L’informazione di San Marino
Complicazioni mediche
Marino Cecchetti
L’Istituto per la Sicurezza Sociale fu in assoluto la migliore realizzazione del governo socialcomunista che ha retto il Paese nel primo dopoguerra, a metà del Novecento. Artefice, in primis, Gino Giacomini. Dopo Rovereta l’Iss, grazie a uomini illuminati come Federico Bigi, anziché demolirlo – come da sinistra si paventava – è stato rinvigorito con l’apporto di nuove risorse e con l’ampliamento dei servizi. Nel riformare la pubblica amministrazione agli inizi degli anni Settanta, per continuare a migliorare la sanità, ai medici fu riservato un trattamento privilegiato rispetto agli altri dipendenti pubblici. Il che permise davvero di avere un servizio sanitario pubblico via via migliore. Nel 2008, per potenziarlo ulteriormente, si cominciò a stipulare accordi di collaborazione tecnico-scientifica con singoli professionisti al top in diversi settori, come ad esempio, con il prof. Elio Iovine. Con un impegno orario mensile di 36 ore, a Iovine fu affidato il “compito di sovrintendere a tutta l’attività chirurgica, di svolgere formazione del personale (infermieristico e soprattutto medico)”.
Oggi a influire pesantemente sulla qualità del servizio sanitario sammarinese c’è una causa nuova. Cominciano a scarseggiare, in Italia, anche i medici generici e non solo gli specialisti, a causa del numero troppo basso fissato per l’accesso degli studenti nelle facoltà di medicina della penisola. Nella stessa Italia nel prossimo decennio verranno a meno “80mila medici e non ci sarà la possibilità di rimpiazzarli perché il numero dei laureati in medicina è del tutto insufficiente” (Silvestro Scotti, Fimmg). Per il nostro Paese ciò significa che il costo del personale medico, già in crescita, esploderà nei prossimi anni. Proprio quando le finanze pubbliche sono in difficoltà come mai da mezzo secolo.