San Marino. Iss: SdS Sanità replica al Pdcs

San Marino. Iss: SdS Sanità replica al Pdcs

Continua lo stillicidio di attacchi alla Sanità sammarinese da parte del gruppo sanità del partito di opposizione Democrazia Cristiana. Sicuramente tale attenzione deriva dai tanti sensi di colpa che questo movimento politico si trascina da qualche tempo in seguito all’immobilismo che il paese ha subito durante l’inappropriata e inadeguata gestione dei suoi rappresentanti negli ultimi anni.

Impostare le modifiche normative e organizzative necessarie a garantire una situazione di normalità per l’ISS ha necessità di molto più tempo del previsto. La complessità che si è stratificata negli anni grazie all’incapacità di mettere in campo soluzioni strutturali e scelte coraggiose è oggi molto elevata e operare inseguendo le emergenze non semplifica il quadro.

La Segreteria di Stato con il supporto del Comitato Esecutivo ha da qualche mese messo in campo due azioni concrete per dare risposta alle numerosi criticità che riguardano le regole di ingaggio del personale sanitario. La prima è stata introdotta con la Legge Finanziaria di dicembre e consiste nella possibilità di emettere bandi di concorso per alcune posizioni per le quali non ci sono professionisti disponibili in territorio, cittadini o residenti, offrendo l’opportunità di partecipare a chi non ha questo requisito. Nessuna correlazione quindi con la precarietà di medici già in servizio.

La seconda prevede la predisposizione di una nuova legge che vada a regolamentare complessivamente e strutturalmente le regole di ingaggio e tutte le condizioni contrattuali del personale sanitario. Una normativa che ci permetterà di recuperare, speriamo in fretta, l’importante gap che ci separa dalla vicina Italia e ridare al nostro sistema la necessaria efficienza per operare in un mercato del lavoro sempre più competitivo e scarso di risorse umane a disposizione.

Invece di amplificare le criticità del nostro sistema, il partito di opposizione Democrazia Cristiana dovrebbe cospargersi il capo di cenere e chiedere scusa al paese per non essere stato in grado di mettere in campo per tempo queste soluzioni.

Invece di evocare i fantasmi di catastrofi imminenti evocando implosioni e chiusure di servizi, invece di giocare sempre la carta dell’allarmismo irresponsabile, perché non mettere a disposizione la vastissima esperienza acquisita in anni di responsabilità diretta nella guida del paese e la proverbiale cultura di governo?

Di cosa si ha timore? Che si riesca forse a fare qualcosa di buono per il paese? A mettere in campo idee e progetti che finalmente segnino un cambiamento radicale con il passato? Oppure si vuole contrastare con tutte le forze e con tutti i mezzi questo nuovo corso semplicemente per poter giustificare meglio il non fatto precedente e quindi alleviare in qualche modo i già richiamati sensi di colpa?

Atteggiamenti distruttivi e strumentali verranno da parte nostra sempre stigmatizzati e contrastati, per tutto il resto siamo sempre a disposizione e pronti al confronto.

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