San Marino. Consiglio Grande e Generale 18-21 aprile, Resoconto SMNA

San Marino. Consiglio Grande e Generale 18-21 aprile, Resoconto SMNA

COMUNICATO STAMPA 

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 18-21 APRILE 

GIOVEDI’ 20 APRILE – Seduta pomeridiana

 

La seduta consiliare odierna si è aperta concludendo le risposte alle interpellanze e proseguendo con una serie di nomine e sostituzioni, tra cui quelle della Ecc.ma Reggenza in alcune Commissioni consiliari. Così S.E. Mimma Zavoli sarà sostituita per la durata del mandato reggenziale dal consigliere Luca Boschi in Commissione consiliare Affari interni, da Iader Tosi nel Consiglio dei XII, infine da Matteo Ciacci in Commissione consiliare Affari di Giustizia e Marika Montemaggi nel gruppo nazionale per l’Unione interparlamentare.  Invece S.E. Vanessa d’Ambrosio in Commissione Affari interni sarà sostituita dal consigliere Alessandro Izzo. L’Aula accoglie anche le dimissioni di Gian Carlo Venturini da presidente e membro della Commissione Affari di Giustizia e la sua sostituzione nell’organismo parlamentare con Massimo Andrea Ugolini. 

Si procede poi con la presentazione di tre progetti di legge in prima lettura, su cui si aprono altrettanti dibattiti. Il primo provvedimento è  il Progetto di legge “Norme in materia di mobilità sostenibile”, presentato  dal segretario di Stato Marco Podeschi che sostituisce il segretario di Stato Simone Celli, in missione a Washington.  Il secondo Progetto di legge presentato è “Modifica articolo 199 ter del Codice Penale”, la cui relazione è letta dal segretario di Stato Nicola Renzi, con delega alla Giustizia.  Infine, ultimo progetto di legge presentato in Aula è  quello di iniziativa popolare che introduce nel codice stradale l’obbligo di soccorso di animali in caso di incidente. Su tutti e tre i provvedimenti, dagli interventi in Aula, emerge larga condivisione dei gruppi e volontà di collaborazione per il loro perfezionamento. Solo sul primo progetto, in materia di mobilità sostenibile, il movimento Rete risulta più critico, ritenendolo superficiale e annunciando la presentazione di emendamenti migliorativi.

La seduta del pomeriggio si conclude con il riferimento del segretario di Stato per il Territorio, Augusto Michelotti, sul nuovo Prg, su cui, in seduta notturna, proseguirà il dibattito. 

Di seguito un estratto degli interventi odierni. 

Comma 11.  Progetto di legge “Norme in materia di mobilità sostenibile”, 1^ lettura

Marco Podeschi, segretario di Stato per la Cultura legge la relazione al Pdl in sostituzione del segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli.

Il presente Progetto di Legge sulla mobilita sostenibile intende dare risposta all’impegno per la progressiva implementazione di una politica finalizzata alla sostenibilità ambientale ed all’abbattimento delle emissioni inquinanti. Il preambolo richiama i principi de “La Lima Paris Action Agenda”{ iniziativa congiunta delle presidenze peruviana e francese della Conferenza detle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, dell’Ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite e del Segretariato della stessa Conferenza. Il progetto rappresenta un punto di partenza per uno sviluppo di una nuova mobilità con lo scopo di accelerare un processo che dovrà interessare tutti i settori interessati al fine di raggiungere la sostenibilità definita dalla Commissione Europea, «uno sviluppo che risponde alle esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie». Lo scopo espresso all’ art.1 del progetto è l’incentivare la diffusione dei veicoli elettrici e delle infrastrutture dedicate alla ricarica. Sono contemplati anche veicoli ad idrogeno ed a propulsione ibrida. L’articolo 2 concerne il parco macchine pubblico prevedendo la progressiva adozione di veicoli elettrici. L’articolo 3 contiene incentivi all’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e delle relative stazioni di ricarica. Tali incentivi sono limitati alle persone fisiche e non sono cumulabili con altre agevolazioni fiscali. Gli incentivi sono previsti fino al 31/12/2018 e riguardano l’acquisto di un veicolo per contribuente. L’articolo 4 prevede nel caso di interventi o nuove costruzioni di strutture dedicate ad area parcheggio ad uso pubblico la previsione di aree di sosta anche attrezzate con ricarica riservate a veicoli elettrici. Inoltre si prevede che le nuove stazioni di rifornimento carburanti debbano essere dotate di almeno una stazione di ricarica elettrica. Oggi Poste e università stanno già utilizzando mezzi elettrici, mentre Aass è stata incaricata ad attivarsi in questo percorso. E’ necessario infatti che la Pa sia in prima fila su questo progetto.  Al comitato organizzatore dei Giochi dei piccoli Stati è stato inoltre chiesto di utilizzare, se possibile, mezzi elettrici o ibridi. Oltre alla legge si stanno attuando quindi tutta una serie di interventi. Nel Pdl abbiamo voluto inserire anche il settore idrogeno che si sta sviluppando oggi ed è molto interessante. Servirà una precisa normativa poi per prevedere stazioni di rifornimento per idrogeno.

Roger Zavoli, Rf

Oggi grazie a una rinnovata politica abbiamo l’occasione di fare un balzo in avanti nello sviluppo del Paese, unendoci a  Paesi virtuosi che perseguono la salvaguardia dell’ambiente anche in questo settore. Rf è sempre stata sensibile al tema della mobilità sostenibile, punto importante del programma di governo e che verrà implementato anche nel futuro Prg. Oggi i mezzi elettrici hanno costi più alti, così si prevedono incentivi per auto ecologiche.  Anche nel pubblico dobbiamo recuperare il gap, anche per l’acquisto nel 2016 degli ultimi mezzi per le forze dell’ordine si poteva fare molto di più. Mi auguro l’iter del Pdl si concluda al più presto.

Luca Santolini, C10

Il futuro di medio lungo periodo della mobilità è certamente la trazione elettrica che sconta una soglia bassa di investimenti, va meglio nella mobilità pubblica rispetto quella privata. Ritardi che sconta anche il settore dell’idrogeno. Ma l’evoluzione di entrambi, elettrico e idrogeno, è esponenziale. Le scelte che vanno nella direzione della mobilità sostenibile non comprendono solo incentivi per l’acquisto di auto o all’ingresso di imprese di questi settori. Sono anche incentivi al car sharing e a infrastrutture per la mobilità sostenibile, il sogno del ripristino della tratta ferroviaria elettrica che unisca San Marino -Rimini, la creazione di un circuito ciclo pedonale che unisca tutti i Castelli o incentivare lavori in casa propria, ovvero il telelavoro. Certo è che questo Pdl che potrà essere implementato tra la prima e la seconda lettura è già un ottimo punto di partenza, parliamo di percentuali di incentivi tra i più alti in Europa.

Nicola Selva, Rf

Si sente spesso parlare di energia sostenibile in un mondo sempre più inquinato. In altri Paesi mobilità sostenibile è  stata introdotta da tempo ma a San Marino non gli è stata data  mai la giusta importanza, io da tempo sono tra i  promotori di iniziative su questo tema. Italia, malgrado i ritardi, stanno andando avanti in modo serio, le stesse aziende del settore del trasporto pubblico stanno portando avanti progetti interessanti sulle macchine elettriche. Sono contento venga proposto questo Pdl, un provvedimento volto a incentivare la mobilità sostenibile, anche sul parco auto pubblico, con abbattimenti sul costo delle auto elettriche per privati e per la predisposizione di torrette di ricarica. L’iniziativa può essere considerata un primo approccio verso un settore che in futuro avrà sviluppo.

Davide Forcellini, Rete

Rete è d’accordo sul discorso di ridurre le emissioni, ma riteniamo che la mobilità sostenibile sia un tema molto più vasto, nel Pdl vediamo veramente poco.  E’ un settore su cui San Marino non ha mai puntato e che invece rispetto cui potrebbe diventare un fiore all’occhiello, un punto di riferimento per progetti sperimentali. Nel programma di Rete la mobilità sostenibile è vista come un nuovo fronte per creare business, con l’Università si potrebbero realizzare collaborazioni virtuose e spin off. Il Pdl in questione è invece molto superficiale, tratta aspetti basilari e poco innovativi. Ci prendiamo carico di presentare emendamenti più circostanziati per portare a yba normativa migliore.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Do atto al segretario di Stato di aver prodotto un testo di lavoro su cui andiamo ad applicare buone pratiche per ammodernare il paese. La parte sulla mobilità pubblica la terrei distinta sulle buone pratiche relative al Prg. Come metodologia meglio lavorarci in maniera parallela, anche se possono essere una conseguenza dell’altro. Mi pare simile al Pdl presentato come gruppo consiliare nella precedente legislatura, bene si è fatto a ripresentarlo. Mi auguro che i Giochi dei piccoli Stati possano essere una buona vetrina per queste pratiche. Nella fase conclusiva della precedente legislatura il mio impegno era anche di delega al Territorio e ricordo che il parco delle aziende di Stato sia obsoleto con circa 700 mezzi di trasporto, raccolta rifiuti.etc.. che nulla hanno di buone pratiche.

Yader Tosi, C10

Questo testo mira a incentivare la mobilità sostenibile attuale. Non ha altre intenzioni che iniziare un primo passo. Un viaggio inizia sempre con un primo passo, non aspettando un pulman che non passa. E poi il passo viene compiuto nel modo possibile, puntando ai mezzi pubblici come spin off, diversamente servirebbe un intervento molto più articolato. Sull’idrogeno, la vicina Italia non è vero che non ha fatto scelte. Prima ha incentivato il metano, oggi molte Pa hanno mezzi a combustibile idro-metano. I momenti di crisi sono i migliori per fare progetti più ambiziosi. Non ci resta che dare aiuto a questo primo passo nel più breve tempo possibile aggiungere il testo per consentire l’uso e consumo di idrogeno e magari andare oltre, guardando al nord Europa.

Alessandro Mancini, Ps

Il Ps saluta con piacere questo Pdl che riteniamo importante, la mobilità sostenibile è infatti diventata necessità.

Matteo Ciacci, C10

Il settore pubblico deve dare il buon esempio con un parco macchine interamente elettrico, bene parcheggi e distributori con ricariche elettriche, chiaro che è da tenere in considerazione il nostro esempio territoriale, con incentivi per gli operatori sammarinesi. Bene aprire confronto con loro su questo. Questo Pdl può dare una scossa importante ed essere un primo passo per la realizzazione di una smart city anche con partner privati, es. Tesla motors, e rendere la nostra Repubblica un esempio.

Tony Margiotta, Ssd

Ssd saluta con molto favore questo Pdl che va ad incentivare un modello di vita e di Stato virtuoso, espresso nel nostro progetto politico. Il futuro per la mobilità di San Marino crediamo sia green. Dispiace sentire da parte di alcuni esponenti dell’opposizione le critiche. Siamo pronti a portare il pdl in commissione in maniera celere e chiediamo proposte ed emendamenti anche all’opposizione, non vogliamo mettere bandierine ma presentare un nuovo modello alla cittadinanza e se viene condiviso è solo un grande piacere.

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Anche il Psd è favorevole a questo Pdl che considera un primo passo verso una mobilità sostenibile più ampia e organica che il nostro Paese può portare avanti anche in breve tempo. Su questo aspetto ci troverà sempre favorevoli. Il Pdl è basico, ma è un primo passo. 

Marianna Bucci, Rete

Non si va verso un obiettivo perseguito ogni volta che si parla di ecosostenibilità che significa anche sanzioni ad aziende che inquinano, ma quando si è parlato in Aula di questo ci si è tirati indietro. Il Pdl è solo di 6 articoli. Secondo noi ci sono molte parti mancanti o da integrare. Es. rispetto al posto auto riservato per le colonnine di rifornimento elettrico va spiegato che è consentito solo per il tempo della ricarica. Quindi indirizzare incentivi ad aziende che fanno ricerca per idrogeno. Altri aspetti da integrare, su cui comunque faremo emendamenti, l’indicare su un sito internet la presenza di ricariche pubbliche e private per far conoscere la disponibilità anche ai non residenti.

Iro Belluzzi, Psd

Ben venga questo primo passo ma si chiede che dopo il primo passo seguano iniziative verso una viabilità sicura e forme legate ad agevolazioni per la ricerca e l’insediamento a san Marino di determinate strutture.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Questo Pdl dà idea di fretta, ci sono errori di grammatica, mancano pezzi di frasi. Si dice che il 10% di posti auto va riservato a mezzi elettrici, ora, abbiamo già difficoltà a far riservare ai cittadini posti per disabili, e diamo questo tipo di disposizioni senza neppure comminare sanzioni? Si continua a presentare un progetto con ottimi indizi ma non si scende nel particolare, nel vagliare tutte le situazioni possibili. A Margiotta: non è questione di mettere bandierine o dare merito di aver portato un progetto di legge pur buono ma monco. Tentiamo di fare un progetto pilota? Ben venga, ma invito a rileggere il documento per evitare errori ed entrare nel merito, con emendamenti cercheremo di rendere un unicum un progetto pilota. Ma in commissione bisognerà rimettere mano completamente al testo.

Marco Podeschi, segretario di Stato replica.

Mi scuso per i disguidi nel testo, interverremo in Commissione. Credo che quando si parla di ambiente si faccia fatica a dividere tra sensibilità di maggioranza e opposizione. C’è attenzione unanime da parte delle segreterie di Stato per la mobilità sostenibile. Con l’Università di San Marino stiamo lavorando per attivare collaborazioni sulla ricerca di idrogeno. A San Marino potrebbe essere settore di nicchia che può portare economia e ricadute etiche importante. Il problema non è avere una legge di 6 articoli ma l’approccio, le interazioni tra mezzi di trasporto (es. autobus-funivia), occorre ripensare l’acquisto degli automezzi dello Stato. Il salto in avanti si fai in questo senso, c’è un salto culturale che tutti dobbiamo fare come maggioranza e opposizioni, ci sono scelte da fare anche senza bisogno di una legge.

 

Comma 12. Progetto di legge “Modifica articolo 199 ter del Codice Penale” , prima lettura

Nicola Renzi, segretario di Stato con delega alla Giustizia, dà lettura della relazione:

L’articolo 6 della Convenzione Onu sulla Criminalità organizzata (Palermo 2000) ratificata con decreto consiliare il 22 giugno 20120 n.107 stabilisce che gli Stati devono adottare “le misure legislative e di altra nature necessarie a conferire il carattere di reato laddove commessi intenzionalmente, all’acquisizione, possesso o utilizzo dei beni sapendo che tali beni sono proventi di reato”. Le disposizioni citate erano state recepite nell’ordinamento sammarinese  con alcuni correttivi volti a colpire i casi più gravi di impiego di denaro o beni di provenienza criminosa. Il Collegio Garante, tuttavia, ha ritenuto che non fosse legittimo circoscrivere l’applicazione della norma ai soli casi di possesso da parte di soggetto già condannati per reati più gravi; in particolare il Collegio Garante ha ritenuto che l’attuale versione dell’articolo 199 ter si risolvesse in una irragionevole discriminazione, dal momento che il condannato per gravi reati veniva considerato diversamente rispetto al soggetto incensurato. Lo stesso Collegio Garante ha ritenuto altresì ragionevole limitare la sanzione penale ai soli casi di condanna per uno dei gravi reati indicati all’articolo 147 comma 10 mutuato dagli strumenti internazionali che accompagnano le convenzioni suddette. La dichiarazione di incostituzionalità crea una grave lacuna nell’attuazione delle sopra citate convenzioni, suscettibili di determinare conseguenze verso il Paese. Il presente intervento normativo si rende perciò necessario al fine di scongiurare che il Paese si trovi in una situazione di imbarazzo in occasione delle prossime valutazioni a livello internazionale, e si pone in linea con le indicazioni del Collegio Garante, in quanto rimuove gli aspetti della normative vigente reputati costituzionalmente illegittimi.

Il Pdl fa proprie linee di indirizzo che il Cgg ha voluto raccomandare all’esecutivo per continuare una politica ferma nell’ottica della trasparenza e della lotta al riciclaggio e al terrorismo. Il Vulnus che si è creato con la sentenza del Collegio garante impone vi sia rapida soluzione e nuova formulazione dell’articolo che questo Pdl si pone come obiettivo. Siamo giunti a una proposta condivisa all’interno della Commissione Affari giustizia, aperta oggi a nuove valutazioni in seno a quest’Aula, oggetto già di alcune valutazioni da parte dell’Ordine degli avvocati. Questa formulazione recepisce tutte le raccomandazioni delle Convenzioni internazionali, tra cui anche quelle del Gafi, che prevedono anche trattamenti con aggravanti per alcune tipologie di professioni.

Enrico Carattoni,Ssd

E’ buona base di partenza, auspico un intervento ulteriore di miglioramento in Commissione e mi auguro una veloce approvazione con la ponderazione di interventi migliorativi.

 Roberto Ciavatta, Rete

E’ vero i lavori in Commissione Giustizia hanno registrato ampia collaborazione trasversale. La formulazione iniziale era diversa e questo testo è sicuramente migliorativo. Ci sono state segnalate perplessità dalle categorie. Noi stabiliamo che può essere punito chi usa denaro sapendo provenga da misfatto. Ma nel momento in cui un avvocato difende nel secondo grado una persona condannata in secondo grado, l’avvocato è tenuto a difenderla e al segreto d’ufficio. E deve essere il tribunale a decidere che la cifra data dal cliente all’avvocato sia provente di reato. Ma se l’avvocato sa che il suo compenso deriva da reato è tenuto comunque alla difesa. E’  un elemento di delicatezza che la Commissione dovrà affrontare con il confronto continuo con l’Ordine degli avvocati.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

In Commissione Giustizia si è discusso su come trovare soluzione dopo la sentenza del Collegio garante e mantenere il rispetto delle convenzioni internazionali. In Commissione c’è stato un giusto confronto con l’Ordine degli avvocati sul diritto di esercitare la difesa per l’imputato. E’ una problematica cui dovremo dare soluzione, è emersa sicuramente anche in altri Paesi e dovremo vedere che soluzioni hanno adottato e vedere di recepirle nel nostro ordinamento.

Eva Guidi, Ssd

Questo progetto va a colmare un vuoto che si è creato dopo la sentenza del Collegio garante con la dichiarazione di incostituzionalità del precedente articolo 199 ter. La materia di antiriciclaggio e antiriciclaggio riguarda la collaborazione internazionale e il provvedimento esaminato recepisce tre convenzioni di Onu, Consiglio europa e Strasburgo. Si è trovata una formulazione che possa evitare possibili future incostituzionalità. Contenta che si terrà un confronto con l’Ordine degli avvocati sugli aspetti sollevati.

Federico Pedini Amati, Mdsi

Per trovare una soluzione alla possibile problematica che dal punto di vista degli avvocati è comprensibile, avrei una proposta, la farò in separata sede. Forse meglio di me troveranno soluzione gli avvocati stessi che si confronteranno con il segretario di Stato. Mi aspetto di trovare òa modifica prima della seconda votazione della legge, attendiamo il confronto con gli addetti ai lavori. In modo si evitino nuovamente situazioni paradossali che ci impongano di tornare nuovamente su questa norma.

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Attendiamo il confronto con l’ordine per ricercare soluzioni possibili.

Margherita Amici, Rf

Ci vuole molto poco a fare in modo che il reo non conosca la provenienza del denaro nel momento in cui lo riceve. Ci sarebbe da fare una riflessione più ampia sulla possibilità dello Stato di perseguire queste condotte criminose. Se tale dolo si va a circoscrivere nel momento del recepimento del denaro si introduce un onere della prova eccessivamente gravoso e creare fattispecie penale senza riscontro nella realtà. Siamo in prima lettura, c’è spazio per trovare una formulazione più felice della norma.

Marco Gatti, Pdcs

Se ho capito bene dal segretario di Stato, si intende aumentare le pene per particolari categorie, chiedo maggiori informazioni in merito. Non vorrei fossero colpiti sempre i professionisti e non vorrei si finisse che non ci siano più professionisti a San Marino. Le pene devono essere uguali per tutti, non in funzione del proprio mestiere.

Luca Santolini, C10

Volevo ringraziare consiglieri di maggioranza e opposizione, abbiamo lavorato tutti insieme per evitare a San Marino imbarazzi che potevano nascere a seguito della sentenza del Collegio Garanti, mi unisco alla richiesta di lavoro e confronto con professionisti che potrebbero avere conseguenze con l’approvazione di questo testo.

Alessandro Mancini, Ps 

Credo i quesiti posti da consigliere Gatti debbano trovare risposte. Mi auguro ci si concentri con molto buon senso a quanto serve per essere omologati a normative internazionali, compatibilmente alle caratteristiche del nostro micro Stato.

Roberto Giorgetti, Rf

Obiettivo del provvedimento è tutelare il nostro sistema Paese da certi crimini che possono avere conseguenze disastrose, tanto più per un paese come San marino che deve essere rispettoso delle regole riconosciute dalle comunità internazionali. Dobbiamo essere rigorosi per non ricadere in errori di cui ancora paghiamo il prezzo. Questo Pdl nasce poi dalla sentenza del Collegio garante che ha creato un vulnus rispetto le convenzioni internazionali per limitare riciclaggio, La sentenza, molto discutibile, ha creato questo presupposto e il progetto rimette in carreggiata il nostro sistema.

Iro Belluzzi, Psd

Non può essere minato il diritto alla difesa per tutti, da Paese civile dobbiamo pesare che chi ha compiuto un crimine, finché non è giudicato colpevole, abbia necessità di essere difeso.

Gian Matteo Zeppa, Rete

E’ vero che dobbiamo tutelare lo Stato in primis dei  professionisti che devono avere però una loro deontologia. In commissione Antimafia è emerso che alcuni non avevano deontologia. La legge è interpretabile.

Dalibor Riccardi, Psd

Sono stato uno di quelli che aveva sollecitato il segretario ad accelerare e lo ringrazio in aula per averlo fatto. Questa modifica viene fatta sulla base della decisione del Collegio garanti che ha creato un vuoto normativo molto pericoloso.

Nicola Renzi, segretario di Stato, replica.

Su alcune applicazioni credo che alcune volte ci siamo fatti male da soli, ma attenzione a pensare si possa derogare alla direzione intrapresa, certo dobbiamo essere razionali nell’applicazione dei principi ma non possiamo pensare di trovare cavilli o deroghe. Credo da questo dibattito siano emerse diverse possibili interpretazioni tra due diritti concorrenti, da un lato il sacrosanto diritto alla difesa, dall’altro lato ci possono essere gli abusi che possono essere in atto con le categorie più a contatto con chi compie questi abusi. Non sono io, ma il Gafi a dirlo che certe categorie sono in prossimità. Lo scopo che dobbiamo prefiggerci è fare le leggi più chiare possibili, valutando poi certamente quale sia la giurisprudenza che si consolida. Ci sarà il tempo di confrontarsi. Dovremo fare di tutto per concordarci nuovamente e portare in Commissione e poi in Aula questo testo che ha il valore di confermare che la strada intrapresa da San Marino e che anche questo Consiglio e questo governo non vogliono assolutamente tornare indietro.

 

Comma 13.  Protetto di legge di iniziativa popolare che introduce nel codice stradale l’obbligo di soccorso di animali in caso di incidente

Mirko Tomassoni, Ssd dà lettura della relazione introduttiva:

Con il presente Progetto di Legge si intende introdurre nella Repubblica di San Marino una normativa per rendere obbligatorio il soccorso di animali vittime di incidenti stradali. Si tratta di una misura innovativa che denota il senso di civiltà di un popolo equiparando l’ordinamento sammarinese a quello italiano, dove con la Legge n. 120/10 “Disposizioni in materia di sicurezza stradale” è stato introdotto un’importante disposizione a tutela dei diritti degli animali. Questa proposta normativa prende atto del cambiamento del sentire comune sul dovere di anche agli animali quali esseri senzienti che soffrono, provano dolore e angoscia in una situazione drammatica qual’ è un incidente. Purtroppo gli ultimi fatti di cronaca illustrano sempre più casi di animali investiti e di pirati della strada, i quali noncuranti del danno cagionato, proseguono la propria corsa senza fermarsi ed omettono di prestare loro soccorso, pur accorgendosi dell’accaduto. Spesso l’animale ferito viene lasciato al suolo, a rischio non solo della propria vita ma anche di quella degli altri utenti della strada, che possono rischiare a loro volta un incidente per evitarlo. Tali comportamenti incivili e disumani preoccupano la popolazione sammarinese che dimostra una crescente sensibilità verso la condizione e il rispetto degli animali, Il presente Progetto di Legge propone una modifica al Decreto 26 Maggio 2008 n.81 “Codice della Strada”, introducendo l’Art. 45-bis che prevede il diritto degli animali coinvolti in un incidente ad essere soccorsi, la possibilità per i mezzi di soccorso veterinari di utilizzare sirene e lampeggianti e le relative sanzioni in caso di soccorso mancato, integrate nell’Art 60 del Decreto Delegato medesimo.

            Nell’Art I del presente Progetto di Legge, viene quindi previsto l’obbligo di soccorso per gli animali coinvolti in un incidente stradale, per una causa comunque riconducibile al comportamento dell’utente della strada. In tal caso si applica il trattamento sanzionatorio con la previsione della sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma pari alla 3° categoria. Non si fermano qui i doveri, poiché la norma aggiunge che “le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o selvatici, debbano porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso”.

La previsione della sanzione amministrati va, in questo caso é del pagamento di una somma pari alla 2° categoria. La differenza rispetto alle due variabili può comprensibilmente ravvisarsi nel maggiore onere di responsabilità che spetta a colui che investe l’animale, rispetto a colui che si trova coinvolto nell’incidente, pur non essendone l’autore. Tuttavia, si evidenzia un dovere di soccorso parimenti incisivo, infatti entrambe le tipologie devono attuare ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso, per quanto sanzionato in modo differente. Applicare l’una o l’altra disposizione impone di considerare la dinamica dell’incidente e la riconducibilità del sinistro al comportamento dell’utente che non ponga in essere misure idonee ad assicurare l’immediato soccorso dell’animale. In termini economici il presente Disegno di Legge non graverà sul bilancio dello Stato, poiché naturalmente l’introito delle sanzioni irrogate andrà a favore del Pubblico Erario come per le altre infrazioni stradali ed anche perché il Servizio di Sanità Veterinaria e Igiene Alimentare (U.O.S) svolge tutt’oggi una reperibilità veterinaria per il soccorso degli animali incidentati, anche in orario festivo e notturno.

            Nei casi previsti dalla norma il conducente o l’utente della strada dovrà attivarsi per prestare immediato soccorso all’animale, trasportandolo prontamente presso un ambulatorio veterinario, oppure avvisando Polizia Civile, o Gendarmeria, o Guardie di Rocca, che potranno allertare il veterinario reperibile del Servizio di Sanità Veterinaria e Igiene Alimentare (U.O.S). Il Progetto dì Legge prevede altresì la possibilità per i mezzi di soccorso veterinari (ambulanze veterinarie ed autoambulanze) di utilizzare sirene e lampeggiante. Per quanto al momento non siano presenti in territorio sammarinese ambulanze veterinarie o altri mezzi a ciò adibiti, sì auspica per il futuro l’attivazione di questo utile e importante servizio.  Al momento, in assenza di una norma in materia, soccorrere o meno un animale investito rimane una questione di coscienza, invece con il recepimento della presente Proposta, sottoscritta e condivisa da molti cittadini, chi investe un animale in strada non potrà più fare finta di niente, poiché sarà obbligato per legge a soccorrerlo

Valentina Bollini, C10

Il progetto di legge nasce a seguito di un episodio increscioso avvenuto a Fiorentino dove un automobilista ha investito e provocato la morte di un cucciolo di cane, senza poi fermarsi e recarvi soccorso. La norma vuole puntare al senso di responsabilità civile verso gli utenti della strada ed è orientata anche alla sicurezza stradale.

E’ anche un discorso di prevenzione. Nel causo di fauna selvatica i provvedimenti possono essere anche di carattere informativo.

Marco Nicolini, Rete

Non essendo noi in grado ancora di aver insegnato agli animali di attraversare la strada, rendiamo obbligatoria una condotta di empatia che dovrebbe essere insita nella nostra natura, soccorrere un animale ferito. Spero in una votazione palese ed invito a votare questo Pdl.

Giovanna Cecchetti, Ps

E’ imprescindibile il grado di civiltà di uno Stato si misura anche da come tratta l’ambiente e gli animali. Sosterrò questo Pdl che sostiene il diritto degli animali ad essere soccorsi, e al contempo obbliga persone coinvolte a prestare tempestivo intervento di soccorso. Unico mio dubbio sono le sanzioni, andrei a rafforzarle con sanzioni di rilevanza penale.

Augusto Michelotti, segretario di Stato per l’Ambiente

La civiltà passa anche nel capire queste cose, queste leggi non dovrebbero esistere, dovrebbe esistere una coscienza sociale, ma purtroppo succedono fatti negativi e ci sono leggi che ci qualificano e ci rendono migliori. Mi auguro passi senza problema questo provvedimento per rispetto verso gli animali che non possono difendersi da soli.

Marina Lazzarini, Ssd

Ringrazio la signora Manuela Stolfi che ha presentato questo progetto. Più volte ho prestato soccorso ad animali investiti, è vero che esistono pirati della strada che nom soccorrono nemmeno le persone, c’è ancora molta strada da fare. Questo Pdl va nel senso di tutelare gli animali da inutili sofferenze. Mi auguro questa legge possa essere accolta dopo un’attenta analisi in Commissione.

Dalibor Riccardi, Psd

Anche io mi associo a ringraziare chi ha proposto questa legge di iniziativa popolare. Credo questo sia un tema di forte impulso sociale e mostra civiltà, lo condivido. E condivido anche io le osservazioni di Cecchetti sulle sanzioni e mi auguro siano trasformate da amministrative a penali per chi crea l’incidente.

Elena Tonnini, Rete

Concordo pienamente con il pdl presentato, credo sia dovere della politica capire non solo quali possano essere interventi ‘a valle’, dobbiamo cercare di attivare al di là degli interventi punitivi, bisognerebbe che la politica inizia a considerare tutti gli impatti, anche economici. C’è un discorso assicurativo, sanitario, di tanti settori, non dovrebbe essere un tema solo ‘per chi ama gli animali’. Poter portare per esempio a curare un animale selvatico incidentato in un Cras non fuori territorio aiuterebbe, come la creazione di un corpo di guardie ecozoofile. Abbiamo guardie ecologiche, realtà esistenti possono essere integrate. Qui il tema è di valutare tutte le implicazioni, anche economiche. Cercheremo di portare emendamenti dopo il confronto con chi ha proposto questo Pdl.

 

Comma 15 Dibattito sulle linee di indirizzo per l’elaborazione del nuovo Piano Regolatore Generale.

Augusto Michelotti, segretario di Stato per il Territorio

Il nuovo Piano Regolatore Generale si presenta come una novità assoluta nel deprimente panorama urbanistico della nostra Repubblica. 11 precedente governo aveva fatto la scelta del gruppo di progettazione incaricando lo studio Stefano Boeri architetti s.r.l. coadiuvato nell’elaborazione da Mobility in Chain S.r.l. per la mobilità e N.Q.A. S.r.l. (Nuova Qualità Ambiente) per la Valutazione Ambientale Strategica.

L’ Urbanistica a San Marino, nonostante si parli di un paese a valenza statuale, non è mai stata una prerogativa importante della politica per poter determinare un’organizzazione efficiente del territorio con tutte le variabili che si possono intuire all’interno di un progetto generale. Evidentemente si poteva leggere, in base a deter minati comportamenti e a scelte fatte e non fatte, una precisa intenzione a deregolamentare piuttosto che mettere a regime un ordinato assetto del territorio. Nel caos, nella confusione, hanno prosperato e si sono allignati i germi della speculazione spicciola in cui, di conseguenza, si sono fatti largo i poteri forti che sono diventati sempre più forti e potenti in base alla commistione, ormai comprovata, tra affari e politica.

Un periodo oscuro quello dell’ urbanistica recente che va da metà degli anni ’80 a tutti gli anni ’90 e 2000 fino ad arrivare alla crisi economica che, paradossalmente, ha determinato un arresto quali totale dell’ edificazione su tutto il territorio (compresi alcuni ecomostri fermi a metà cantiere) fermando nel contempo la speculazione. Dico urbanistica recente perché la nostra storia urbanistica moderna risale ai primi interventi progettati dall’ ing. Gino Zani nella sua veste di Ingegnere capo dell’ Ufficio Tecnico. Stiamo parlando degli anni 20/30 e i progetti riguardavano piccoli ampliamenti edificatori dei centri abitati per razionalizzare la logica espansione dovuta alle sorgenti esigenze della popolazione.

Si arrivò poi al dopoguerra che non registrò particolari interventi sul territorio (il Kursaal forse?) fino alla costruzione della superstrada che determinò invece una consistente rivoluzione nel quieto panorama edificatorio della Repubblica. Naturalmente, fino a quel momento, tutto lo sviluppo edilizio si basava sulle condizioni economiche generali che erano abbastanza limitate; poi venne il boom economico che si manifestò partendo dalla metà degli anni ’50, per tutti gli anni ’60 e ’70, per poi proseguire, sull’ onda di un certo abbrivio, fino al determinarsi di condizioni non più compatibili con una gestione dell’economia interna basata su criteri non coerenti con una corretta economia che possa certificarsi in trasparenza soprattutto nei confronti dell’ Europa.

L’esplosione di un mercato edilizio strettamente collegato al nuovo benessere della popolazione) si asserragliava principalmente in aderenza alla Superstrada, vero asse portante del traffico veicolare sammarinese che attirò verso di sé ogni attività economica presente  allora  nel  paese.  A  metà  degli  anni  ’70  si  cominciò  a  sentire  l’esigenza di regolamentare questo rapido sviluppo edificatorio lasciato fino a quel momento a gestioni tecnico politiche più che altro basate su un perdente buon senso e sulla pratica diffusa di speculare sui terreni agricoli trasformandoli in lottizzazioni edilizie sparse che poco confacenti erano per le esigenze urbanistiche di un paese piccolo come il nostro. Furono elaborate allora le norme transitorie che avevano più che altro uno scopo protettivo dal1’assalto al paese in piena deregolation. Si cominciava a pensare seriamente a creare norme urbanistiche che regolamentassero in maniera precisa e determinante il territorio; nel ’78„ con l’insediamento di un governo di centro-sinistra si arrivò finalmente alla creazione dell’Ufficio per la Pianificazione Territoriale (il cosiddetto Ufficio del Piano) a dirigenza Marino Grandoni che cominciò gli studi conoscitivi per la realizzazione del primo PRG della Repubblica di San Marino. Consulente incaricato era l’Arch. Giorgio Trebbi. Nel giro di tre anni si giunse alla definizione del primo PRG della Repubblica; l’idea progettuale era basata sul decentramento, cioè, cercare di riportare l’interesse dei cittadini e delle realtà economiche verso i castelli periferici disincentivando la costruzione a ridosso della superstrada e cercando di redistribuire la popolazione attiva all’interno di tutto il territorio. Non staró a descrivere la complessità delle tematiche elaborate e messe in essere all’interno di quel piano, vorrei solo far notare come la sua successiva gestione fu talmente sbagliata e deviante sui veri scopi progettuali (con una presenza invasiva e condizionante della politica) che vanificò completamente ogni nobile aspirazione di miglioramento degli stili di vita dei sammarinesi che una diversa gestione del PRG avrebbe apportato.

 A dieci anni di distanza, alla scadenza naturale del primo PRG si elaborò il secondo PRG con  

una  maggioranza  diversa,  (partito  Democratico  Cristiano  Sammarinese  e  Partito

Progressista Democratico Sammarinese); il dirigente dell’Uffico Urbanistica era l’architetto Gigi Moretti mentre il consulente incaricato era il prof. Leonardo Benevolo. I tempi brevi di elaborazione, la mancanza di una linea progettuale e l’assenza di un modello di sviluppo chiaro verso cui determinare il lavoro di elaborazione urbanistica, determinarono la nascita fii un PRG senza idee che potesse in qualche modo caratterizzarlo come il prodotto finale di un confronto e di una scelta d’indirizzo precisa per il paese. Si dimostrò invece come potesse sopravvivere un sottoprodotto di una identità urbanistica priva di valori e di scelte programmatiche in cui buona parte del lavoro di progettazione urbana veniva demandato a Piani Particolareggiati di successiva elaborazione. Il PRG del ’92 di del ineava come una banalissima assegnazione di indici urbanistici in aree più o meno vaste, in pratica un Piano di Fabbricazione. La gestione che poi se ne fece fu addirittura devastante in quanto, essendo mal strutturato e soprattutto privo della benché minima idea progettuale, non poteva fare altro che generare danni su danni. Il Testo Unico delle leggi Urbanistiche ed Edilizie, approvato nel 1995, non migliori la situazione e anzi, col passare degli anni, diventò un autentico colabrodo al punto che con tutti gli escamotage che erano stati messi in atto e che erano stati tollerati da un’amministrazione compiacente e sicuramente finalizzata a favorire l’ esuberante iniziativa privata i costruttori potevano a volte addirittura raddoppiare i volumi costruiti sfruttando interrati fasulli, seminterrati altrettanto fasulli, piani mansardati a volta anche al piano terra, e quant’altro, fioriere e altre amenità scaturite dalla feconda fantasia dei nostri manipolatori delle costruzioni. 

Dopo 25 anni di questo martirio con 15 anni di ritardo dalla scadenza naturale del Prg del ’92, finalmente si torna a parlare di urbanistica, quella vera, quella che ha idee valide e condivisibili, che punta alla soluzione dei problemi e delle criticità, quella che progetta il paese  e non conta solo le case. Quella che fa proposte di sviluppo e aspetta di condividerle con tutti i cittadini le forze e le categorie sociali, con le imprese e con i professionisti, con i giovani e gli anziani, con le persone bisognose di assistenza e con chi invoca il sacrosanto diritto a vivere in un Paese sano. Il punti del progetto:

 

San Marino, 20 aprile 2017/01

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