Segreteria Lavoro su posizioni CSU

Segreteria Lavoro su posizioni CSU

Apprendiamo con un po’ di curiosità mista a sorpresa la posizione pubblica della Csu sul tema del lavoro occasionale.
Curiosità dovuta, come sempre, all’approccio estremamente tagliente di certi comunicati stampa, sorpresa perché nel corso degli incontri il clima è giustamente diverso e più dialogante.
Nel primo tavolo di confronto che la Segreteria ha convocato con le parti sociali, un paio di settimane fa, sul tema del lavoro occasionale, si è respirato un clima costruttivo e positivo.
Se da un lato le categorie economiche hanno evidenziato la necessità di un utilizzo più flessibile del lavoro occasionale, senza i rigidi limiti dell’attuale normativa che di fatto in molti casi lo rendono inservibile ed inutilizzabile, il sindacato dal canto suo ha sottolineato la necessità che il lavoro occasionale goda di tutta una serie di diritti tipici del lavoro subordinato classico, senza creare forme di precarietà o di convenienza di questa forma di lavoro.
La Segreteria ha inteso andare incontro a entrambe le posizioni.
Riguardo alle richieste di parte sindacale, si è previsto:
1. che il lavoro occasionale (che, ricordiamo, sarà utilizzabile solo fino a 560 ore, cioè le 70 giornate lavorative già previste nella legge del 2014, ma convertite appunto in ore) preveda una maggiorazione retributiva a beneficio del lavoratore pari al 5% rispetto alle tabelle contrattuali, proprio in ragione della sua maggiore precarietà (oltre ad un ulteriore contributo del 5% a carico dei datori di lavoro per i lavoratori non iscritti alle liste di avviamento al lavoro, per disincentivarne l’utilizzo);
2. il versamento integrale dei contributi previdenziali senza alcuno sconto, mentre la normativa precedente prevedeva un sostanzioso abbattimento dei contributi a carico del datore di lavoro;
3. il godimento delle forme di salario differito (ferie, quota di tredicesima, di Tfr, ecc…) per i lavoratori, mentre la normativa precedente non le prevedeva;
4. una tassazione separata, più snella, sul reddito da lavoro occasionale del lavoratore, come per tante altre prestazioni o redditi. Tema che in ogni caso può essere oggetto di discussione.
Alla luce di quanto sopra, ogni paragone coi voucher italiani risulta assolutamente fuori luogo.
Ci risulta quindi onestamente difficile capire perché un lavoro che oggi a tutti gli effetti viene a costare di più per il datore di lavoro rispetto al lavoro subordinato classico, e che quindi non è sicuramente utilizzabile per eludere alcuna legge, debba generare tutte queste profezie di sventura. Ci risulta tanto più difficile visto che questa norma introduce diritti prima non previsti, a tutto vantaggio dei lavoratori.
Abbiamo certamente anche colto le sollecitazioni delle associazioni di categoria, di tutti i settori, perché ogni settore può necessitare di forme di lavoro occasionale per rispondere a esigenze contingenti. Esigenze che la normativa precedente rendeva troppo limitate, impedendo a questa forma di lavoro di svolgere la sua funzione di legge.
La nostra stella polare è sempre quella di dare risposta alle esigenze delle imprese, nel rispetto dei diritti dei lavoratori.
Invitiamo tutte le parti sociali a ragionare sulla base di questa logica, accettando il confronto con posizioni diverse, senza aut aut che hanno poco senso.
Il confronto sul tema è assolutamente aperto, secondo un calendario di incontri già concordato.

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