Giuseppe Cerasa, La Repubblica. Il sogno di San Marino: diventare il primo Stato biologico

Giuseppe Cerasa, La Repubblica. Il sogno di San Marino: diventare il primo Stato biologico

La Repubblica
Il sogno di San Marino: diventare il primo Stato biologico al 100 per cento
Un progetto di riqualificazione della Repubblica più antica del mondo, che guarda a un futuro di turismo di qualità, basato su natura e gastronomia.
Giuseppe Cerasa
San Marino ha voglia di ripartire, ha voglia di confrontarsi su scenari sempre più internazionali e vuole provare a scommettere sul tavolo di un turismo raffinato, selettivo, di qualità, con proposte enogastronomiche in grado di attrarre sempre più i veri amanti della cucina d’autore, legata alla propria storia e a prodotti di eccellenza. Nel suo Dna ci sono i geni sempre evidenti della più antica repubblica del mondo, il primo documento che lo attesta porta la data del 1296 e da allora San Marino non ha mai perso la sua indipendenza, tranne che per sei mesi,. Dai suoi palazzi e dalle sue torri sventola orgogliosamente la bandiera bianca e azzurra a dimostrazione di uno status politico e amministrativo che in parecchi farebbero bene a studiare.
Soprattutto adesso che i Capitani Reggenti (sono sempre due, decidono all’unanimità, sono stati insediati il primo aprile nel corso di una bellissima cerimonia che si ripete nei secoli, sempre affascinante, e uno dei due Matteo Ciacci con i suoi 27 anni è il più giovane capo di Stato del mondo) vogliono portare a termine un processo di affrancamento da un passato non sempre cristallino che ha visto associare San Marino ai paradisi fiscali più incalliti, pronto ad aprire le casseforti delle sue banche alle incursioni di capitali stranieri sempre alla ricerca di luoghi sicuri per il riciclaggio e per la costituzione di società anonime. “Da circa dieci anni lo scenario è cambiato: San Marino ha dichiarato la guerra ai capitali sporchi, ha fatto luce su ogni aspetto che potesse consentire il ripetersi di attività criminose. Ma questo in pochi lo sanno”, si rammarica Nicola Renzi, 39 anni, ministro agli Affari esteri e alla Giustizia. “Nel 2008 eravamo in mezzo ad una tempesta perfetta. Abbiamo approvato norme severissime sull’antiriciclaggio, abbiamo abolito il segreto bancario, non c’è più l’anonimato societario. Abbiamo stipulato una convenzione d’avanguardia contro il terrorismo, contro il traffico delle opere d’arte, i nostri processi durano in media due anni e in un mese chi ci chiede una rogatoria viene messo in condizione di averla. Siamo usciti così dalla black list e adesso guardiamo al futuro.”
Sul percorso da intraprendere a San Marino si hanno le idee chiare: turismo, turismo, turismo ed enogastronomia di qualità. Il ministro Renzi ha in mente di legare la strategia del suo piccolo Stato al rilancio di produttori di nicchia impegnati a fare miele, a produrre carne e vino, birra, salumi, frutta e verdura con suggestioni enogastronomiche in grado di modificare le rotte del turismo gourmet. Per far questo immagina di costituire il primo stato al mondo interamente bio e lo dice con orgoglio, mentre consiglia la tagliatella di seppia con salsa al ricciolo, il suo nero e il cerfoglio, che è un must della cucina di Luigi Satrini, lo chef che ha portalo la stella Michelin sul monte Titano. Nel suo ristorante Righi si coniugano storia, eleganza e prezzi ragionevolissimi. Ci piace citare per caso il menù del pranzo di Pasqua: crema di indivia riccia, stracciatella, astice, crumble di pane all’aneto; Quaglia arrostita, vellutata di patate, asparagi, spugnole: Tortelli di borragine ripieni con ricotta affumicata, datterini e pecorino; Agnello in due cotture, purè di Piselli, carciofi, nepetella; Mango, cocco e passion fruit: Piccola pasticceria. Il tutto per 55 euro, bevande escluse. Giudicate voi..Noi che abbiamo pranzato lì due giorni prima di Pasqua possiamo assicurare che il servizio era perfetto, la vista straordinaria e i cibi equilibrati e riconoscibili. Viva il territorio e le sue tradizioni antiche.
E su questa strada San Marino vuol marciare e andare avanti a passo spedito. È la scommessa del ministro della Cultura Marco Podeschi, che assieme al suo collega ha fatto del viaggiare e del turismo consapevole una strategia di governo. Niente giochi pirotecnici, ma qualità e innovazione: “Il nostro futuro si gioca su questa strada, i nostri attrattori vanno adattati alle nuove spinte mondiali e noi con la nostra storia e la nostra voglia di vincere siamo pronti a questa sfida”. E chissà che San Marino presto non faccia parlare di se’ in positivo. Sin dal prossimo anno, quando dovrebbe arrivare il si dalla comunità europea: la repubblica più antica del mondo si è decisa al gran passo. Nove anni fa è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco. E adesso tocca all’Europa accoglierla.

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