San Marino. Antonio Fabbri: Azioni di responsabilità. Far pagare i responsabili.

San Marino. Antonio Fabbri: Azioni di responsabilità. Far pagare i responsabili.

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Azioni di responsabilità, che fine hanno fatto quelle su CS, Bcs ed Ecb?

Antonio Fabbri

SAN MARINO. “Fatta la verifica sugli assetti delle banche si dovrà procedere, a tutela dei risparmiatori e dei fondi pensione che stanno dentro le banche, infine è necessario far pagare i responsabili per i danni provocati”. Lo hanno detto a più riprese diverse forze politiche e lo ha ripetuto mercoledì, parlando dei guai del settore, Democrazia in movimento.

Necessario, dunque, avviare azioni di responsabilità verso amministratori e soci delle banche che abbiano tenuto una “allegra” gestione capace di causarne il dissesto. In sé non è una novità, tanto che di azioni di responsabilità ne sono state già disposte almeno quattro. Solo che non si sa che fine abbiano fatto. Non si sa se stiano andando avanti in tribunale, se si siano arenate e perché, se ci siano interlocuzioni o, peggio, pressioni per allungare i tempi, se le azioni stiano andando avanti spedite o, magari, siano state già decise, il che non pare dato che, comunque, pubblicamente non se ne è saputo nulla.

Sta di fatto che a gennaio e a maggio dello scorso anno, il Congresso di Stato ha approvato due delibere. La prima, la numero 16 del 27 gennaio 2015, dava mandato “all’Avvocatura di Stato di intraprendere ogni più opportuna iniziativa al fine del recupero di quanto riconosciuto a titolo di benefici fiscali in favore degli Istituti di Credito cessionari in conseguenza dell’intervento pubblico  disposto ai sensi del medesimo decreto”. Nel caso di questa delibera si trattava dell’azione di responsabilità “nei confronti dei disciolti organi di amministrazione e di controllo della Banca Commerciale Sammarinese e del Credito Sammarinese”. Tra l’altro alcuni esponenti degli organismi amministrativi di questi due istituti di credito sono, per una vicenda o per l’altra, a giudizio anche in sede penale. L’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori è stata disposta anche per altri due soggetti, una banca e una finanziaria.

Infatti la delibera numero 19 del 21 aprile 2015, ha dato mandato all’Avvocatura di Stato di procedere all’azione di responsabilità “nei confronti dei disciolti organi di amministrazione e di controllo della Euro Commercial Bank S.p.A. e della Fincompany S.p.A.” Anche qui all’avvocatura il governo ha dato mandato “di intraprendere ogni più opportuna iniziativa al fine del recupero di quanto riconosciuto a titolo di benefici fiscali in favore dell’istituto di credito e della società finanziaria cessionari in conseguenza dell’intervento pubblico”.

E anche qui non si sa a che punto sia questa azione di responsabilità, posto che è trascorso quasi un anno e mezzo da quella delibera. Non si sa neppure se, a tutela del buon fine di quelle azioni di responsabilità, siano stati richiesti provvedimenti a garanzia laddove beni da porre sotto cautela ci siano.

Sta di fatto che, gli ultimi dati pubblici sul credito di imposta relativo a questi soggetti bancari, risalgono al maggio del 2015, quando sono stati resi noti in Consiglio.

Era emerso che, spalmati sui vari istituti che hanno acquisito attività e passività del Credito sammarinese, originariamente c’erano 42,2 milioni di sbilancio e, quindi, di credito di imposta. Importo lievitato a 62 milioni al 31 dicembre 2014.

Per Banca commerciale sammarinese, acquisita da Asset Banca, il credito di imposta riconosciuto in funzione dello sbilancio tra attivi e passivi, era di 17,7 milioni. Importo poi lievitato a 31,3 milioni.

Il credito di imposta riconosciuto per lo sbilancio tra attivi e passivi a BancaCis per l’acquisizione di EuroCommercialBank era originariamente di 29,7milioni, poi salito, al 31 dicembre 2014, a 61,9 milioni. A che punto sia l’azione della Avvocatura dello Stato nel senso deliberato dall’Esecutivo, al momento, si diceva, non è dunque noto. Certo è che le azioni in tal senso sia dalla Banca centrale ma anche con un contributo di “moral suasion” da parte dell’Abs, che ha rinnovato i suoi vertici mettendo alla presidenza un esperto del settore come l’avvocato Matteo Mularoni, sarebbero di aiuto ad una attività di legittimo recupero verso gli amministratori ritenuti responsabili, delle ingenti somme il cui peso, tramite appunto il credito di imposta, grava sull’intera collettività.

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