San Marino. Donatella Filippi intervista Simone Celli

San Marino. Donatella Filippi intervista Simone Celli

Il Resto del Carlino

«Tasse sul gioco d’azzardo e tagli, così il Paese uscirà dalla crisi» / Intervista con il segretario alle Finanze, Simone Celli

Donatella Filippi 

Oltre 850 milioni di euro di debito pubblico. Tre volte tanto il valore attuale. Detta così, una catastrofe finanziaria per la piccola Repubblica di San Marino. L’analisi spetta al ministro alle Finanze del Titano, Simone Celli.

Segretario, si tratta davvero di una catastrofe? «La situazione non è drammatica. Difficile, ma non drammatica. A livello di debito siamo allineati ai Paesi più virtuosi della zona euro. Avremmo fatto volentieri a meno di questa lievitazione del debito, ma è necessario riassestare Cassa di Risparmio, la banca dello Stato. Dobbiamo fare i conti con questa situazione che preoccupa anche noi, ma ce la faremo».

Qual è il programma per restare in piedi? «Per raggiungere l’obiettivo del surplus di bilancio pari al 2 per cento del Pil, occorre reperire risorse per circa 60 milioni di euro. Non si può ipotizzare di conseguire il risultato già a partire dall’esercizio finanziario 2019, richiederebbe l’adozione di misure eccessivamente depressive in un arco temporale troppo breve. Va impostata una strategia di medio periodo».

In pratica, dove si va a battere cassa? «Maggiori entrate ci saranno con la revisione dell’Imposta generale sui redditi, con la seconda rata della sanatoria edilizia e minori uscite con la riforma previdenziale e con la riduzione della spesa pubblica. Confidiamo anche nella ripresa economica che è ancora insufficiente, ma in miglioramento e stiamo pensando anche alle imposte al rialzo sui giochi della sorte». 

Spending review… c’è qualcuno ‘intoccabile’? «Su certi settori, come sanità e scuola, abbiamo avuto e avremo più attenzione e sensibilità. Ma, con proposte equilibrate e ragionevoli, riteniamo che in questa situazione tutti debbano fare la propria parte. Per mantenendo alto il livello di qualità dei servizi erogati. Sappiamo che il quadro è difficile e che alcune misure sono impopolari, ma permetteranno di mettere in sicurezza il bilancio dello Stato e anche il settore bancario».

Questa situazione porterà inevitabilmente San Marino a chiedere un prestito estero, la strada porta sempre all’Fmi? «Al momento resta l’ipotesi più credibile». E’ a capo della segreteria Finanze da 20 mesi, riaccetterebbe l’incarico? «A livello politico sicuramente sì, a livello personale ci penserei su un po’ di più».

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy