degli interventi economici diretti oggi previsti,
l’erogazione di servizi agli studenti, una politica dei redditi
che tenga sempre più conto del reddito familiare e della diversa
entità dei costi vivi sostenuti per lo studio dei giovani, quali
tasse e contributi universitari, affitti e trasporti.


       Dovranno essere, inoltre, individuate forme di
incentivazione, anche economica, che favoriscano l’adesione dei
ragazzi a percorsi scolastici o universitari che prevedano
soggiorni di studio all’estero (Erasmus, Progetto Socrates, …).


§
           


L’Edilizia scolastica


       L’edilizia scolastica è per il Patto per San Marino
una forte priorità nel piano degli investimenti necessari per il
nostro Paese. Sicuramente al primo posto degli impegni del 
Governo dovrà essere finalmente collocata la costruzione e la
manutenzione straordinaria degli edifici scolastici che
risultano inadeguati alle odierne esigenze della didattica.


       Altri interventi dovranno riguardare l’adeguamento alle
norme di sicurezza degli impianti e delle strutture, nonché
l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Nell’ambito della programmazione territoriale il Patto per
San Marino
conferma la scelta di mantenere una articolazione
capillare sul territorio delle Scuole dell’Infanzia e delle
Scuola Elementari. In considerazione della carenza di spazi e di
servizi, risulta non più rinviabile il trasferimento della
Scuola Secondaria Superiore a Fonte dell’Ovo, con la creazione
anche di adeguate strutture culturali e ricreative che
favoriscano l’incontro e l’aggregazione dei giovani.


       Le attrezzature scolastiche, i servizi e i sussidi
didattici dovranno essere incrementati e mantenuti in piena
efficienza. Particolare attenzione dovrà essere dedicata alla
dotazione di strumenti informatici e ai laboratori funzionali
alla didattica.


§
           


L’Educazione permanente degli adulti


       Il livello di istruzione della popolazione sammarinese è
in costante e continua crescita. E’ tuttavia necessario che lo
Stato sostenga e promuova iniziative volte alla educazione
permanente degli adulti. In tale compito è essenziale la
funzione sussidiaria di enti, associazioni, centri culturali,
così come l’attività svolta dagli Istituti culturali pubblici.

 

15.3                 
        
L’Università

Il Patto per San
Marino
considera l’Università un investimento strategico per
lo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio. Oggi
occorre favorire un salto di qualità attraverso politiche di
lungo periodo, da testare con un sistema di obiettivi e di
valutazione dei risultati, affinché la nostra istituzione
universitaria si affermi come un nodo qualificato della più
ampia e prestigiosa rete scientifica internazionale. Per questo
si opererà per:


§
           
consolidare e
dare sviluppo alla scelta di attivare corsi di laurea;


§
           
il progressivo
accreditamento delle attività e delle professionalità espresse
dal nostro Ateneo nei confronti della comunità scientifica
internazionale;


§
           
lo sviluppo di
accordi inter-universitari con i principali atenei italiani e
stranieri, sia per la didattica che per la ricerca, finalizzati
ad agevolare:

             
la mobilità di
studenti, docenti e ricercatori;

             
la
partecipazione congiunta a progetti internazionali;

        
la
circolazione di conoscenze e competenze.

L’Università degli Studi di San Marino
dovrà essere fortemente radicata sul territorio, anche
attraverso collaborazioni con imprese, professionisti e Pubblica
Amministrazione; allo scopo occorrerà concentrare le risorse,
mirare il loro impiego e perseguire obiettivi di eccellenza.

In tale contesto il
Patto per San Marino intende dare attuazione al progetto
di realizzazione del Parco scientifico e tecnologico Italia –
San Marino, anche mediante la rapida adozione degli atti
normativi indispensabili per l’avvio del progetto stesso.

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