San Marino. Intervento Gruppo Consigliare PSD

San Marino. Intervento Gruppo Consigliare PSD

Considerato il perdurare del dibattito intorno alle vicende legate ai percorsi di ristrutturazione del sistema bancario avviato dalla vecchia dirigenza di Banca Centrale, fino ad arrivare all’apertura delle indagini giudiziarie dalle quali emerge – da ciò che si legge nell’ordinanza del Commissario della Legge Morsiani relativa al cosidetto “Caso Titoli” – un quadro di interferenze, veramente inquietanti di soggetti esterni alla Repubblica, in connessione con rappresentanti delle Istituzioni sammarinesi. Su questi fatti, il Gruppo Consiliare del PSD vuole esternare alcune considerazioni, per cercare di dare un contributo a quella che può essere una più fedele rappresentazione degli accadimenti legati alla sopra accennata vicenda.
Prima di tutto, senza tema di smentita, affermiamo di non aver avuto mai il piacere di conoscere il dott. F. Confuorti né siamo a conoscenza di sue collaborazioni o convenzioni con la Repubblica di San Marino.
Consideriamo inaccettabile il tentativo messo in atto da parte della maggioranza, dal Governo e soprattutto del Segretario alle Finanze Celli, di far ricadere la responsabilità di quanto accaduto e di quello che potrà accadere sul precedente Esecutivo, perché reo di aver nominato l’ex Presidente Grais e di conseguenza l’ex DG Savorelli.
Vogliamo ricordare alcuni passaggi di come avvenne la nomina di Grais: per la selezione fu svolto un bando di selezione internazionale, che portò alla sua nomina. Nel corso di tale selezione, anche a causa della defezione di alcuni partecipanti, la sua candidatura risultò quella maggiormente rispondente alle necessità del nostro sistema bancario contestualizzato alla fase che stava attraversando. La sua visione e le idee che aveva rappresentato al Governo di allora avevano pienamente convinto tutti; a tal proposito vogliamo ricordare la soddisfazione che anche il bancario ebbe successivamente all’incontro con il dott. Grais.
In seguito, rispettando la normativa vigente ed il regolamento di BCSM – rispetto garantito anche dal vecchio Governo ovviamente – il dott. Grais proseguì con la nomina del Direttore di Banca Centrale, che fu individuato nelle figura di Savorelli.
A tal proposito viene spontanea una considerazione relativamente a quanto dichiarato qualche giorno fa dal Segretario Celli, riguardo al grande rispetto che il Governo ha dell’autonomia delle Istituzioni sammarinesi e nello specifico di Banca Centrale: a questo punto non sarebbe opportuno che l’attuale Direttore si dimettesse e che venisse dato il mandato al Presidente Tomassetti di individuare il nuovo Direttore?
Al di là di questa piccola digressione, che consideriamo però di sostanziale importanza, riportando l’attenzione su quanto poi è accaduto, si rimanda ogni responsabilità al Governo attuale, il quale non è stato in grado di controllare che le linee di indirizzo rappresentate da Grais venissero realizzate dalla dirigenza di Banca Centrale e dal dott. Savorelli ovvero dalla struttura a lui collegata.
Siamo certi che se ciò fosse stato fatto, oggi avremmo una condizione totalmente differente, anche con il supporto del dott. Grais.
La stessa responsabilità la imputiamo a quelle forze politiche ed in primis ad Alleanza Popolare, oggi Repubblica Futura, perché in nome di una battaglia ingaggiata contro la vecchia governance di Cassa di Risparmio perseguendone la defenestrazione, non avendo trovato convergenze con i vecchi alleati di governo per il raggiungimento di tali obiettivi, ha preferito costruire un altro governo che le permettesse di raggiungere i “grandi risultati” per Cassa di Risparmio che sono sotto gli occhi di tutti.
Vogliamo chiudere queste brevi considerazioni invitando il Governo, ma soprattutto il Segretario Celli ad abbandonare il maldestro tentativo di attribuire i suoi fallimenti ad altri, augurandogli infine di trovare il coraggio che deve avere un uomo di Stato, assumendosi una volta tanto le proprie responsabilità.

San Marino, 13 giugno 2018

Il Gruppo Consigliare del PSD
Iro Belluzzi e Gian Carlo Capicchioni

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