San Marino. SSD, in agenda politica il “Rilancio del settore bancario”

San Marino. SSD, in agenda politica il “Rilancio del settore bancario”

SAN MARINO. Il consolidamento e il rilancio del settore bancario rappresentano uno dei punti principali dell’agenda politica di Sinistra Socialista Democratica. E’ innegabile che l’attuale situazione di uno dei comparti più importanti dell’economia sammarinese presenti alcune significative criticità, tuttavia da parte di SSD c’è la convinzione che con una strategia complessiva di medio-lungo periodo si possa determinare una evoluzione positiva.
Nella particolare contingenza si ritiene che il percorso delineato dai nuovi vertici di Banca Centrale debba trovare rapido e incisivo compimento, affinchè il settore bancario sia posto in sicurezza e ne sia garantito lo sviluppo.
L’analisi della qualità dei crediti non performanti va fatta nel più breve tempo possibile dato che renderà finalmente leggibile l’effettivo stato di salute del settore bancario.
Ciò permetterà di assumere tutti i provvedimenti necessari a garantire al settore una prospettiva solida sia in termini di risorse economiche che di risorse umane.
Nessun bravo medico infatti prescrive una cura se non conosce prima la diagnosi.
Occorre sottolineare che con questa innovazione di sistema, presto per gli istituti di credito sammarinesi sarà possibile operare sui mercati internazionali e che ogni attimo di questa fase di trasformazione verrà assistito tecnicamente dalle Autorità monetarie sovranazionali in stretta sintonia con Banca Centrale. E’ un’opportunità che, per SSD, va colta immediatamente se si crede che il settore bancario possa essere uno dei pilastri fondamentali su cui impostare un nuovo modello di sviluppo, sostenibile e duraturo.
SSD, in tal senso, conferma il proprio impegno incondizionato su cinque punti precisi:

1. impedire che le eventuali necessità di ricapitalizzazione che emergeranno dalle analisi, mettano a rischio la proprietà pubblica e dei sammarinesi di fondamentali istituzioni bancarie che hanno contraddistinto la storia economica della Repubblica e a tal proposito le rassicurazioni che provengono dalla governance di Banca Centrale vanno colte favorevolmente, in quanto orientate con chiarezza in questa direzione;

2. garantire la proprietà pubblica di Cassa di Risparmio almeno per i prossimi 15 anni, facendola diventare a tutti gli effetti in una “banca di sistema” a sostegno dello sviluppo e degli investimenti;

3. rinnovare complessivamente la governance di Cassa di Risparmio e rendere sempre più marginale la presenza della Fondazione negli assetti proprietari;

4. prestare la massima attenzione ai crediti di imposta accumulati dalle banche che hanno incorporato banche poi chiuse, affinché lo Stato sia tutelato attraverso l’esercizio di un controllo costante e sia assolutamente vietato che tali crediti possano essere utilizzati per finalità diverse rispetto a quelle previste dalle normative che li vincolano esclusivamente alle imposte dirette che le banche dovranno pagare su eventuali utili conseguiti;

5. prevedere un apposito intervento normativo per la separazione tra banche commerciali e banche d’affari.

San Marino, lì 30 settembre 2016

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