San Marino. Lolli, avventuriero in Libia … tra i nomi del credito d’imposta

San Marino. Lolli, avventuriero in Libia … tra i nomi del credito d’imposta

L’informazione di San Marino

Un buco da oltre 3,5 milioni registrato nel fondo “Odisseo” che ricade sulla collettività / Lolli, avventuriero in Libia… tra i nomi del credito d’imposta 

Colpito da mandato di arresto in Italia e già condannato a cinque anni e mezzo a San Marino per truffa nella nota vicenda “Rimini Yacht”

Antonio Fabbri

Mentre Giulio Lolli si definisce “l’ultimo avventuriero” e in Libia si ritaglia la sua dimensione tra i fautori della rivoluzione imbarcato come comandante nella flotta libica, il suo nome compare tra i nomi dei debitori delle banche che hanno contribuito a creare il credito di imposta a carico dello Stato, confluito nel caso specifico, nel fondo “Odisseo”. 

Recentemente Lolli in una intervista a “La Stampa” ha dichiarato: “Fermiamo trafficanti e gommoni. Se qualcuno prova a impedircelo ricorriamo a qualsiasi mezzo”. Insomma, in Libia rivoluzionario e oggi comandante, in Italia ricercato per truffa.

Lolli non può tornare in patria, dato che sul suo capo pende un mandato di arresto per la nota vicenda denominata “Rimini Yacht”. Nel filone sammarinese, Lolli è stato anche condannato a cinque anni e mezzo di prigionia per truffa aggravata e alla confisca per oltre 623mila euro. Così Lolli, convertito all’Islam per onorare un “fioretto” fatto quando si trovava nelle carceri libiche, racconta via skype le sue gesta di soccorso agli sfollati e di blocco dei barconi degli scafisti. In Libia era stato condannato a 8 mesi per documenti falsi, ma poi lui stesso racconta di aver vinto tutte le cause che aveva pendenti, comprese quelle che ne chiedevano l’estradizione. In Italia è soggetto a mandato di cattura per avere raccontato a banche e finanziarie, situazioni non vere sugli yacht che comprava e vendeva. Raggiri, secondo l’autorità giudiziaria che lo ha condannato. A San Marino, si tratta di barche vendute più volte sulla base di documenti falsi e di ratei dei leasing non pagati per milioni di euro. Così da un lato tramite il suo blog “Giulio Lolli – l’ultimo avventuriero”, rifà il look alla sua immagine; dall’altro lato in Italia e a San Marino di pendenze ne ha lasciate diverse.

Così, stando agli elenchi distribuiti ai gruppi consiliari dalla Segreteria alle Finanze, a ricadere sulle spalle della collettività come credito di imposta, almeno sul Titano, ci sono oltre tre milioni e mezzo di euro conteggiati negli elenchi. I debiti vedono l’“avventuriero” riminese comparire come garante della Trade&Rent, società sottoposta a “giudiziale concorso dei creditori”, in fallimento insomma. Questi debiti da recuperare ammontano, da un lato, a un milione di euro tondo, dall’altro a 2.593.148,50 euro. Oltre 3,5 milioni complessivi, insomma, che finiscono in credito di imposta e in mancate entrate per lo Stato. Tra l’altro, non pare che Giulio Lolli – che comunque contesta le accuse che gli vengono mosse ogni volta che viene intervistato, pur non entrando nel merito – abbia intenzione di muoversi da dove si trova per salire sul Titano a onorare il suo ruolo di garante. 

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