San Marino. ‘Non dimentichiamo la data del 25 Marzo’

San Marino. ‘Non dimentichiamo la data del 25 Marzo’

Una settimana calda per la politica sammarinese. Tre partiti dell’attuale opposizione hanno organizzato una serata pubblica in cui hanno invitato le restanti forze politiche di opposizione, le parti sociali e le associazioni di categoria, per dibattere dell’attuale situazione economica e sociale del paese. Un’occasione di confronto per esprimere preoccupazioni sull’operato del nuovo governo, soprattutto in termini di decisioni prese in ambito bancario, sull’inopportunità di queste decisioni, destabilizzanti, per un sistema in forte crisi d’identità soprattutto sulla gestione degli NPL. Non sono mancate critiche ad un percorso normativo in termini di sviluppo, che crea discrimini transfrontalieri fra lavoratori.
Un’occasione di confronto, che le forze politiche in appoggio al nuovo esecutivo, hanno vissuto, anche preventivamente, come un affronto.
Le argomentazioni di critica a questa serata di confronto non si sono discostate da quelle ascoltate per anni. In questo paese, in nome di un cambiamento, promesso, ma ancora concettualmente difficile da esprimere, se non con robusti comunicati stampa, che sono un perfetto esercizio di propaganda, ma che non esprimono concreti spiragli di sviluppo economico e sociale.
Il cambiamento non può essere espresso da un impianto di cogenerazione di cui si dibatte nel paese dal 2010. Quindi da quando c’era al governo la vituperata Democrazia Cristiana, e senza dimenticare la strenua opposizione di Sinistra Unita ora forza politica in appoggio al nuovo esecutivo. Senza dimenticare nel 2015 il no, della Giunta di Acquaviva, a questo impianto. Cogenerazione che è tornata alla ribalta nel 2016, con il nuovo Segretario di Stato al Territorio, nonostante il no precedente. L’impianto di cogenerazione è tornato in auge anche nel 2017 con il nuovo esecutivo, che ha pensato per quel sito anche ad un’antenna per telecomunicazioni. Un rilancio, in nome di un cambiamento, promesso. Detta con i termini del manzoniano Don Rodrigo, “L’impianto di cogenerazione s’ha da fare”. Protestate quanto volete. Aleggia sulle politiche di sviluppo economico di questo paese da sette anni e non conosce colore politico.
Il nuovo esecutivo è ancora fermo nel Granducato delle Società Anonime, strettamente intrecciato con parte del nostro sistema bancario. Sembra non vedere le reali esigenze di sviluppo economico e sociale del paese, deve ancora avvicinarsi con reali proposte, che non siano solo rimozione di Consigli di Amministrazione e doglianze per una crisi di liquidità, peraltro non attuale e figlia di una scellerata scelta di trasformare il nostro paese in una piazza finanziaria, scelta a cui hanno concorso anche se con ruoli di deuteragonisti alcuni appartenenti al nuovo esecutivo. Come non sottolineare il cambio di fronte altri appartenenti alla nuova maggioranza, prima strenui oppositori del ricorso al finanziamento internazionale, ora moderatamente favorevoli. Dove non manca liquidità è nel contesto politico sammarinese. Una liquidità di pensiero e di adattabilità a nuovi progetti politici, anche in contrasto con principi precedentemente espressi.
Lo sviluppo passa per rinnovamento culturale, che preveda un utilizzo consapevole delle risorse espresse dal nostro paese, ad iniziare da quei crediti deteriorati che stanno appesantendo la funzione sociale ed economiche delle nostre banche. Risorse paesaggistiche, risorse di valori storici, risorse di valori ambientali. Risorse, a cui dobbiamo avvicinarci ed utilizzare in modo consapevole, per un equo progresso economico e sociale del nostro paese e che allontani la cultura del favore e del tutto e subito che è il vero cancro che sta minando il vivere sociale giorno per giorno. Non dimentichiamo la data del 25 Marzo, non dimentichiamo le parole impresse su quella targa affissa vicino alla Pieve.
Movimento Democratico San Marino Insieme

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