Paolo Griseri di La Repubblica: San Marino, l’Europa ha un prezzo. Perso il 60% dei depositi bancari

Paolo Griseri di La Repubblica: San Marino, l’Europa ha un prezzo. Perso il 60% dei depositi bancari

La Repubblica 26 agosto 2017

La storia

Per uscire dalla lista dei “paesi canaglia” e negoziare con Bruxelles la piccola Repubblica ha fatto pulizia

San Marino, l’Europa ha un prezzo. Perso il 60% dei depositi bancari

 Paolo Griseri

Quando Renzi parla di costi non ricorre a una metafora. Parla proprio di economia: «In pochi anni — confessa — abbiamo ridotto del 60 per cento i depositi bancari nei nostri istituti». Il prezzo dell’onestà, verrebbe da dire. Uscire dalla black list, quella dei paesi canaglia della finanza, ha comportato notevoli sacrifici. Imporre l’abolizione del segreto bancario, consentire al sistema di controllo degli Stati europei di risalire all’identità dei correntisti, abolire per legge la possibilità di intestare i depositi a società anonime: tutto questo ha avuto un prezzo salato. Nel 2009 il totale dei depositi nelle banche sammarinesi ammontava a 14 miliardi. Un bel gruzzolo per un piccolo Paese di 34 mila anime che potrebbe trasferirsi senza difficoltà nello stadio di calcio di una media città italiana. Dal 2009 i 14 miliardi sono diventati 6,5, meno della metà. Il che, bisogna ammetterlo, la dice lunga sulla natura dei depositi di prima. «Certo — risponde Renzi — ma spiega anche la determinazione con cui abbiamo imboccato la strada della trasparenza».
C’è da chiedersi perché un piccolo Stato come San Marino, considerato un paradiso proprio grazie al suo splendido isolamento, abbia deciso di rinunciare ai privilegi a costo di rimetterci finanziariamente: «Perché — risponde il segretario di Stato — la trasparenza è la condizione indispensabile per aprirsi al mercato europeo. Un mercato importante, di 500 milioni di individui. Il trattato di associazione ci consentirà di attirare nuovi investimenti e aprirà molte più opportunità per le nostre imprese».
Il passaggio, ancora oggi, non è indolore. Anche se ormai le trattative per associarsi all’Ue («non aderire», precisa Renzi) sono ormai sulla buona strada: «Spero che tutto si possa chiudere entro un anno e mezzo. Ma non dipende solo da noi». Il crollo dei depositi, la vera e propria fuga di società anonime, fondi in odore di riciclaggio e altre forme di criminalità finanziaria, ha lasciato le banche del Granducato in braghe di tela. In questi giorni la banca centrale sta valutando l’entità dei crediti non esigibili o in sofferenza del sistema creditizio sammarinese. Le ipotesi che circolano parlano di un ammontare lordo di 2 miliardi di euro e si pensa alla costituzione di una bad company. «L’importante — per il nuovo governo del Titano — è che la gestione degli npl rimanga nelle mani della finanza di San Marino ». Questo per fugare le preoccupazioni di chi teme l’ingresso di speculatori stranieri. È in fondo questo timore ad animare le campagne dell’opposizione. Come i parlamentari del «Movimento Rete», una specie di versione sammarinese dei 5stelle, che ieri al meeting hanno contestato il governatore della banca centrale del Titano, Wafik Grais, accusandolo di avere interessi in comune con il finanziere lussemburghese Francesco Confuorti.
Della trasparenza fa anche parte la certezza della residenza, uno dei principi chiave per evitare cittadinanze di comodo. San Marino ha deciso di accogliere ogni anno un massimo di 50 nuovi cittadini. A condizione che acquistino un’abitazione del valore di almeno 500 mila euro e che aprano un deposito infruttifero di 600 mila euro della durata di almeno dieci anni. Insomma, un milione per diventare sammarinesi. I rischi di invasione sembrano scongiurati.
L’obiettivo è aprirsi al mercato del Vecchio Continente con un trattato di associazione
Il segretario di Stato di San Marino, Nicola Renzi, membro del governo che sta cercando di cambiare le regole della più antica Repubblica del mondo

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy