San Marino. Caso titoli e “cerchio magico”: le ricostruzioni degli inquirenti

San Marino. Caso titoli e “cerchio magico”: le ricostruzioni degli inquirenti

L’Informazione di San Marino 

Caso titoli, “il cerchio magico” veicolava informazioni riservate 

Ordinanza descrive quello che il magistrato definisce un “sodalizio” tra ex vertici di Bcsm e Confuorti al quale appaiono asserviti 

Antonio Fabbri

L’ordinanza del Commissario della legge Simon Luca Morsiani che sta indagando sul cosiddetto “caso titoli”, porta alla luce il “cerchio magico” che era al vertice di Banca Centrale e che aveva il suo fulcro, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, nell’ex Direttore Lorenzo Savorelli e nel membro della vigilanza Filippo Siotto, con l’appoggio di Mirella Sommella, pure lei della vigilanza. Ex vertici di Banca Centrale che però, in spregio a doveri di ufficio e di riservatezza, riferivano a soggetti esterni, tra cui la magistratura individua Francesco Confuorti che, nelle comunicazioni ricavate da e-mail sequestrate o dall’estratto della messaggistica dei telefonini, veniva individuato come “A” o “F” o “FC”, e altre sigle o pseudonimi.

Il reato per cui si indaga Il titolo di reato per il quale si indaga è al momento amministrazione infedele continuata per favorire interessi privati, a carico di Savorelli e Siotto e altri soggetti che nel provvedimento non sono esplicitati. Si evince inoltre dall’ordinanza come emergano anche profili di violazione della riservatezza, in particolare per le comunicazioni interne riservate che gli ex vertici di Banca Centrale condividevano con soggetti esterni. Nello specifico viene citato Francesco Confuorti, che dava anche indirizzi e direttive agli ex vertici di Bcsm per la loro attività. Un rapporto, quello che riguarda Confuorti con Savorelli, Siotto, Sommella e in alcuni casi anche Grais, che parte da lontano, dato che gli inquirenti rilevano come l’esponente della Advantage financial sia stato mittente o destinatario di 146 comunicazioni tra l’11 aprile del 2016 e il 3 settembre 2017.

L’accusa mossa L’ex Direttore generale, che agiva di intesa con altri, è accusato in particolare di alcuni fatti che vengono ricostruiti nella premessa delle oltre 40 pagine dell’ordinanza. Si parte dal non aver ottemperato ad una delibera del Consiglio Direttivo di Banca Centrale che imponeva una rendicontazione delle azioni che venivano eseguite. Rendicontazione e informazioni che, secondo l’accusa, l’ex Direttore non fornì o fornì incomplete al Consiglio Direttivo. Oltre a questo è accusato di aver superato i limiti del mandato ricevuto, in violazione del regolamento di Bcsm e senza le dovute autorizzazioni. In particolare gli inquirenti citano la ormai nota “operazione titoli”, con l’investimento di oltre 43 milioni di euro. Infine viene contestato il trasferimento temporaneo su un conto titoli aperto presso BancaCis, per oltre 64 milioni, in funzione di una operazione di finanziamento che, tuttavia, non risulta concretizzata. Una operatività di Siotto e Savorelli, attuata all’insaputa del Direttivo di Bcsm e non rendicontata. Nello specifico l’ordinanza evidenzia come la compravendita dei titoli Demeter abbia comportato l’azzeramento di posizioni di clienti di BancaCis. Clienti che l’ordinanza indica come tutti in qualche modo legati a Francesco Confuorti e alla sua Advantage Financial, che sono stati così avvantaggiati, secondo l’accusa, dall’operazione attuata dall’ex vertice di Banca Centrale.

Il “sodalizio” messo in piedi Dall’ordinanza emerge come Siotto e Savorelli fossero i referenti di quello che l’inquirente definisce un “sodalizio” che aveva determinati scopi e messo in piedi ancora prima della assunzione in Banca Centrale. Un sistema – dice l’ordinanza di Morsiani – che scambiava informazioni, che avrebbero dovuto essere riservate, anche col finanziere Confuorti, soggetto esterno appunto cui gli ex vertici di Bcsm appaiono asserviti, e che riguardavano i temi di azione più rilevanti di Banca Centrale: dall’organigramma di Via del Voltone, al licenziamento di dipendenti, dall’Aqr alle operazioni Asset e Cassa, alle consulenze, all’adozione di provvedimenti normativi funzionali alle esigenze di Via del Voltone. 

I contatti con alcuni ex consiglieri di Cassa Che Confuorti fosse referente anche di ex membri di Carisp era emerso già da un altro procedimento (l’informazione del 2012-2017) innescatosi sulla base di una e-mail a lui indirizzata da alcuni membri dell’ex Cda di Cassa. Legami poi con Savorelli erano emersi quando, subito dopo il licenziamento dell’ex Direttore di Bcsm da parte del Comitato per il Credito e Risparmio (Ccr), erano subito seguite a cascata le dimissioni di alcuni membri del Cda di Cassa: Borri, Cartanese e Cotella. Rapporti, questi, richiamati anche nell’ordinanza sul “caso titoli”, nella quale emerge, in particolare su Cassa, anche una certa conflittualità tra la linea veicolata da Savorelli e le decisioni del Ccr. Divergenza che, oltre al famoso dito medio, fu uno dei principali motivi del licenziamento di Savorelli cui seguì anche la famosa e-mail sulla “situazione” di Cassa inviata dall’ex Dg al Fmi, che pure l’ordinanza richiama.

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