San Marino. Marino Cecchetti su L’Informazione di San Marino: recupero, a che punto siamo?

San Marino. Marino Cecchetti su L’Informazione di San Marino: recupero, a che punto siamo?

L’informazione di San Marino

Recupero, a che punto siamo?

Di Marino Cecchetti

 

La Democrazia Cristiana lunedì scorso ha preannunciato il ricorso al referendum nel caso che il Governo, espressione della coalizione Adesso.sm, proceda all’accensione del debito pubblico esterno (in aggiunta a quello interno di 350 milioni) per un ammontare di 500 milioni di euro. Si è arrivati ai 500 milioni grazie ai soliti azzeccagarbugli che, da Banca del Titano in poi, passando per Credito Sammarinese, Banca Commerciale Sammarinese, Euro Commercial Bank, non hanno fatto altro che succhiare soldi dallo Stato, privatizzando gli utili e socializzando le perdite, con la complicità dei politici e dei vertici di Banca Centrale.

Come uscirne? Il caso si prospettava gravissimo già alla fine della precedente legislatura tanto che la maggioranza di allora, San Marino Bene Comune, a due giorni dalle elezioni del 20 novembre 2016 presentò una finanziaria 2016 dove ( agli artt. 39 e 40), per fronteggiare la situazione, si prospettava come necessario, urgente e giusto il recupero della evasione della monofase e del credito di imposta erogato alle banche.

La coalizione Adesso.sm, in vista del ballottaggio del 4 dicembre, già il 23 novembre fece propria detta proposta e promise di sostenerla anche sul piano giudiziario. La finanziaria 2016, con quei due articoli citati compresi, fu approvata in Consiglio anche col consenso della opposizione.

E c’è stato ancora di più. Il 2 gennaio 2017, il Movimento Civico 10, divenuto forza di Governo, ha depositato il testo di una legge di iniziativa popolare, avente per oggetto i suddetti recuperi. Legge andata in prima lettura nella sessione consiliare del 20-24 febbraio 2017.

Da allora silenzio. La legge Civico 10 è ferma in Commissione consiliare. Perché? Non si conoscono altre iniziative per detti recuperi.

Lunedì scorso il Collegio dei Garanti si è pronunciato su un ricorso dei Commercialisti sugli artt. 39 e 40 della Finanziaria 2016, lasciando sostanzialmente invariata la questione dei due recuperi. .

Non ci sono più alibi per i politici né per quelli della maggioranza né per quelli dell’opposizione. Quei recuperi vanno fatti ed in tutta fretta. Vanno fatti prima di qualsiasi decisione sul debito pubblico. Altrimenti si alimenterebbe un clima che potrebbe sfociare in gesti assai più gravi di un referendum. Quando l’ambiente è saturo basta un cerino di idiozia per provocare un incendio.

 

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