Programma di Governo. Le Istituzioni e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita democratica del Paese

Programma di Governo. Le Istituzioni e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita democratica del Paese

3-LE
ISTITUZIONI E LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI CITTADINI ALLA VITA
DEMOCRATICA DEL PAESE

3.1.                   
Le riforme
istituzionali

La prossima
legislatura dovrà vedere tutte le componenti politiche impegnate
sul tema delle riforme istituzionali come prosecuzione di un
cammino che, tenendo conto della nostra tradizione statutaria,
della sua evoluzione e della necessità di aggiornamento degli
istituti di democrazia, sappia assicurare un ulteriore passo
qualitativo e al contempo correggere  gli elementi di
incongruenza emersi nell’applicazione degli interventi
legislativi più recenti.  In tale ambito si dovrà operare,
attraverso un confronto convinto ed esteso a tutte le forze
politiche e nella ricerca delle più ampie convergenze possibili,
per ridefinire le regole del gioco e per redigere un Testo Unico
che raccolga e aggiorni tutte le norme di rilievo
costituzionale. I soggetti politici che compongono il Patto
per San Marino
convengono sulla necessità di procedere:


§
         
alla
abrogazione della legge sulla Reggenza per definire una nuova
normativa che valorizzi l’Istituto della Suprema Magistratura e
chiarisca il suo rapporto con gli altri organi dello Stato;

§         


alla revisione della normativa sul Congresso di Stato
relativamente:

      


alla sostituzione dei Congressisti nel Consiglio Grande e
Generale con i primi dei non eletti;

      


alla definizione degli ambiti di autonomia e di responsabilità
individuale dei Segretari di Stato;

      


alla separazione delle competenze politiche da quelle
amministrative;

      


al rafforzamento dei limiti dei poteri del Governo in ordinaria
amministrazione;

§         


alla revisione delle leggi sul Consiglio Grande e Generale per
rafforzare la sua centralità istituzionale e politica, abrogando
l’attuale sistema delle Commissioni Consiliari Permanenti, e
sottoponendo altresì a revisione il Regolamento Consiliare al
fine di valorizzare il ruolo del consigliere; in tale contesto
si dovrà prevedere, altresì, l’estensione del ricorso al voto
palese per l’approvazione di leggi di particolare rilievo;

§         


al varo dello Statuto delle Opposizioni;

§         


alla introduzione di una normativa che imponga la valutazione
preventiva in termini di costi, compatibilità ed organizzazione,
per l’attuazione delle nuove leggi;

§         


alla riforma delle Giunte di Castello, valorizzandone il ruolo e
individuando gli ambiti di competenza in una corretta dialettica
fra esigenze di programmazione generale e istanze locali;

§         
alla approvazione di un regolamento
per il Consiglio dei XII che stabilisca, fra l’altro, i
requisiti per l’intestazione di beni immobili strumentali in
capo alle Società che hanno avviato la propria attività, e per
garantire ai figli stranieri di cittadini sammarinesi ed agli
eredi legittimi di intestarsi gli immobili in successione, pur
senza il requisito della residenza.

 

3.2.                   
La legge elettorale

La Legge elettorale dovrà essere rivista per quanto concerne la
regolamentazione del voto da parte dei cittadini residenti
all’estero mediante la istituzione di  collegi elettorali
distinti. Sarà altresì necessario provvedere alla adozione di un
Testo Unico di tutte le norme in materia.

 

3.3.                   
Il referendum


L’istituto del referendum, che rimane un caposaldo della
democrazia, dovrà essere riformato negli aspetti concernenti:

§         


la presentazione delle firme, che dovranno essere raccolte in un
tempo successivo alla dichiarazione di ammissibilità del
quesito;

§         


l’innalzamento del numero di firme richieste per la
presentazione del referendum;

§         


la revisione del quorum;

§         


la previsione della materia elettorale fra gli argomenti
sottoponibili a referendum.

 

 


3.4.                   


L’informazione

In questi anni
abbiamo assistito alla progressiva crescita del mondo
dell’informazione in quantità e qualità professionale dei
diversi operatori del settore. Tutto ciò in un quadro spesso
privo di regole e in preda a sempre più frequenti
strumentalizzazioni.

Il Patto per San
Marino
si
adopererà affinché, attraverso il dialogo con le Associazioni di
categoria e distinguendo le diverse esigenze dell’editoria da
quelle degli operatori dell’ informazione, si vadano a colmare
le ormai intollerabili lacune contrattuali e si provveda alla
messa a punto di strumenti normativi e formativi per garantire
al settore quel processo di crescita indispensabile alla
funzione di servizio che esso svolge in un paese democratico.

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